Emanuele Scagliusi
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Oggi in Commissione Trasporti alla Camera è partito l'iter di discussione delle proposte di legge su car sharing cioè l'uso, su prenotazione, di automobili dislocate in precisi punti del territorio, e del car pooling, ovvero la condivisione di un'automobile privata da parte di un gruppo di persone che si muovono per lavoro, studio o altre attività lungo lo stesso percorso e nei medesimi orari. Due proposte di legge a prima firma di due deputati pugliesi del Movimento 5 Stelle, Diego De Lorenzis e il sottoscritto, che hanno l’intento di favorire e diffondere l’uso condiviso e “smart” degli autoveicoli sul nostro territorio nazionale.

Nel nostro Paese la maggioranza degli italiani continua a considerare l'automobile personale come il mezzo di trasporto preferito (circa il 93%) e, nonostante una crescente sensibilità degli automobilisti all'aumento dei prezzi del carburante, dei costi di parcheggio e alle imposizioni locali quali pedaggi e tasse sul traffico, si fa fatica a preferire il trasporto pubblico locale che spesso non è in grado da solo di soddisfare tutte le esigenze di mobilità e che, soprattutto negli ultimi anni, è in forte affanno con il progressivo taglio dei fondi subìto dalle regioni.

Da oggi, iniziamo a recuperare il ritardo accumulato dai governi passati rispetto al resto d’Europa lavorando alla messa a punto di uno strumento legislativo che promuove la mobilità intelligente: l’obiettivo è la diffusione di due modalità fondamentali di spostamento come il car-sharing e il car-pooling. Dobbiamo assolutamente ridurre la congestione del traffico veicolare, aumentare la salubrità delle città, favorire il risparmio economico, migliorare l’ambiente e ottimizzare gli spazi urbani. Esistono già da diverso tempo iniziative rappresentative del fenomeno che hanno anche il pregio di garantire una mobilità più sostenibile. Però, la conoscenza e la diffusione di queste forme di sharing economy applicate alla mobilità sono molto ridotte rispetto agli altri Paesi europei. Un recentissimo studio condotto da un gruppo di epidemiologi di otto Paesi (Canada, USA, Olanda, Cina, Spagna, Regno Unito, Austria e Italia) e guidato da Richard Burnett, dimostra che la mortalità globale annuale ed evitabile legata all’inquinamento dell’aria dalle sole polveri sottili PM2.5 è di quasi 9 milioni di morti. In Italia le morti totali evitabili sono 81.000 all’anno, circa 136 per 100.000 abitanti, meno che in Germania (154) e Polonia (151), ma ben più che in Francia (105) e Regno Unito (98).

Dati davvero preoccupanti che non si riducono certamente con la sola approvazione delle nostre proposte di legge. Per rendere reali e consistenti i vantaggi sociali, economici e ambientali offerti da car-sharing e car-pooling è opportuno uscire da un uso di nicchia puntando ad ampliare il bacino di utenti e a farli divenire strumenti di mobilità urbana di uso quotidiano. In secondo luogo, è necessario destinare fondi all'effettivo sostegno di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione del settore per realizzare software, piattaforme web e nuovi strumenti o tecnologie che vadano nella direzione di migliorare l'incrocio di dati e di rendere car sharing e car pooling sempre più funzionali, tracciabili, certificabili e in qualche modo più sicuri.
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Scongiurati gli aumenti per circa il 90% delle autostrade italiane, almeno fino al 30 giugno. La notizia è stata confermata dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli che, durante il question time alla Camera dei Deputati, ha anticipato che il Ministero sta lavorando per prolungare il blocco degli aumenti anche per tutto il 2019. Gli aggiornamenti sono arrivati in risposta alla mia interrogazione a risposta immediata. In riferimento al blocco degli aumenti dei pedaggi autostradali, ho chiesto al ministro Toninelli quali iniziative intenda assumere nel prossimo futuro nell'ambito dei rapporti tra soggetto concedente pubblico e società concessionarie per garantire il riequilibrio tra le attività di gestione della rete autostradale e la tutela degli utenti.

Negli ultimi anni, l'aggiornamento delle tariffe autostradali è avvenuto il 1° gennaio di ogni anno. Prendendo in esame i dati degli ultimi 5 anni, per esempio, dal 2014 gli italiani hanno visto puntualmente aumentare il prezzo dei pedaggi passando da un aumento medio del 3,9% nel 2014, fino all’aumento medio del 2,74% del gennaio 2018. Per un barese in viaggio verso Torino in auto, il costo è incrementato di 3 euro in un solo anno, dal 2017 al 2018, nonostante lo stato del servizio fornito, soprattutto in alcune aree, non giustificherebbe alcun aumento, anzi. È necessario tutelare gli italiani garantendo tariffe autostradali eque e commisurate al servizio offerto. Non è più accettabile che i concessionari si arricchiscano alle spalle dei cittadini. Con il decreto Genova, il Governo del Cambiamento ha avviato una vera e propria rivoluzione in tema di rapporti tra lo Stato e le società concessionaria autostradali, in particolare sotto il profilo della vigilanza sui concessionari e i nuovi poteri dell'Autorità di regolazione dei trasporti.

Con l'emanazione dei decreti interministeriali del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 31 dicembre 2018 sono stati sterilizzati gli aumenti annuali sul 90 per cento della rete autostradale corrispondente a 5.208 chilometri sui 5.868 chilometri complessivi di rete, almeno fino al 30 giugno”. Nella sua risposta, il ministro Toninelli ha voluto evidenziare che gli aumenti sono stati scongiurati e non sospesi in quanto, differentemente dal passato, questi aumenti non potranno essere recuperati sull’utenza in un secondo momento. Anzi, ha fatto sapere che si sta lavorando per la riduzione o l’eliminazione degli aumenti dei pedaggi anche per il restante 10% della rete autostradale.

Il lavoro svolto dal Ministro mostra una netta discontinuità rispetto al passato. Un risultato ottenuto semplicemente applicando in modo trasparente la normativa vigente: una regola tariffaria che nessuno aveva applicato prima. Infatti, non è stato riconosciuto alcun incremento alle società che hanno presentato conteggi non coerenti con le convenzioni o a cui sia scaduto il rapporto concessorio. Chissà cosa succedeva quando con i governi precedenti, quelli degli ‘esperti’, le 25 concessionarie dell’intera rete autostradale, utilizzavano 6 regimi tariffari differenti. Con l’attribuzione all’Autorità di regolazione dei trasporti della competenza per l’applicazione di un nuovo regime tariffario, anche per le società concessionarie in vigenza di contratto, improntato al principio del price-cap, si potrà favorire anche una riduzione delle tariffe rispetto a quelle vigenti. Un regime tariffario unitario, chiaro e improntato all’efficienza rappresenterà una svolta nella gestione dei rapporti concessori e consentirà l’applicazione di un pedaggio maggiormente rapportato ai costi effettivi, con notevoli vantaggi per l’utenza e per lo sviluppo del Paese. In altre parole, il regime tariffario non terrà più conto soltanto delle spese dei concessionari, ma dei bisogni dei cittadini.

Dopo anni di privilegi accordati da una classe politica compiacente, i concessionari saranno così costretti a reinvestire i profitti in progetti di pubblica utilità. Oltre ai risparmi per gli utenti sul costo dei pedaggi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è occupato anche della loro sicurezza istituendo una apposita nuova Agenzia che finalmente permetterà controlli effettivi e diretti a campione sulle autostrade, senza che la verifica in loco sia rimessa esclusivamente agli stessi concessionari. Giorno dopo giorno, provvedimento dopo provvedimento, stiamo cambiando l’Italia, anche in materia di infrastrutture e di trasporti, avendo come unico obiettivo la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini.

Guarda il video del mio intervento



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La Commissione Trasporti della Camera ha dato quest’oggi parere favorevole alla nomina del Governo per Nicola Zaccheo a presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC). “Un uomo di grandissimo spessore, un fisico e manager consolidato, con esperienza pluriennale nella gestione di programmi internazionali nel settore aerospaziale. Da pugliese, poi, la scelta del ministro Toninelli mi riempie d’orgoglio perché rivolta ad un conterraneo d’eccellenza. Ma l’importante è stato uscire dalle vecchie logiche di appartenenza politica, guardando finalmente alla competenza dando la giusta importanza ad un comparto determinante per il nostro Paese. Un evidente cambio di passo in confronto al passato. Il curriculum di Zaccheo parla da solo la sua vasta preparazione in materia di trasporto aereo è garanzia di un enorme valore aggiunto.

Sono certo che saprà rilanciare in maniera innovativa e rendere più efficiente il lavoro dell’Autorità di regolazione del settore aeroportuale italiana. L’ENAC, che agisce come autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia nel rispetto dei poteri derivanti dal Codice della Navigazione, garantisce la sicurezza del volo e dei passeggeri trasportati sia durante le operazioni aeronautiche sia a terra in ambito aeroportuale. La sicurezza è intesa nella duplice accezione di safety, quale forma di tutela dell’incolumità delle persone coinvolte nelle operazioni aeronautiche, che di security, quale forma di prevenzione e di neutralizzazione di atti di interferenza illecita che possono essere messi in atto nei confronti del sistema di aviazione civile (in aeroporto e a bordo degli aeromobili). Nella sua audizione in Commissione Trasporti, Zaccheo ha illustrato le azioni che intende mettere in atto per il rilancio dell’Ente, dalla necessità di un cambio generazionale (l’età media è pari a 56 anni) alla sofferenza in termini di risorse umane.

Il neo-Presidente, poi, ha preso l’impegno di realizzare un registro degli aiuti nazionali alle compagnie aeree: un elenco che dovrebbe indicare anche i contributi di carattere europeo e quelli derivanti da accordi di co-marketing. Un argomento su cui si è discusso molto negli ultimi anni, soprattutto in Puglia dove si sono aperte anche inchieste della Guardia di Finanza. Infine, il rafforzamento della tutela dei diritti dei passeggeri. Con l’esplosione delle low cost e la liberalizzazione di alcuni servizi, infatti, si assiste spesso a situazioni al limite della decenza. Per questo, le compagnie aeree saranno chiamate a garantire ai passeggeri i servizi minimi con l’acquisto del biglietto.
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Proprio in concomitanza con la fine dell’anno solare, arriva alla Camera la Legge di Bilancio, dopo essere stata approvata al Senato la scorsa settimana. Sono tanti i provvedimenti che riguardano i trasporti e le telecomunicazioni del nostro Paese, avendo riflessi anche sui cittadini e sulle piccole e medie imprese. Tra le principali misure spiccano i fondi per reddito di cittadinanza e quota 100, la pensione di cittadinanza e l’aliquota piatta per partite IVA e piccole e medie imprese con fatturato annuo fino a 65 mila euro. Tuttavia, non mancano altre misure altrettanto importanti come, ad esempio, quelle relative ai trasporti ed alle telecomunicazioni. “In materia di mobilità e trasporti è previsto un bonus fino a 6 mila euro per l’acquisto di auto elettriche e ibride, ci sono detrazioni fiscali per l’installazione di colonnine elettriche a uso privato e l’incentivo fino a 3mila euro anche per chi rottama il suo vecchio motorino euro 0, 1 o 2 e ne acquista uno elettrico o ibrido. Inoltre, ci sono 2 milioni di euro nel 2019-2020 per incentivi all’acquisto dei dispositivi ‘salva-bebè’ sui seggiolini auto, 2 milioni di euro nel 2019 per la creazione di autostrade ciclabili e 5 milioni di euro nel neonato ‘Fondo per l'accessibilità e la mobilità delle persone con disabilità’.

Inoltre è prevista l'assunzione nel 2019 di 50 unità di personale al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per le attività della Motorizzazione civile e ci saranno 500 assunzioni in più nella Guardia Costiera, dal 2020 al 2025, così da accrescere la sicurezza della navigazione e dei traffici marittimi. Infine, sono previste 371 nuove assunzioni in due anni per la neonata Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) ed è stabilito che 200 milioni di euro, per il biennio 2019-2020, dovranno essere destinati alla realizzazione di connessioni ferroviarie, valorizzando soprattutto collegamenti con porti e aeroporti. Anche per le startup innovative sono previste novità con l’obiettivo di rafforzare e rendere organico l’intervento pubblico a sostegno del settore del venture capital con la conferma della creazione di un fondo con una dotazione di 90 milioni di euro nei primi 3 anni.

In merito alle tecnologie emergenti vanno evidenziati i 9 milioni di euro stanziati per la creazione del Tecnopolo a Taranto, un centro di eccellenza nella ricerca e sperimentazione sulle tecnologie pulite, oltre che un simbolo di rinascita per la città e per i tarantini. Inoltre, la possibile cessione di Invitalia Ventures a Cassa Depositi e Prestiti, sinergica rispetto al nuovo piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti, condurrà alla creazione del più grande fondo di venture capital pubblico mai creato in Italia per il sostegno e lo sviluppo delle startup e scale-up italiane.

Oltre ad aver stanziato 80 milioni in favore della innovazione tecnologica in RAI nell’ambito del tavolo TV 4.0 abbiamo rivisto il piano di refarming della banda 700, prevedendo un risparmio di costi per i cittadini. Un riassetto complessivo del sistema delle frequenze TV che tutela le TV locali rendendo al contempo disponibili più frequenze per gli operatori nazionali che saranno messe a gara a novembre 2019. Siamo orgogliosi di questa Legge di Bilancio che pone le basi di quel cambiamento che abbiamo promesso e per cui i cittadini ci hanno eletto. Siamo ancora all'inizio, ma il cambiamento è iniziato”
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