Emanuele Scagliusi
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Si scioglie il nodo sull’eco-bonus, previsto nella manovra di bilancio. Dopo le voci su un eventuale tassazione delle auto più inquinanti già in circolazione, voglio fare chiarezza sulla norma. Ecco le principali novità di una misura che consideriamo una vera e propria rivoluzione per la mobilità. La Legge di Bilancio 2019 è la manovra del Popolo perché per la prima volta è stata pensata interamente per i cittadini e non per i finanziatori dei partiti.

La norma su bonus per acquisto nuove auto ecologiche è stata migliorata ascoltando tutte le indicazioni di associazioni e parti interessate. Siamo molto soddisfatti di aver rimodulato in positivo la norma che premia l'acquisto di auto più ecologiche, senza penalizzare chi acquista utilitarie. Prevediamo un altissimo bonus, fino a 6.000 euro, per chi rottama la vecchia auto mentre è previsto uno sconto fino a 4.000 euro senza rottamazione per l’acquisto di auto con emissioni di anidride carbonica nulle o bassissime, a partire da marzo 2019. Nella nuova formulazione della norma, ora anche chi acquista motocicli elettrici e ibridi riceverà un ecosconto fino a 3.000 euro, e un contributo per la rottamazione fino al 30% sul prezzo d’acquisto. Riteniamo questo un vero, primo segnale di cambiamento che, anche in Italia, indica al settore e ai cittadini la sostenibilità ambientale come direzione imprescindibile.

E’ opportuno evidenziare che la norma non prevede alcuna tassa sulle automobili già in circolazione, né tantomeno penalizzerà la vendita di nuove auto di piccola cilindrata. Infatti, verrà applicata una maggiore tassazione solo alle nuove auto le cui emissioni sono sopra i 160 g/km di CO2, proprio per scoraggiare l’acquisto di nuove auto molto inquinanti. Infine, sono previsti 5 milioni di euro per l’istallazione di colonnine di ricarica per autovetture elettriche.

Grazie al nostro impegno e al confronto con tutte le parti, possiamo dire con orgoglio di aver trovato un punto di equilibrio tra la tutela della salute pubblica attraverso la riduzione della differenza di prezzo dei veicoli meno inquinanti e la necessità di non tassare in alcun modo le auto circolanti dei cittadini.
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Con due incontri operativi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tenutisi nei giorni scorsi, si è fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori per l'attuazione del progetto BUL 2018-2020, del catasto delle infrastrutture del sottosuolo (SINFI) e del piano di potenziamento del programma WiFi.Italia.It. Nel primo incontro, i rappresentanti del MISE, di Infratel e della Conferenza delle Regioni e Province autonome hanno relazionato sullo stato di implementazione del Piano BUL per coprire le aree a fallimento di mercato, le cosiddette “aree bianche”. In linea con gli obiettivi del Governo, il ministro Luigi Di Maio sta lavorando per accelerare la realizzazione delle opere previste dal piano di sviluppo della Banda Ultralarga. È opportuno dialogare con tutti i soggetti coinvolti per portarlo a termine e garantire così ai cittadini e alle imprese il massimo livello di connettività possibile. Mi auguro che gli operatori di telecomunicazioni manifestino interessa ad attivare la fornitura di servizi agli utenti, a cominciare dai 138 comuni dove l’infrastruttura della banda ultralarga è stata completata.

In Puglia sono 13 i Comuni con rete disponibile ma che non hanno alcun operatore attivo. Si tratta di Poggiorsini (BA); Faggiano (TA); Alberona, Casalnuovo Monterotaro, Castelnuovo della Daunia, Celle di San Vito, Faeto e Volturino nella Capitanata; Arnesano, Botrugno, Nociglia, Ortelle, San Cassiano nella provincia di Lecce. Nell’altro incontro, invece, si è riunito il Comitato di indirizzo e monitoraggio Infratel, che ha valutato lo stato di avanzamento dei lavori sul Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture (SINFI) e del piano di potenziamento del programma WiFi.Italia.It. Ci sono buone notizie su SINFI e Wifi.Italia.it. Grazie ai 5 milioni messi a disposizione dal Governo per il Sinfi e complessivi 53 milioni per Wi-Fi Italia, sarà possibile una accelerazione sull'avvio delle azioni di potenziamento sul territorio.

Voglio ricordare che il catasto delle infrastrutture del sottosuolo, utile a gestire e monitorare in modo ordinato il sotto e sopra suolo del nostro Paese e Wifi-Italia che ha come obiettivo principale quello di permettere a cittadini e turisti, italiani e stranieri, di connettersi gratuitamente e in modo semplice a una rete WiFi libera e diffusa su tutto il territorio nazionale, sono due progetti molto ambiziosi ma che per portarli a termine, ci vuole anche la collaborazione di tutti. A malincuore, soprattutto nel caso del SINFI si verifica una certa difficoltà a ricevere le informazioni dai Comuni italiani per la compilazione della banca dati. In questo senso, la presenza dei rappresentanti dell’Anci e dei gestori delle reti infrastrutturali del nostro Paese che hanno partecipato in modo propositivo all’incontro, credo sia un ottimo segnale di buon auspicio.
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Nel Consiglio dei Ministri, tenutosi mercoledì scorso è stato approvato un regolamento, da attuarsi mediante decreto del Presidente della Repubblica, che introduce nuove norme per l’attuazione del sistema telematico centrale della nautica da diporto. Il testo regolamenta le modalità di attuazione del SISTE, scandendo i vari passaggi che porteranno all’informatizzazione dei registri di iscrizione delle unità da diporto e alla digitalizzazione del rilascio dei documenti di navigazione.

L’Italia e ovviamente la stessa Puglia hanno le caratteristiche ideali per lo sviluppo della nautica da diporto. L’introduzione di procedure più semplici e più snelle può dare ulteriore slancio a questo settore. Come riportato da ‘Diporto Nautico in Italia - Anno 2017’, pubblicazione realizzata ogni anno dall’Ufficio statistica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il contributo del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, degli Uffici Marittimi, degli Uffici della Motorizzazione Civile e delle Autorità Portuali, al 31 dicembre 2017 risultano iscritte negli uffici marittimi periferici 74.423 unità da diporto, oltre alle circa 23 mila unità registrate presso gli Uffici provinciali della Motorizzazione civile. Un settore in crescita che ha visto nel 2017 in Italia un aumento del totale dei posti barca rispetto all'anno precedente, a conferma del trend positivo registratosi dal 2014.

In Puglia, si è passati dalle 3.011 unità da diporto iscritte negli uffici marittimi periferici del 2011 alle 2844 unità del 2016 per arrivare alle 2.812 al 31.12.2017 con un calo pressoché costante negli ultimi sei anni. La semplificazione dei processi non può che essere di aiuto per l’itero distretto produttivo della nautica da diporto, anche attraverso la nascita di sinergie tra pubblico e privato”. Il testo prevede, inoltre, la devoluzione delle competenze di conservatoria a un’unica autorità centrale competente su tutto il territorio nazionale, e l’istituzione di sportelli telematici del diportista (Sted) – vere e proprie agenzie dislocate su tutto il territorio nazionale.

Con un collegamento telematico con la banca dati centrale si potranno gestire tutte le operazioni di iscrizione e cancellazione delle unità da diporto nei relativi registri e il rilascio dei documenti di navigazione, al servizio degli utenti. Pure i contratti di assicurazione saranno gestiti telematicamente con l’Archivio telematico centrale delle unità da diporto del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (ATCN). Con il Governo del Cambiamento stiamo andando verso la digitalizzazione in tutti i settori per sfruttare tutte le opportunità che le nuove tecnologie ci offrono e per semplificare la vita di cittadini e imprese. Per il settore della nautica da diporto finalmente è in arrivo un taglio netto alla burocrazia”.
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Con l’approdo in Commissione Bilancio, è entrato nel vivo il dibattito parlamentare sulla “manovra del popolo”, come l'abbiamo ribattezzata. In questa fase, i vari gruppi parlamentari lavorano ad una prima modifica del testo base, proponendo aggiunte, modifiche o soppressioni che, se votate favorevolmente, incidono direttamente sul documento che successivamente approderà nell’Aula di Montecitorio. Come forza di Governo, stiamo lavorando per fare in modo che i punti del programma presentato per le elezioni del 4 marzo scorso vengano portati a compimento.

La mobilità sostenibile è una delle nostre stelle ed è pertanto da sempre al centro delle nostre battaglie. Nella legge di bilancio prevediamo una maggiore tutela della sicurezza stradale e della salute dei cittadini, stanziando 5 milioni di euro per ogni anno dal 2019 al 2021, che serviranno a verificare che i nuovi veicoli di fabbrica rispettino i livelli dichiarati di emissioni inquinanti. Mobilità sostenibile significa tutela ambientale e, anche su questo, come Commissione Trasporti M5S abbiamo presentato diverse proposte. Lo scopo è quello di mettere in piedi una strategia complessiva più ampia, che passa anche dalla riduzione e riconversione del parco mezzi, pubblico e privato. Nell’ottica di una graduale riduzione dell’inquinamento delle nostre città abbiamo anche previsto incentivi per chi acquista un’auto elettrica e dà in rottamazione il proprio veicolo diesel o benzina. Vogliamo rifinanziare poi il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile e il programma Sicurezza Stradale. Fondi previsti anche per le colonnine di ricarica, che dovranno essere presenti in ogni città e per nuove piste ciclabili.

Invece, per chi rottama e non acquista un nuovo veicolo sono previsti fino a 3.000 euro, che potranno essere trasformati in un credito da spendere utilizzando il car sharing. In particolare tra le nostre proposte in manovra c’è quella di dare un contributo del 20%, fino a 6mila euro, a chi rottama vecchia auto euro zero. Nel caso di rottamazione dei veicoli euro 1, il contributo scende a un massimo di 4mila euro e, per gli euro 3 o euro 2, a un massimo di 3mila euro.

Misure come queste vanno nella direzione di una graduale diminuzione dell’inquinamento delle nostre città. Ridurre il tasso di motorizzazione e sostituire l’uso dei motori a combustione con quelli elettrici per migliorare l’impatto sulla nostra salute e la qualità della vita nelle nostre città, è l’unica alternativa possibile. Mirano a questi obiettivi anche le nostre proposte di rifinanziamento del piano nazionale della mobilità sostenibile. Sono convinto che oltre a quanto già inserito nella manovra, il governo prenderà in considerazione queste ulteriori proposte, presentate con l'esclusivo interesse di offrire agli italiani una mobilità più sostenibile.
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Presto potrebbero esserci novità molto significative per il Codice della Strada. Ho presentato infatti alla Camera dei Deputati la proposta di legge a mia prima firma, con la quale proponiamo una serie di modifiche alle norme attualmente in vigore. Una pluralità di interventi volti a normare alcune questioni particolarmente urgenti in tema di sicurezza degli utenti della strada, di incentivo della mobilità ciclistica, di attenzione all’utenza vulnerabile con conseguente inasprimento di alcune sanzioni amministrative nonché misure di sburocratizzazione di alcune pratiche amministrative.

Tra le misure previste nella mia proposta di legge vanno evidenziate quelle rivolte soprattutto ai più deboli come i “parcheggi rosa” riservati alle donne in gravidanza o con figli di età non superiore ad un anno di vita, la gratuità della sosta per i veicoli al servizio di persone invalide anche nelle strisce blu, ove gli stalli riservati siano già occupati. Con queste modifiche della norma introduciamo misure volte ad aumentare la sicurezza della circolazione delle biciclette e di tutti i mezzi catalogabili come micro-mobilità elettrica di piccola taglia come per esempio i segway, i monopattini, gli skate e gli hoverboard. Tale previsione, attesa da anni, copre un vuoto normativo che doveva essere necessariamente colmato. Allo stesso tempo, si regolamenta il servizio di piazza con carrozze trainate da cavalli in modo da tutelare il benessere animale.
In materia di sicurezza c’è la ferma volontà da parte nostra di rendere più efficace l’azione di contrasto del fenomeno della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. Inoltre, si introduce l’obbligo di sistemi di cruise-control adattivi con frenata di emergenza per gli autocarri di prima immatricolazione adibiti al trasporto merci pericolose, l’inasprimento delle sanzioni per chi utilizza dispositivi mobili durante la guida e si introduce il divieto di fumo alla guida. Tutte ragioni tra le prime cause di incidenti in Italia, alle quali è giunta l’ora di dire basta.

Nella mia proposta di legge non ci sono solo misure per la sicurezza e per la mobilità sostenibile, ma anche quelle per velocizzare e tecnologizzare gli aspetti amministrativi legati al codice della strada. “La tecnologia ormai fa parte della nostra quotidianità e un codice della strada che guarda al futuro non può non tenerne conto, sia in tema di protezione che di sburocratizzazione. Inoltre, prevedo disposizioni per il riconoscimento automatico delle targhe per la classificazione ambientale dei veicoli attraverso dispositivi omologati. Inoltre, in caso di sanzioni, è disposto l’obbligo di comunicazione del conducente solo se è diverso dal proprietario del veicolo stesso. Semplifichiamo la comunicazione delle variazioni di punteggio sulla patente tramite il Portale dell’automobilista e sopprimendo la comunicazione cartacea.

Non meno importante è la risposta alla domanda che ormai tutti si fanno: Come utilizzano le Amministrazioni comunali i proventi delle multe? Obbligheremo i Comuni a pubblicare in un’apposita sezione del sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti questi dati. Il Cambiamento è in atto anche in materia di sicurezza stradale e sono convinto che dopo il consueto passaggio su Rousseau, dove i nostri iscritti possono apportare modifiche alla mia proposta, avrò a disposizione un testo ancora più completo da portare in Commissione Trasporti e successivamente ai rami del Parlamento. Ci sono temi che non hanno bandiera e ritengo fortemente che quelli della sicurezza stradale, della mobilità sostenibile e della sburocratizzazione siano tra questi e vadano affrontati con la massima serietà da parte di tutti.


APPROFONDIMENTI
Proposta di legge 1368
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Educare i bambini alla sicurezza stradale, stimolando il loro senso di responsabilità individuale e le motivazioni interiori, coinvolgendo anche gli adulti di riferimento.

È l’obiettivo del portale Edustrada.it dove, fino al 16 novembre, gli Istituti scolastici potranno accedere per consultare i progetti e scaricare tutta la documentazione disponibile per organizzare i percorsi formativi. I materiali didattici online prevedono, infatti, progetti di educazione stradale per tutti gli studenti, dalle elementari alle superiori. L’idea è quella di diffondere una cultura della sicurezza stradale in tutti i cicli scolastici, sollecitando la consapevolezza di norme, valori e comportamenti che possano favorire una costruttiva forma di convivenza. Attraverso questi progetti, già dalla scuola primaria, si insegna a bambini e ragazzi a conoscere l’ambiente che li circonda e le sue caratteristiche non solo attraverso la lettura di testi ideati per riflettere sul rispetto delle regole e sui diversi comportamenti da attuare ma anche grazie alle uscite didattiche con l’eventuale presenza della Polizia locale.

 La piattaforma Edustrada è una iniziativa avviata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), la Polizia Stradale, il Dipartimento di psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, la Federazione Ciclistica Italiana, la Federazione Motociclistica Italiana, l’Automobile Club d’Italia e la Fondazione ANIA nell’ambito di un progetto di monitoraggio di tutte le attività di educazione stradale, sostenute dalle istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di incoraggiare la partecipazione degli studenti ai progetti educativi attivi e di favorire la condivisione di contenuti didattici sulla sicurezza stradale.

Mi auguro che sempre più Istituti scolastici colgano questa opportunità. Per lo svolgimento del progetto in classe, a cura dei docenti, le scuole potranno avvalersi di tutti i supporti didattici presenti sul sito www.edustrada.it e della collaborazione dei referenti dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia, rivolgendosi all’indirizzo e-mail educazionestradale.anai@gmail.com”.
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Via libera di Camera e Senato al Contratto di Programma 2017-2021 tra Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Rete Ferroviaria Italiana. Il Contratto, di durata non inferiore a 5 anni ma aggiornabile e rinnovabile anche annualmente, disciplina gli aspetti economici e finanziari del rapporto di concessione tra lo Stato e il Gestore della rete ferroviaria e definisce sia la parte relativa ai servizi e quella relativa agli investimenti. Nel vagliare gli impegni assunti da Rfi per i prossimi anni, abbiamo posto alcune osservazioni che indicano chiaramente le priorità della maggioranza e del Governo nell'azione di rilancio del trasporto ferroviario in Italia. Anche per questo settore, come previsto dal Contratto di Governo, valgono le regole in relazione alle grandi opere: ogni investimento finanziato con i soldi dello Stato deve essere analizzato, in tutte le sue parti, attraverso una procedura di analisi costi-benefici. Otteniamo risparmi per 7,5 miliardi di euro eliminando un'opera giudicata inutile dalla stessa RFI e che nessuno dei governi precedenti aveva avuto il coraggio di escludere: l'Alta velocità Venezia-Trieste. Inoltre, abbiamo chiesto di provvedere a una revisione del progetto della stazione Alta velocità di Firenze al fine di contenerne drasticamente i costi.

Ma il nostro obiettivo non è semplicemente il taglio agli sprechi, ma anche e soprattutto un ripensamento generale delle infrastrutture e della mobilità in una logica di sostenibilità. Innanzitutto, abbiamo dato enfasi e impulso anche ai tanti interventi diffusi su tutto il territorio che possano garantire servizi efficienti. Tra le priorità per l’Italia abbiamo messo la velocizzazione e l'ammodernamento dell'intera infrastruttura ferroviaria esistente, così da offrire servizi veloci e comodi ai cittadini che potranno viaggiare su linee capillari, rapide e sicure, con una migliore quantità e qualità dei servizi per turisti e pendolari. Inoltre – prosegue Emanuele Scagliusi (M5S) – risulta opportuno costruire servizi di trasporto a zero emissioni abbandonando completamente l'uso dei combustibili fossili.

Mi auguro che anche in Puglia, la Regione provveda a farlo quanto prima su quelle tratte minori dove si utilizza ancora questo tipo di alimentazione. I passati governi con le loro scelte hanno purtroppo determinato l'aumento di disparità nella dotazione infrastrutturale tra nord e sud e per noi è obiettivo irrinunciabile la riduzione di questo insopportabile divario. L'Italia deve anche colmare un gap importante nella logistica puntando all'intermodalità e allo switch modale con interventi dettagliati sull'adeguamento agli standard europei e nei collegamenti a porti, interporti e aeroporti”. Per quanto riguarda la Puglia, il Movimento 5 Stelle ha chiesto uno studio di fattibilità per il collegamento tra il porto e l’aeroporto di Taranto e di prevedere fondi specifici per rimettere in carico a RFI le ferrovie ex concesse.

In questo modo si consentirebbe il recupero e l'ammodernamento nonché la riapertura al servizio di parte delle tratte oggi soppresse, ma tecnicamente ancora funzionanti. Per il Nodo Bari Nord, poi, abbiamo chiesto a RFI uno studio di fattibilità per un nuovo tracciato che possa anche passare dall’aeroporto di Bari, visto che la linea attuale potrebbe essere utilizzata come linea metropolitana. Sulla linea Napoli-Bari, chiediamo di procedere senza la variante di ‘Grottaminarda’ e di destinare le risorse previste, pari a 1,6 miliardi di euro, all’efficientamento ed all’ammodernamento del trasporto regionale.
 Finalmente, la politica ha il coraggio di aggredire e rinunciare a opere faraoniche per dare infrastrutture utili ai cittadini. Finalmente investiamo con ragionevolezza e utilità i soldi degli italiani, perché la qualità dei trasporti è lo specchio della qualità della vita dei cittadini di un Paese.

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Giovedì, l’Associazione dei Comuni è tornata in Conferenza Unificata Stato-Regioni-Città e ha siglato un’intesa col viceministro all’Economia che sarà recepita direttamente nella manovra finanziaria. Gli 1,6 miliardi di euro, previsti per i 96 progetti già avviati da più di 300 Comuni, saranno a disposizione nei prossimi due anni per il bando periferie. Un impegno che aveva preso personalmente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il Presidente Anci Antonio Decaro e che, dunque, viene mantenuto dal Premier. “Non è né un passo indietro né un colpo di scena. Sul bando periferie, insieme al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, abbiamo mantenuto la parola data. Infatti, come abbiamo sempre detto sin da agosto quando venne approvato l'emendamento al Senato con voto dello stesso PD, abbiamo garantito tutti i progetti esecutivi, con finanziamenti che verranno spalmati in più anni.

È ora di finirla con le strumentalizzazioni di chi non avendo cosa dire dei suoi programmi e non riuscendo più ad avere argomenti di sinistra, prova a creare caos su ogni cosa. Quello che avevamo garantito il mese scorso è stato rispettato”. Con l’emendamento al milleproroghe, votato anche dal Partito Democratico, si prevedeva che le convenzioni venissero differite al 2020. Ma dopo un incontro con la delegazione Anci a Palazzo Chigi nel settembre scorso, il premier Conte aveva dichiarato di aver condiviso con i sindaci l’obiettivo di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi. Infatti così è stato. Adesso mi auguro vivamente che si faccia un buon uso di questi fondi e che, soprattutto chi ha alzato questo polverone, utilizzi fino all’ultimo centesimo per tirar fuori le periferie dalle condizioni in cui si trovano attualmente. Il Primo Cittadino di Bari e tutti gli altri Sindaci che avevano già avviato i progetti, adesso possono completare le gare e tutti gli interventi finalizzati ad alleviare i disagi economici e sociali che solitamente si annidano con maggiore prepotenza proprio nelle periferie.

Ora tocca al PD chiedere scusa al Presidente Conte e agli italiani. Il sindaco di Bari Decaro, nonché Presidente dell’ANCI, avrà avuto modo di constatare che tra il suo Premier Renzi e il Presidente del Consiglio Conte c’è un abisso. Con il Premier pugliese è bastata una stretta di mano per vedere rispettata la parola data. Di Renzi aspettiamo ancora il passo indietro dalla politica più volte annunciato ma mai rispettato.




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Dal 2 al 6 ottobre, come membro della delegazione italiana dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa creata nel 1975 con l'Atto finale di Helsinki), ho partecipato alla Riunione autunnale dell’Assemblea parlamentare OSCE svoltasi a Bishkek (Kirghizistan) dal 3 al 6 ottobre. L'Assemblea parlamentare, composta da 323 parlamentari provenienti dai 57 paesi membri, rappresenta la dimensione parlamentare delle attività dell'OSCE e si caratterizza come foro di dialogo e di orientamento delle attività governative. Attualmente gli Stati membri dell'Osce sono 57. Nel contesto dell'OSCE sono affrontate 3 principali questioni: sicurezza e stabilità; cooperazione economica; diritti umani. Qui a Bishkek, dove hanno partecipato circa 160 parlamentari provenienti da 46 Paesi dell’OSCE, abbiamo affrontato il tema della sicurezza in Asia centrale e della necessità di promuovere il dialogo, affrontando le nuove sfide e le minacce nelle zone di confine attraverso la costruzione della fiducia e la cooperazione regionale.

L'Italia, che ne fa parte fin dall'origine, è rappresentata dalla delegazione parlamentare italiana composta da 13 membri, nominati dai Presidenti delle Camere su designazione dei rispettivi Gruppi parlamentari. Io ho l’onore di farne parte già dal 2013 e, dopo la conferma da parte del mio gruppo parlamentare, ho partecipato a questa prima missione della mia seconda legislatura. Ai lavori ha preso parte la delegazione italiana, di cui faccio parte, insieme a Paola Taverna, Gianluca Castaldi, Gianluca Ferrara e Niccolò Invidia.

Nel corso del dibattito, che ha riguardato i temi dell’immigrazione e della partecipazione dei cittadini alle Istituzioni, abbiamo ricordato le iniziative portate avanti dal Movimento in questi anni. Dalla lotta per una maggiore trasparenza nelle istituzioni, all’impegno per una partecipazione attiva di tutti i cittadini alla vita politica, passando per le criticità delle politiche migratorie sin qui condotte a livello internazionale. Come portavoce abbiamo segnalato all’assemblea dell’Osce le proposte del Movimento sulle grandi tematiche internazionali. Sottolineando in particolar modo, la necessità di una maggiore solidarietà e cooperazione tra gli Stati europei per una soluzione condivisa di un fenomeno epocale come quello delle grandi migrazioni di massa. Non solo, la riunione è stata anche l’occasione per ribadire l’attenzione del M5S alle iniziative dell’Osce in materia di cooperazione economica, formativa e come strumento per la sicurezza.

Inoltre, nel Forum Mediterraneo, si è parlato di geopolitica dell’Asia centrale e del mediterraneo e di come affrontare le sfide migratorie, commerciali ed ambientali che vedono coinvolti, direttamente o indirettamente, tutti gli Stati. Nella parte conclusiva, si è convenuti sulla necessità di rafforzare la partecipazione dei cittadini alla costruzione di società sicure.

Come ben noto, il Movimento 5 Stelle ha sempre messo a capo delle sue idee la partecipazione dei cittadini e il senso di comunità come basi per raggiungere qualsiasi obiettivo, quindi questa conclusione non può che ricevere il mio sostegno. Non vi è dubbio tuttavia, che per quanto riguarda il nostro Paese, le problematiche commerciali, ambientali e migratorie debbano essere affrontate in modo serio e pragmatico soprattutto in Europa dove, non si capisce per quale ragione, tutti i buoni propositi che ascolto nelle parole dei miei colleghi spagnoli, francesi e tedeschi alle riunioni dell’OSCE, non trovano poi riscontro nelle decisioni espresse nei consessi europei.






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Ancora un incidente sulla Polignano – Conversano. Questa volta un tamponamento a catena che ha coinvolto due tir e un autobus delle Ferrovie Sud-est con a bordo studenti che frequentano gli istituti superiori della città di Conversano. Ferito uno studente che è stato trasportato in ospedale ma le sue condizioni non destano preoccupazioni. Un episodio che inasprisce ulteriormente la rabbia di chi viaggia su quella tratta tutti i giorni per raggiungere il proprio istituto scolastico e deve affrontare giornalmente ritardi, sovraffollamento e mancanza di informazioni chiare.

Innanzitutto mi auguro che il ragazzo leggermente contuso si sia ripreso. Sono giorni in cui il tema degli autobus delle Ferrovie SUD-EST era già sul mio tavolo, viste le numerose segnalazioni che ho ricevuto in questi giorni. Numerosi studenti mi hanno segnalato i disservizi che stanno interessando in particolare la linea Polignano – Conversano. Adesso, siamo costretti a registrare anche questo episodio che, tuttavia, non ha avuto esiti preoccupanti.

Le immagini dell'incidente avvenuto qualche giorno fa sulla SP Polignano - Conversano

Qualche giorno fa ho sentito gli uffici di Ferrovie Sud Est, i quali mi hanno riferito che nel primo mese dell’anno scolastico si presentano gli stessi problemi. Che dipende dalla mancata coincidenza tra gli orari di inizio e fine delle lezioni e quelli definiti da FSE per il servizio degli autobus. Che è colpa delle scuole che ad inizio anno scolastico per mancanza di insegnanti fanno uscire i ragazzi in orari diversi dal previsto facendo affollare alcuni autobus e lasciando vuoti i successivi. Infine che non conoscendo la provenienza e il numero dei loro utenti, non riescono ad ottimizzare la disponibilità dei mezzi.



Effettivamente, fin dai primi giorni dell’anno scolastico numerose sono state le proteste, sia sui social che agli organi competenti, da parte di studenti e genitori insoddisfatti del servizio di Ferrovie Sud-Est. “Personalmente ritengo che gli studenti polignanesi, così come tutti gli altri studenti e i cittadini che pagano un abbonamento, anche piuttosto costoso, abbiano diritto a vedersi garantito un posto a sedere e ad avere informazioni chiare sui tempi di arrivo e sulla disponibilità dei mezzi. Siamo nel 2018 e non è accettabile che non si riesca ad avere informazioni sul numero di utenti previsti o di autobus in arrivo.

Ci sono gli abbonamenti, con tanto di paese di provenienza e di arrivo. Ci sono tecnologie che permetterebbero una migliore gestione degli studenti e che assicurerebbero un trasporto consono e nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti. Dagli Uffici di Ferrovie Sud-Est mi hanno fatto sapere che a brevissimo interverranno per sopperire alla carenza dei mezzi a disposizione sulla tratta Polignano – Conversano così come stanno già facendo su altre tratte. Dal canto mio mi auguro che prendano anche in considerazione la possibilità di mettere in campo strumenti per un migliore monitoraggio che contribuisca al miglioramento del servizio offerto. Insieme agli studenti, che ringrazio per le segnalazioni, continuerò a monitorare la situazione.
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Entro il 31 ottobre i Comuni pugliesi possono presentare progetti per adeguare gli attraversamenti semaforizzati alle esigenze dei non vedenti. Scagliusi (M5S) invita le Amministrazioni a partecipare al Bando che stanzia circa 600mila euro. Con un Comunicato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 223 del 25 settembre 2018, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha avvisato che la Direzione generale per la sicurezza stradale ha emanato il “Bando per il finanziamento a favore dei comuni per la realizzazione di attraversamenti semaforizzati adeguati alle esigenze dei non vedenti, per un importo complessivo di 595.106 euro.

Al bando, da ripartire tra i progetti ritenuti idonei ed utilmente collocati in graduatoria ed entro i limiti massimi di finanziabilità previsti, possono partecipare i comuni interessati, i quali dovranno assicurare una quota di cofinanziamento almeno pari al 30% del valore degli interventi proposti. “Gli interventi proposti dai comuni per accedere al finanziamento dovranno essere corredati da un’accurata analisi che evidenzi tutti gli aspetti quantitativi e qualitativi delle soluzioni proposte, degli impianti semaforici oggetto degli interventi, ovvero dei siti presso i quali posizionare gli impianti di nuova implementazione, delle scelte e dei criteri adottati per la determinazione delle soluzioni prospettate, anche in riferimento all’eventuale riprogettazione e modifica della mobilità territoriale di riferimento (quartiere, intero comune ecc.).

I finanziamenti saranno assegnati alle proposte che risulteranno più coerenti con gli obiettivi ed i contenuti indicati nel bando in relazione ai parametri di valutazione espressi. Il termine di presentazione delle domande scade alle ore 12:00 del 31 ottobre 2018. La graduatoria resterà vigente fino al 31 dicembre 2021.

Mi auguro che tanti Comuni pugliesi colgano questa opportunità per abbattere le barriere architettoniche, ancora presenti in maniera copiosa nelle nostre città, sia per i residenti che per colmare il gap rispetto alle esigenze dei cittadini più bisognosi. Da non sottovalutare la necessità di adeguare le nostre città agli standard richiesti, vista la forte vocazione turistica del nostro territorio. I fondi ci sono adesso tocca ai Comuni presentare progetti seri che vengano portati a termine.
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Il rinnovo del CdA delle Ferrovie Appulo Lucane rappresenta una scelta coraggiosa e all’insegna dell’indubbia professionalità e competenza. La nomina a presidente dell’avvocato Rosario Almiento, figura sganciata da qualsiasi collocazione politica e di apprezzate capacità manageriali e giuridiche, garantisce il rinnovamento e il rilancio che attendevamo da tempo. Il rinnovo del Cda – come ribadito stamattina dal MIT – non avrà in alcun modo ripercussioni sugli investimenti pubblici già impegnati e stanziati in vista di Matera 2019. Vogliamo anche rassicurare tutti che il cambio ai vertici non comporterà alcuno stop né alcun rallentamento ai lavori per il completamento della stazione ferroviaria di Matera, che per noi sono e rimangono prioritari. Purtroppo non potrà essere inaugurata prima di giugno 2019, ma il ritardo è imputabile alla passata gestione. La decisione di separare gestione e amministrazione è assolutamente necessaria: noi del Movimento 5 Stelle abbiamo sempre contestato la scelta di non prevedeva la selezione tramite bando pubblico del direttore generale. E a chi dice che così aumentano le spese per i compensi, rispondiamo che saranno ampiamente ripagate dai risparmi derivanti da una gestione seria e trasparente. Al neo presidente Almiento e all’altro componente del Cda, l’ingegnere lucana Angela Tantulli, vanno i miei migliori auguri di buon lavoro.


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Il vicepresidente del Consiglio, ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Di Maio, in audizione presso la commissione Trasporti della Camera, ha parlato di innovazione tecnologica, rivoluzione digitale, di blockchain e di intelligenza artificiale. "Bisogna invertire la tendenza – ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio - investendo tutte le risorse sulle tecnologie digitali, sulla banda larga, per creare una infrastruttura che sia alla base di un nuovo miracolo economico. Nessun settore economico risulta escluso da una rivoluzione, quella digitale, ed il settore pubblico dovrà avere un ruolo trainante per trasformare il nostro Paese in una smart-nation. In ogni dicastero, poi, vogliamo realizzare un avamposto digitale.

La nostra priorità è anche quella di aumentare gli investimenti pubblici e privati nei sistemi di intelligenza artificiale, tanto che come ministero per lo Sviluppo economico avvieremo sul tema un gruppo di lavoro. Vogliamo mettere l'Italia - ha aggiunto l'esponente del governo Conte - al passo con il resto dell'Europa e del mondo”.

Soddisfatto, sottolineo l’inversione di tendenza rispetto al passato. L’Italia è indietro per scelte politiche non lungimiranti e, le linee programmatiche presentate oggi dal Ministro Di Maio sono un grande segno di rottura rispetto al passato.

Il Ministro Di Maio oggi ha messo al centro della rinascita del nostro Paese, l’innovazione e il digitale. Creare un’infrastruttura digitale è alla base di quello che può essere un nuovo miracolo economico. Abbiamo apprezzato tantissimo che uno degli argomenti oggetto di queste linee programmatiche, sia stato quello delle tecnologie blockchain.

Questo significa guardare al futuro e alle possibilità di sviluppo delle nostre aziende. È importante avere un piano nazionale sulla blockchain e sull’intelligenza artificiale. Auspichiamo che il miliardo e 300 milioni messi a disposizione dal Ministro, insieme ad un tavolo di raccordo da avviare quanto prima, ci permettano di colmare la lacuna di competenze digitali di cui soffre il nostro Paese, agli ultimi posti in questi settori. Altrettanto importante che sia rivisto quanto prima il limite di assegnazione ad un terzo delle frequenze alle televisioni locali che hanno bisogno di stabilità e che rappresentano ancora oggi uno degli strumenti più efficaci nella promozione e nello sviluppo delle micro, piccole e medie imprese che, lo ricordo, rappresentano oltre il 99% della totalità delle imprese italiane.
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Si è svolta a Berlino, dal 7 all’11 luglio la 27esima sessione annuale dell’OSCE presso il Reichstag, la sede del parlamento tedesco. L’assemblea dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), ha visto la partecipazione di circa 300 parlamentari del Nord America, dell’Europa, dell’Asia centrale, del Medio Oriente e del Nord Africa. In apertura c’è stato l’intervento del Governo italiano rappresentato dal Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha evidenziato le priorità della Presidenza italiana, tra cui la crisi in Ucraina e nei dintorni, i conflitti prolungati, la criminalità organizzata e lo sviluppo della cooperazione con gli Stati partner mediterranei e asiatici, in particolare sulla migrazione e minacce transnazionali come il terrorismo, la sicurezza informatica e il traffico illecito.

Sono intervenuto mercoledì mattina, durante l’assemblea plenaria, come capo della delegazione italiana, sottolineando la necessità per i partecipanti di prendere in forte considerazione gli impegni presi all’OSCE e di sensibilizzare i rispettivi governi, segnando una forte rottura con il passato. Succede molto spesso, infatti, che le risoluzioni approvate vengano tenute in scarsa considerazione dai parlamenti nazionali.

In qualità di rappresentanti eletti del popolo abbiamo un ruolo chiave che è quello di creare sensibilità nei governi per garantire il rispetto di questi impegni. E ieri abbiamo discusso proprio dell’attuazione degli impegni internazionali da parte dei parlamenti nazionali. In queste settimane la delegazione italiana si sta rinnovando a seguito delle elezioni parlamentari del marzo scorso che hanno modificato profondamente il quadro della rappresentanza parlamentare in Italia. Con il ‘governo del cambiamento’ abbiamo avuto un cambiamento sostanziale, atteso da molti anni dai cittadini italiani su tematiche come lavoro, sicurezza, spesa pubblica e qualità della vita.

Come promotore in prima persona del monitoraggio elettorale proprio dell’OSCE in occasione delle scorse elezioni politiche in Italia, ho poi parlato dell’importanza delle sedi multilaterali, in particolare dell’Assemblea parlamentare dell’Osce, per la risoluzione dei conflitti.

Occorre ribadire che vanno valorizzate e protette le sedi di incontro e di dialogo parlamentare. In questo senso, come molti colleghi hanno ribadito nel corso del loro intervento, è importante far giungere a tutti i nostri parlamentari il contenuto delle nostre discussioni. Occorre farlo in chiave moderna, per punti, con efficacia e immediatezza, usando i mezzi informatici e digitali, sottolineando con forza che questa sede è la sede della discussione pacifica e dell’incontro fra sensibilità diverse. Il dialogo in sede multilaterale è fondamentale perché è in queste sedi che si stemperano divisioni e conflitti attraverso la conoscenza reciproca.


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Dai dispositivi anti-abbandono nelle autovetture per la sicurezza dei bambini al censimento del patrimonio edilizio pubblico, passando per delle misure che garantiscano il rispetto dell’accesso libero alle spiagge sino alle modifiche del Codice degli Appalti. Sono questi i principali temi su cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si appresta a varare norme di concerto con la maggioranza parlamentare 5 Stelle – Lega, riunitasi nei giorni scorsi al dicastero.

A 30 giorni dall’accordo di Governo, ecco le proposte presto nero su bianco.
Al Ministero abbiamo posto le basi per un lavoro serio, coordinato e nell’esclusivo interesse dei cittadini con un entusiasmo che aumenta giorno dopo giorno. Tema cruciale sarà la sicurezza: interverremo sul codice della strada per dotare le auto di dispositivi che, collegati ai seggiolini, scongiurano il rischio di abbandono di bambini dopo che un tentativo fu portato avanti nella scorsa Legislatura, senza successo purtroppo.

Sicurezza significa anche tutela della salute e, per questo, continua senza sosta la nostra marcia versione le energie rinnovabili. Il passaggio dalle auto inquinanti alle auto elettriche è graduale, ma siamo convinti che si possa iniziare propri dai mezzi utilizzati nelle aree aeroportuali. A proposito di aeroporti e di turismo, purtroppo, come ben sappiamo anche noi pugliesi, non sempre è possibile accedere alle spiagge gestite in concessione sul demanio marittimo perché spesso i gestori vietano l’accesso gratuito al mare. Ma sia la legge italiana che la normativa europea dicono che si devi permettere a tutti i cittadini il libero e gratuito accesso al mare. Perciò, abbiamo inserito una disposizione per garantire che questo diritto venga rispettato.

Dai trasporti alle infrastrutture, l’agenda del Ministero guidato da Toninelli si concentra anche sull’emergenza abitativa e sull’edilizia popolare. “Ci sono numerose famiglie ancora in attesa di una casa ma come possono attendere fiduciosi una risposta dallo Stato se questo non è a conoscenza del proprio patrimonio pubblico residenziale? Per questo vogliamo istituire, in breve tempo, una banca dati nazionale per l’edilizia residenziale pubblica affinché sia possibile avere un censimento puntuale del patrimonio residenziale pubblico. Dove non c’è trasparenza, non si sa cosa accade.

Con la trasparenza, invece, sarà più agevole dare una casa popolare a chi ne ha davvero bisogno. È palese he ci sia ancora tanto da fare e che queste misure rappresentino solo una piccola parte delle tematiche che interessano ai cittadini italiani. Ma sono convinto che con il metodo di lavoro che abbiamo condiviso con il nostro Ministro Toninelli, il nostro sottosegretario Dell’Orco e con gli alleati di governo si possano fare molte cose importanti. Una di queste è senz’altro la modifica del codice degli appalti, per la quale abbiamo già avviato un tavolo di discussione, e che rappresenta l’emblema della assoluta necessità di trasparenza come condizione necessaria da conseguire attraverso la semplificazione e digitalizzazione dei processi.


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Nelle sue ultime ore di carica, il Governo uscente ha finalmente emanato il tanto atteso decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale dispone 40 milioni di euro per rimborsare le oltre undicimila famiglie che hanno concluso l’iter adottivo nel periodo compreso tra il 2012 e il 2017.

Strano si sia arrivati agli ultimi giorni di Governo per un decreto che si attendeva da almeno un quinquennio. Tuttavia, non posso che esprimere soddisfazione per questo risultato, frutto del lavoro svolto durante la scorsa legislatura sulle adozioni internazionali con atti ispettivi, proposte di legge depositate, e sollecitazioni alla Commissione per le Adozioni Internazionali. Le tante famiglie in attesa di rimborso che ho conosciuto, potranno ricevere i rimborsi attesi.

Il Governo è già a lavoro per rivedere l’intera gestione fiscale del nostro Paese. Di certo, il mondo delle adozioni internazionali e le famiglie interessate avranno il rispetto ed il sostegno che meritano. Stiamo rimettendo al centro delle politiche nazionali i cittadini e la famiglia come pilastro della nostra società. In questi ultimi anni il mondo delle adozioni internazionali, che vede l’Italia ai primi posti al mondo per numero di adozioni andate a buon fine, ha sofferto tantissimo la gestione a dir poco scellerata del Governo PD. Ad onor del vero, già da qualche mese noto una differenza nella gestione e nel supporto alle famiglie, ma non basta.

Con il Governo del Cambiamento siamo già a lavoro per sostenere le coppie che devono tornare ad essere un esempio positivo per la nostra società e non abbandonate a sé stesse.


APPROFONDIMENTI
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
Le Domande Frequenti sui rimborsi e relative risposte della Commissione Adozioni Internazionali
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Come preannunciato nelle scorse settimane, nelle elezioni politiche del 4 marzo scorso c’è stato il monitoraggio degli osservatori OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), su richiesta del Movimento 5 Stelle. La missione, guidata dalla deputata svedese Margareta Cederfelt, ha incluso parlamentari da 19 Paesi dell’area OSCE: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Olanda, Russia e Regno Unito. Dopo un briefing con le autorità elettorali, i rappresentanti politici, giornalisti ed analisti, il giorno delle elezioni gli osservatori hanno visitato 190 sezioni in diverse città e regioni d’Italia. “Nella relazione finale, gli osservatori riportano che le elezioni hanno offerto agli elettori una moltitudine di partiti fra cui scegliere e hanno beneficiato di un’estesa copertura mediatica, con varie analisi critiche su molti aspetti della campagna elettorale. Tuttavia, sono emerse alcune criticità come la mancata richiesta di un rapporto sul finanziamento elettorale prima delle elezioni, il che, secondo gli osservatori, riduce la trasparenza sulla presentazione pubblica delle spese per la campagna prevista visto che gli elettori dovrebbero essere in grado di informarsi sui legami finanziari dei partiti. Hanno sottolineato la nostra idea che il nuovo sistema elettorale svantaggia i partiti che non formano coalizioni e ribadito che i cambiamenti frequenti al sistema elettorale italiano nei precedenti decenni sembrano più orientati a beneficiare i politici che il pubblico ed hanno creato nuove sfide per l’amministrazione delle elezioni.

Una maggiore stabilità nel futuro sarebbe nell’interesse del paese tutto. Interessante la parte della relazione in cui si legge che le elezioni hanno offerto molte occasioni di dibattito, tuttavia l’argomento dell’immigrazione sembra aver giocato un ruolo sproporzionato durante la campagna, e ciò potrebbe essere avvenuto a spese della discussione su molte altre sfide che la società deve affrontare. La missione di osservazione ha notato che sembra esserci un ampio senso di disincanto da parte dei cittadini nei confronti del funzionamento della politica in Italia. Purtroppo, è stato riportato un aumento dei casi di incitamento all’odio (cosiddetto “hate-speech”) e alcuni casi di violenza isolati. A tal riguardo, gli osservatori hanno richiesto che vengano sollecitate le relative investigazioni, sottolineando che, nel dibattito politico, non ci sia posto per tali azioni”. In merito alle procedure di voto, gli osservatori OSCE hanno riscontrato che la conoscenza delle procedure da parte del personale dei seggi elettorali sembrava variare a seconda delle zone del Paese e l’accesso degli osservatori ai seggi non è sempre stato permesso.

Hanno riportato lunghe code in diverse regioni e problemi tecnici in un numero limitato di seggi, relativi in particolare alla stampa e consegna delle schede elettorali. Il sistema anti-frode di numerazione delle schede elettorali, reso possibile da un emendamento del M5S, è stato molto apprezzato. Tuttavia, gli osservatori hanno constatato che tali misure non sono state implementate uniformemente nel giorno delle elezioni e che sarebbe necessario trovare procedure semplificate per assicurare coerenza ed efficienza. Ringraziamo l’OSCE per il lavoro svolto e per le criticità evidenziate che saranno per noi preziose nella prossima legislatura per migliorare la prossima legge elettorale, con l’obiettivo di aiutare i cittadini ad esprimere al meglio il proprio consenso. Tuttavia, oltre ai casi di violenza isolati che vanno condannati fermamente, ritengo sia opportuno mettere l’accento sul vero allarme che è la disillusione nei confronti della politica, tendenza già notata in altri paesi europei e che il Movimento 5 Stelle sta cercando di combattere. Solo partecipando alla vita politica del proprio comune, della propria regione e dell’Italia, possiamo rimettere in moto questo Paese.
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E’ quasi passato un giorno dall’inizio dello scrutinio dei voti ma ancora faccio fatica a metabolizzare quello che è successo in queste ore in Italia, in Puglia e a Polignano. Ho visto una nazione rialzare la testa, una regione chiedere rispetto, un paese pronto ad un governo a 5 stelle. Sono stati trenta giorni di campagna elettorale in cui ho sentito il calore della gente. Ho girato in lungo e in largo il sud-est barese in questi giorni e ho percepito qualcosa di nuovo nell’aria. Ve lo avevo detto! Però questo risultato ha dell’incredibile! Nel mio collegio, quasi un votante su due ha votato per me e questo mi commuove. Oltre 76 mila voti di sostegno dimostrano che il lavoro di cinque anni resta così come resta la credibilità di chi ha cercato di fare al meglio il proprio dovere. Ai cittadini della mia città e della mia regione dico grazie. Nella nuova avventura che sta per cominciare, porterò sempre con me la grande dimostrazione di fiducia che in queste ore mi hanno riservato. Inizia la terza Repubblica, quella dei cittadini.



Vogliamo dare un governo a questo Paese. Daremo il massimo per non lasciare l'Italia in caos e instabilità. Bene ha fatto il Presidente Mattarella a richiamare tutti alla responsabilita' e all'interesse del Paese. Gli elettori hanno votato e ora noi vogliamo dare un governo a questo Paese e far partire la Terza repubblica, quella che finalmente mette al centro i cittadini e la loro vita. Noi siamo pronti e daremo il massimo per non lasciare il Paese nel caos e nella instabilità creati da una legge elettorale cui ci eravamo opposti. Oggi siamo a Roma per la prima riunione della nuova legislatura, con i nuovi e vecchi colleghi. Siamo più di 300 e siamo pronti a cambiare le sorti del nostro Paese.

Ecco i risultati



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Alessandro Di Battista da qualche giorno ha iniziato il suo “Futuro in Programma” tour in camper che lo vedrà impegnato, fino al due marzo, a girare tutta l’Italia con la sua compagna e con il primogenito Andrea. Questa settimana partirà anche il mio mini-tour che prevede tappe in tutti i quattordici paesi del collegio. I due tour si incontreranno sabato 17 febbraio a Monopoli, quando Alessandro Di Battista parlerà dei 20 punti del Movimento Cinque Stelle per migliorare la qualità della vita degli italiani.

In realtà il tour è già iniziato con la candidata al collegio uninominale di Brindisi per il Senato, Patty L’Abbate, ho già avuto il piacere di incontrare i gruppi di Monopoli e Rutigliano ed ho trovato grande entusiasmo e grande convinzione che questa volta possiamo davvero andare al Governo del Paese.
Nei prossimo week-end sarò ad Adelfia con Antonella Laricchia, a Conversano e a Polignano con Giuseppe L’Abbate per parlare di quello che intendiamo fare per i giovani, le famiglie, i pensionati, la scuola e le imprese per far ripartire l’occupazione, migliorare la scuola e la sanità, giusto per citare le priorità. Per le settimane a venire, sto lavorando all’organizzazione di eventi tematici insieme ad alcuni miei colleghi deputati per parlare di banche, immigrazione e sanzioni alla Russia che stanno pesantemente danneggiando l’export delle nostre imprese.

Dobbiamo diffondere in modo capillare le proposte del Movimento 5 Stelle per farle conoscere a più persone possibile. Il collegio uninominale di Monopoli include i comuni di Adelfia, Alberobello, Casamassima, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Gioia del Colle, Locorotondo, Mola di Bari, Noci, Polignano a Mare, Putignano e Rutigliano e vedrà il candidato M5S Scagliusi sfidare la candidata del partito democratico Marilù Napoletano (a rappresentare il centro sinistra), il deputato uscente della Lega Trifone Alfieri (a rappresentare il centro destra), la candidata di Liberi e Uguali Anna Maria Candela e il candidato di Casapound Pietro Cosimo Ippolito. Mi aspetto uno scatto d’orgoglio da parte dei pugliesi alle prossime elezioni. La scelta è tra il Movimento 5 Stelle con un unico programma e con le mani libere, il centro sinistra che ha distrutto la scuola, la sanità e il mondo del lavoro in questo paese e la “finta” coalizione di centrodestra che a Monopoli ha candidato un esponente passato alla Lega Nord quattro mesi fa e che oggi chiede i voti di una realtà di centro destra che c’è sempre stata sul nostro territorio e che rispetto, per mettere una bandierina leghista in Parlamento. Per giunta Salvini e Berlusconi non hanno nulla in comune visto che uno dice di voler rispettare tutti i vincoli europei a partire da quello del 3%, l’altro invece dice di volerlo sforare e ha candidato il professore no euro Bagnai; uno dice di non voler abolire la Fornero visto che insieme alla Meloni, l'ha votata e l’altro dice di volerla abolire. Non sono d'accordo su nulla.

La vera alleanza è quella di Forza Italia con il Pd ma la potrebbero farla solo dopo le elezioni, visto che fatta ora farebbe scappare altrove tutti i loro rispettivi elettori. Siamo ad un bivio il 4 marzo toccherà ai cittadini scegliere tra il vecchio sistema partitocratico e la credibilità del M5S che ha le mani libere per governare seriamente.
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L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha accolto la richiesta del Movimento Cinque Stelle e monitorerà le elezioni in Italia del 4 marzo prossimo. Con l’assessment mission report pubblicato il 1 febbraio scorso, l’OSCE fa sapere che “la maggior parte de OSCE/ODHIR NAM interlocutori hanno espresso la sicurezza nell'imparzialità dell'amministrazione delle elezioni e la loro abilità ad organizzare le elezioni professionalmente e in modo trasparente. Molti interlocutori hanno detto che l'intervento degli osservatori OSCE sarebbe benvenuto per queste elezioni, riconoscendo che un controllo estero potrebbe contribuire a ulteriori miglioramenti del processo elettorale. un numero di aspetti avrebbero bisogno di specifica attenzione dall'OSCE/ODHR, inclusa l'implementazione del recente sistema elettorale e delle regole relative ai finanziamenti delle campagne, l'amministrazione delle elezioni e la condotta della campagna. Su questa basi, l'OSCE/ODHIR NAM consiglia lo schieramento di una valutazione di missione elettorale per le prossime elezioni.”

Come dimostrano le denunce avanzate in passato da alcuni personaggi pubblici italiani, il problema del voto inquinato in Italia è cronico e resiste negli anni. Purtroppo, già nelle ultime elezioni regionali, svoltesi in Sicilia nel Novembre scorso, si sono riscontrati casi di voto di scambio e di brogli. Finalmente, dopo aver sentito dai professoroni della politica che non era possibile, che stavamo dicendo fesserie, che l'OSCE andava solo nei Paesi in guerra e che facevamo solo populismo, oggi ho ricevuto la notizia che tutto il lavoro svolto gomito a gomito con Luigi Di Maio è servito eccome: l'OSCE invierà osservatori per le elezioni del 4 marzo in Italia. Uno strumento in più per garantire la libertà di voto ai cittadini italiani.

L'attività di monitoraggio elettorale costituisce una componente fondamentale della politica dell'Unione Europea per la promozione dei diritti umani e della libertà di opinione e di voto. A partire dal 1994, l'Italia ha fornito alle varie operazioni di monitoraggio elettorale condotte dall'OSCE/ODIHR circa 500 esperti in materia elettorale, che hanno partecipato alle missioni di osservazione o di supervisione elettorale condotte in numerosi Paesi partecipanti dell'OSCE. Mi auguro che l’OSCE focalizzi l’attenzione anche sulla situazione dei media e del tempo da loro dedicato ai vari gruppi politici. Infatti, è da mesi che osserviamo una certa riluttanza da parte delle principali emittenti televisive nazionali, pubbliche e private, nel rispettare i tempi di parola previsti per i vari gruppi politici. Dallo studio dei suddetti dati (www.opentg.it) emerge che il M5S, nonostante alle ultime elezioni politiche fosse il gruppo parlamentare maggiormente suffragato dagli italiani, ottiene molto meno spazio di parola rispetto a gruppi parlamentari meno suffragati. Il divario diventa ancora più ampio quando si analizzano i dati relativi alle emittenti Mediaset, private ma presenti su tutto il territorio nazionale. Considerato che il maggior azionista delle emittenti Mediaset è uno degli attori della campagna elettorale in corso e conoscendo il personaggio, direi che il rischio di disparità sia tutt’altro che remoto.

Sono convinto che l’OSCE di cui ho fatto parte per cinque anni e con la quale ho partecipato a monitoraggi elettorali in Paesi come gli Stati Uniti e la Russia tra gli altri, farà un lavoro egregio, garantendo un controllo appropriato sulle prossime votazioni nel nostro Paese.

APPROFONDIMENTI
Il documento dell'OSCE
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La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che il voto sulle missioni internazionali, a partire da quella in Niger, si terrà alla Camera mercoledì 17 gennaio a partire dalle ore 16. Non una robetta da niente sia per l'impegno finanziario della missione (più di 150 milioni di euro l'anno), sia per la sua carica di novità nell'azione militare del governo finalizzata ad ridurre i flussi di migranti dall'Africa. Ma c'è dell’altro.

Prima di tutto c’è da dire che la missione in Niger così come tutte le nuove missioni andrebbero presentate dal nuovo Governo e non da un Governo dimissionario. E’ assurdo che un governo leghi le mani al prossimo governo che verrà! Come se non bastasse, va detto anche che la funzione anti flussi migratori per cui Gentiloni sponsorizza la missione non ci sarà mai. Andiamo a presidiare il deserto e basta spostarsi di poco per continuare il flusso.
Sarebbe stato più logico andare nel sud della Libia ma quella sembra essere una zona sotto l'influenza esclusiva dei francesi. Guarda caso andiamo nel Sahel proprio ad aiutarli magari in cambio di qualche endorsement per le elezioni politiche, proprio da Francia e UE.

Basta con la politica estera dettata dagli altri Paesi, basta fare da scendiletto ai potenti d’Europa. Serve una guida credibile per la nostra Italia, un Paese che ai tavoli europei sia in grado di riprendersi il ruolo di protagonista che gli spetta di diritto. Siamo pronti a parlare con tutti ma con un solo obiettivo: fare gli interessi degli italiani.
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