Emanuele Scagliusi
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Vi propongo l'intervista rilasciata a Blu, settimanale locale di Polignano a Mare, il mio paese.

"In questi 5 anni da parlamentare di opposizione, ho avuto modo lavorare su diversi fronti, facendo domande al Governo tramite gli atti di sindacato ispettivo e proponendo “soluzioni” tramite le proposte di legge e i vari atti di indirizzo. Ho affrontato sia tematiche generali che locali riguardanti il mio paese e la mia Regione".
Così Emanuele Scagliusi, 33 anni a febbraio scorso, eletto deputato per il M5S alle elezioni politiche del 2013 e in questa XVII legislatura componente della III Commissione Affari Esteri e Comunitari alla Camera dei Deputati, vicepesidente della Commissione Permanente sui Diritti Umani e membro della "Delegazione Parlamentare Assemblea OSCE" dal 5 luglio 2013. 

Onorevole Scagliusi, la legislatura volge a conclusione. Vuol stilare insieme a Blu un bilancio del quinquennio?
"Ringrazio Blu per l'opportunità che mi offre. Mi piace esordire col lavoro svolto nel campo adozioni. Un lavoro straordinario, svolto per sbloccare la situazione delle adozioni internazionali. Una tematica questa non dai grandi numeri, ma da cui si misura la civiltà di un Paese. Infatti, ad inizio legislatura il mondo delle adozioni era nel caos a causa dell’inattività della Commissione delle Adozioni Internazionali (CAI) che non si è riunita per 3 anni. Sono riuscito, dopo una serie di interrogazioni e una dura battaglia, a far ripartire le attività della CAI e il dialogo con famiglie e rappresentanti istituzionali. Ciò porterà benefici a tantissime coppie del nostro territorio che sono in attesa di completare l’iter adottivo da tempo. A coronamento del lavoro svolto, ho presentato anche una proposta di legge di riforma dopo aver incontrato ed aver accolto i suggerimenti di famiglie, enti ed associazioni.

Quali iniziative ha preso dopo aver raccolto le numerose segnalazioni, spesso documentate dalla stampa che hanno riguardato le sottrazioni di minori?
Anche questo è un problema annoso segnalatomi da compaesani e da altri cittadini pugliesi. Sono i tanti genitori privati del diritto di poter abbracciare i propri figli, in seguito ad un allontanamento forzato da parte dell’altro coniuge. Diversi sono stati gli atti ispettivi a tal proposito, ma la debolezza dello stato italiano al cospetto degli altri Paesi e la sordità del governo rendono complicata la soluzione di queste questioni. Ma a più riprese ho chiesto al governo di far sentire la propria voce al fine di proporre modifiche essenziali alla Convenzione dell’Aja del 1980 che permettano il rispetto dei diritti dei genitori tutti.

Il suo impegno non ha riguardato solo i diritti umani
Da membro della Commissione Affari Esteri e Comunitari, insieme ai miei colleghi ho messo in campo tutte le iniziative e gli strumenti previsti dal regolamento parlamentare per bloccare la ratifica per la realizzazione del TAP, il gasdotto che porterà gas dall’Azerbaigian attraverso la nostra regione al Nord Europa. A partire dalla stesura della pregiudiziale di costituzionalità fino alla battaglia in aula contro lo Sblocca Italia, le abbiamo provate davvero tutte, ma a colpi di maggioranza il Governo PD ha ottenuto il lasciapassare per quest’opera inutile, vista l’assenza di un Piano Energetico Nazionale e potenzialmente dannosa per il turismo pugliese e per l’ambiente.

Le vicende più difficili nelle quali si è imbattuto?
Spesso è capitato di intervenire direttamente a sostegno di cittadini italiani in difficoltà all’estero o ingabbiati dalla burocrazia. Dalla difficoltà ad ottenere una semplice risposta dai consolati, all’iscrizione all’AIRE (Associazione Italiani Residenti all’Estero) in tempi ragionevoli. Altre volte è capitato di dover intervenire per salvaguardare l’incolumità e i diritti dei pescatori pugliesi, soggetti al sequestro del mezzo, spesso immotivato da parte delle autorità dell’altra sponda dell’Adriatico.

Tra i momenti più belli, l'incontro col Premio Nobel per la Pace Mairead Corrigan?
E' uno dei momenti più significativi della mia esperienza nella commissione esteri, lavoro che si è sedimentato nella stesura della parte di politica estera del Programma di Governo del M5S. Abbiamo tenuto una serie di convegni nei quali abbiamo dibattuto approfonditamente del ruolo dell’Italia nella NATO, della necessità di creare un’alleanza tra i Paesi del Mediterraneo e di stabilire nuovi rapporti con i Paesi emergenti dell’area BRICS (Brasile, Russia, Indica, Cina e Sud Africa). Questi eventi, hanno visto la partecipazione di esperti di geopolitica come il premio nobel per la Pace Mairead Corrigan, Andrey Klimov (vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Duma) e il giornalista e scrittore Gianni Minà, tra gli altri. Inoltre, come Vicepresidente del Comitato per i Diritti Umani ho audito in Parlamento Mariela Castro sulla situazione dei diritti umani a Cuba e l’Ambasciatrice Madina Jarbussinova, Rappresentante Speciale e Coordinatrice per la lotta alla tratta degli esseri umani. Ho presentato una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione Nazionale Indipendente per la Tutela dei Diritti Umani visto che l’Italia ad oggi ne è sprovvista, nonostante abbia già ratificato gli accordi internazionali che la prevedono.

L'on. Scagliusi ha anche rappresentato, con fierezza, l’Italia ed il Movimento 5 Stelle nell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), unica in cui sono presenti sia gli USA che la Russia, svolgendo anche la funzione di osservatore internazionale dei processi elettorali in Paesi come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Bielorussia e l’Azerbaigian, per citarne alcuni. A tal proposito, sono a lavoro in queste ore per chiedere che alle prossime elezioni politiche, anche in Italia ci sia un monitoraggio elettorale dell’OSCE visti i precedenti episodi di voto di scambio nel nostro Paese.

Ora parliamo della Puglia. Quale il suo impegno e quali i risultati con seguiti tra le tante attività svolte?
Cito le più significative. Con i cittadini di Noicattaro e Rutigliano, per esempio, fin da subito ho affrontato le criticità dello sversamento delle acque reflue in falda del depuratore situato in località Lama San Giorgio, a rischio infrazione europea. Di pari passo, mi sono reso portavoce delle proposte dei cittadini in tema di depurazione e riutilizzo delle acque, incontrando istituzioni locali e regionali. Anche su Polignano, con un’ispezione insieme ai tecnici di AQP, abbiamo avviato un’attività di controllo sulle istituzioni locali e sulla gestione del depuratore, viste le continue lamentele dei residenti della zona per le emissioni maleodoranti dello stesso. Con il collega e concittadino Giuseppe L’Abbate, abbiamo acceso i riflettori sulla Discarica Martucci e sui rischi per la salute dei pugliesi, raccogliendo le denunce del Sig. Lestingi, fino ad allora totalmente ignorate dai politicanti, da destra a sinistra.

Tra i risultati più tangibili per la sua Polignano, ci sono le imprese aperte grazie al microcredito accumulato dalla rinuncia a parte dei vostri compensi da parlamentari
Abbiamo dimostrato, rinunciando a 43 milioni di euro di rimborsi elettorali e con gli oltre 34 milioni ricavati dal taglio delle nostre indennità e dei rimborsi non utilizzati (personalmente ho restituito quasi 200 mila euro), che non serve una legge per rinunciare ai privilegi della casta a favore dei cittadini, ma basta la volontà. Le oltre 6 mila imprese ( di cui ben 6 a Polignano) aperte grazie al Microcredito ne sono la dimostrazione.

La vostra "rivoluzione culturale" a che punto è?
In questi 5 anni abbiamo lavorato incessantemente sia all’interno delle istituzioni che nelle piazze, per portare avanti la nostra idea di rivoluzione culturale e per normalizzare la classe politica. Purtroppo, non essendo maggioranza in Parlamento, ci siamo visti bocciare diverse proposte che, ne sono certo, già oggi avrebbero cambiato in meglio le condizioni del nostro Paese. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, è una misura che una volta al governo ci permetterà di ridare dignità a milioni di italiani che oggi vivono sotto la soglia di povertà. E come detto, rinunciando ai rimborsi abbiamo dato la possibilità a molti giovani di aprire nuove imprese". Straordinario! (a.g.) 



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Si è tenuta oggi, all’interno dell’appuntamento settimanale con il question time alla Camera dei Deputati, l’interrogazione a risposta immediata in Aula al Ministro Minniti con la quale ho chiesto al Governo di adottare tempestivamente iniziative per chiedere all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) l’invio di osservatori elettorali in occasione delle prossime elezioni regionali siciliane del 5 novembre. Nella sua risposta il Ministro Minniti ha evidenziato che la Sicilia è una regione a statuto speciale, che dispone di potestà legislativa di tipo esclusivo e che provvede con propria disciplina sia a definire il sistema e il procedimento elettorale, che ad organizzazione in concreto lo svolgimento delle consultazioni.

Ha poi sottolineato che l’OSCE osserva le elezioni in tutti i 57 Stati partecipanti per valutarne il rispetto delle libertà fondamentali, dell’uguaglianza, del pluralismo politico, della fiducia, della trasparenza ed alla responsabilità ma che le missioni vengono solitamente predisposte in occasione dei maggiori appuntamenti elettorali, parlamentari o presidenziali e non per elezioni di livello locale. Infine, ha riferito che i prefetti delle province siciliane hanno già fornito assicurazione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, anche in relazione alle criticità dalla stessa rilevate, circa la piena collaborazione nel proseguo dell’attività di approfondito monitoraggio volto ad evidenziare situazioni ostative riferibili ai candidati nonché per lo svolgimento della campagna elettorale in vista del voto ferma restando l’attività delle forze dell’ordine a garanzia dell’ordinato svolgimento delle operazioni elettorali.

Dura è stata la replica del mio collega Alessandro Di Battista (M5S) che ha ricordato al Ministro dell’Interno di essere responsabile della legalità e della sicurezza nel nostro Paese e di non poter ignorare quel che sta avvenendo non soltanto in Sicilia ma in tutta Italia. “È soltanto questione di mancanza di volontà politica da parte del Governo. In Sicilia – evidenzia Di Battista - gli ultimi due presidenti della regione, prima dell’attuale Crocetta, sono stati Cuffaro e Lombardo: condannati l’uno per favoreggiamento aggravato a ‘Cosa nostra’ e l’altro per voto di scambio. Il voto di scambio è un cancro enorme e, purtroppo, anche nelle liste a sostegno del candidato Musumeci ci sono una serie di impresentabili tra cui il sindaco di Priolo che è stato da poco arrestato e farà campagna elettorale agli arresti domiciliari. È qualcosa di vergognoso”. Di Battista ha poi smentito il Ministro sul fatto che l’OSCE si occupi di elezioni inferiori ad elezioni nazionali: “Mi dispiace contraddirla Ministro ma con il documento di Copenhagen del 1990 gli Stati membri dell’OSCE (allora denominata CSCE) si sono impegnati a promuovere la presenza degli osservatori anche nel caso di procedimenti elettorali svolti ad un livello inferiore a quello nazionale. Infatti monitoraggi elettorali sono stati effettuati dall’OSCE anche per elezioni amministrative ad esempio in Albania ed in Ucraina nel 2015”.

Non posso che confermare le parole di Alessandro. Non so dove viva il Ministro Minniti e come possa accontentarsi delle rassicurazioni dei prefetti delle province siciliane quando ci sono decine e decine di episodi, recenti e meno recenti, che dimostrano l’alto rischio di inquinamento del voto sia in Sicilia sia in tutta Italia. È un dovere riuscire ad adottare qualsiasi misura necessaria per far si che le elezioni, regionali ma estremamente importanti anche su scala nazionale, siano al riparo da inquinamenti. Sarebbe stato un atto di trasparenza a garanzia dei cittadini liberi, stanchi dei soprusi delle organizzazioni mafiose che condizionano il voto. Siamo già a lavoro per assicurare la presenza dell’OSCE alle prossime elezioni politiche, quindi nazionali, che si terranno nel 2018. Vedremo se il Ministro Minniti questa volta accoglierà la nostra richiesta.

APPROFONDIMENTI
3/03306 Interrogazione a risposta immediata in assemblea
Il video del Question Time
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Oggi alle 15, con il collega Alessandro Di Battista, in occasione del question time a Montecitorio, esorterò il Governo ad adottare tempestivamente le iniziative, anche normative, per avanzare all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) la richiesta di invio di osservatori elettorali in occasione delle prossime elezioni regionali siciliane del 5 novembre. La nostra richiesta ha suscitato non poche polemiche da parte di esponenti degli altri partiti, i quali non hanno lesinato dichiarazioni al vetriolo verso il candidato premier Luigi Di Maio (M5S) autore della lettera di richiesta all’OSCE.

Un vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, chiede all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa la disponibilità a monitorare le elezioni regionali in Sicilia e tutti i politicanti di casa nostra, da destra a sinistra, si affrettano a criticare questa richiesta. Hanno parlato di ‘fesseria’, di ‘richiesta inopportuna’, di ‘offesa ai siciliani’ e c’è addirittura chi si erge come l’onorevole Pisicchio, da capogruppo di un partito politico che non esiste, a nuovo barzellettiere facendo battute ironiche ricche di spirito, ma neanche troppo. Si è scomodato addirittura il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Delrio, per ribadire che la nostra democrazia è sana e seria.

Da membro della delegazione OSCE vorrei fare presente che l’Organizzazione di cui faccio parte con orgoglio ha già monitorato le elezioni di Stati Uniti, Inghilterra e Germania, tra gli altri. Anche in questi Paesi è sospesa la democrazia? Forse servirebbe anche alle prossime regionali, visto ciò che è accaduto nell’ultima tornata sfociato in ben 21 arresti con il coinvolgimento del clan barese dei ‘Di Cosola’ nell’indagine sul presunto voto di scambio mafioso nel 2015 in Puglia o con altri casi plateali, denunciati anche dallo stesso Movimento 5 Stelle”. L’attività di monitoraggio elettorale costituisce una componente fondamentale della politica dell’Unione europea ed ha già visto la partecipazione di delegazioni OSCE in altri Paesi, a prescindere dal loro tasso di sviluppo democratico, come avvenuto recentemente in Stati Uniti ed in Gran Bretagna. Un monitoraggio che ha visto protagonista anche l’Italia quando, nel 2006, su invito del Ministero degli Affari Esteri italiano, Gianfranco Fini, l’ufficio dell’OSCE per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani (ODIHR), basato a Varsavia, inviò una delegazione per le elezioni politiche.

Purtroppo il vero problema di questo Paese sono l’arroganza e l’ipocrisia di alcuni personaggi abituati a muoversi in un certo modo e che hanno portato l’Italia ad essere tra i più corrotti d’Europa, se non il più corrotto. Se i partiti agiscono in tutta onestà garantendo la correttezza del voto, perché si agitano così tanto? Cosa li preoccupa? Di certo la nostra richiesta non preoccupa i cittadini siciliani che hanno già manifestato la loro approvazione. L’elenco dei candidati ‘impresentabili’ presenti nelle liste che sostengono gli aspiranti presidenti della giunta regionale, sia della coalizione di centrodestra sia di centrosinistra, desta particolare preoccupazione ai fini della regolarità del voto. Oltre a personaggi colpiti da accuse gravissime vi sono anche numerosi casi di candidati sotto inchiesta per reati legati specificamente al procedimento elettorale: in molti sono colpiti da accuse come truffa aggravata, corruzione elettorale e voto di scambio. Si tratta di situazioni che tipicamente conducono ad una atmosfera di intimidazione nei confronti della cittadinanza che turba il regolare svolgimento della competizione elettorale. Insomma, il rischio di inquinamento del procedimento elettorale in Italia di certo non ce lo siamo inventato noi e nulla lascia presagire che le imminenti elezioni siciliane, data anche la loro primaria rilevanza anche dal punto di vista nazionale, saranno libere da inquinamenti estranei alle logiche proprie di una competizione in un paese democratico.
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