Emanuele Scagliusi
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Come preannunciato nelle scorse settimane, nelle elezioni politiche del 4 marzo scorso c’è stato il monitoraggio degli osservatori OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), su richiesta del Movimento 5 Stelle. La missione, guidata dalla deputata svedese Margareta Cederfelt, ha incluso parlamentari da 19 Paesi dell’area OSCE: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Olanda, Russia e Regno Unito. Dopo un briefing con le autorità elettorali, i rappresentanti politici, giornalisti ed analisti, il giorno delle elezioni gli osservatori hanno visitato 190 sezioni in diverse città e regioni d’Italia. “Nella relazione finale, gli osservatori riportano che le elezioni hanno offerto agli elettori una moltitudine di partiti fra cui scegliere e hanno beneficiato di un’estesa copertura mediatica, con varie analisi critiche su molti aspetti della campagna elettorale. Tuttavia, sono emerse alcune criticità come la mancata richiesta di un rapporto sul finanziamento elettorale prima delle elezioni, il che, secondo gli osservatori, riduce la trasparenza sulla presentazione pubblica delle spese per la campagna prevista visto che gli elettori dovrebbero essere in grado di informarsi sui legami finanziari dei partiti. Hanno sottolineato la nostra idea che il nuovo sistema elettorale svantaggia i partiti che non formano coalizioni e ribadito che i cambiamenti frequenti al sistema elettorale italiano nei precedenti decenni sembrano più orientati a beneficiare i politici che il pubblico ed hanno creato nuove sfide per l’amministrazione delle elezioni.

Una maggiore stabilità nel futuro sarebbe nell’interesse del paese tutto. Interessante la parte della relazione in cui si legge che le elezioni hanno offerto molte occasioni di dibattito, tuttavia l’argomento dell’immigrazione sembra aver giocato un ruolo sproporzionato durante la campagna, e ciò potrebbe essere avvenuto a spese della discussione su molte altre sfide che la società deve affrontare. La missione di osservazione ha notato che sembra esserci un ampio senso di disincanto da parte dei cittadini nei confronti del funzionamento della politica in Italia. Purtroppo, è stato riportato un aumento dei casi di incitamento all’odio (cosiddetto “hate-speech”) e alcuni casi di violenza isolati. A tal riguardo, gli osservatori hanno richiesto che vengano sollecitate le relative investigazioni, sottolineando che, nel dibattito politico, non ci sia posto per tali azioni”. In merito alle procedure di voto, gli osservatori OSCE hanno riscontrato che la conoscenza delle procedure da parte del personale dei seggi elettorali sembrava variare a seconda delle zone del Paese e l’accesso degli osservatori ai seggi non è sempre stato permesso.

Hanno riportato lunghe code in diverse regioni e problemi tecnici in un numero limitato di seggi, relativi in particolare alla stampa e consegna delle schede elettorali. Il sistema anti-frode di numerazione delle schede elettorali, reso possibile da un emendamento del M5S, è stato molto apprezzato. Tuttavia, gli osservatori hanno constatato che tali misure non sono state implementate uniformemente nel giorno delle elezioni e che sarebbe necessario trovare procedure semplificate per assicurare coerenza ed efficienza. Ringraziamo l’OSCE per il lavoro svolto e per le criticità evidenziate che saranno per noi preziose nella prossima legislatura per migliorare la prossima legge elettorale, con l’obiettivo di aiutare i cittadini ad esprimere al meglio il proprio consenso. Tuttavia, oltre ai casi di violenza isolati che vanno condannati fermamente, ritengo sia opportuno mettere l’accento sul vero allarme che è la disillusione nei confronti della politica, tendenza già notata in altri paesi europei e che il Movimento 5 Stelle sta cercando di combattere. Solo partecipando alla vita politica del proprio comune, della propria regione e dell’Italia, possiamo rimettere in moto questo Paese.
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E’ quasi passato un giorno dall’inizio dello scrutinio dei voti ma ancora faccio fatica a metabolizzare quello che è successo in queste ore in Italia, in Puglia e a Polignano. Ho visto una nazione rialzare la testa, una regione chiedere rispetto, un paese pronto ad un governo a 5 stelle. Sono stati trenta giorni di campagna elettorale in cui ho sentito il calore della gente. Ho girato in lungo e in largo il sud-est barese in questi giorni e ho percepito qualcosa di nuovo nell’aria. Ve lo avevo detto! Però questo risultato ha dell’incredibile! Nel mio collegio, quasi un votante su due ha votato per me e questo mi commuove. Oltre 76 mila voti di sostegno dimostrano che il lavoro di cinque anni resta così come resta la credibilità di chi ha cercato di fare al meglio il proprio dovere. Ai cittadini della mia città e della mia regione dico grazie. Nella nuova avventura che sta per cominciare, porterò sempre con me la grande dimostrazione di fiducia che in queste ore mi hanno riservato. Inizia la terza Repubblica, quella dei cittadini.



Vogliamo dare un governo a questo Paese. Daremo il massimo per non lasciare l'Italia in caos e instabilità. Bene ha fatto il Presidente Mattarella a richiamare tutti alla responsabilita' e all'interesse del Paese. Gli elettori hanno votato e ora noi vogliamo dare un governo a questo Paese e far partire la Terza repubblica, quella che finalmente mette al centro i cittadini e la loro vita. Noi siamo pronti e daremo il massimo per non lasciare il Paese nel caos e nella instabilità creati da una legge elettorale cui ci eravamo opposti. Oggi siamo a Roma per la prima riunione della nuova legislatura, con i nuovi e vecchi colleghi. Siamo più di 300 e siamo pronti a cambiare le sorti del nostro Paese.

Ecco i risultati



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