In Italia, ogni anno, si registrano oltre 3.000 morti per incidenti stradali. Uno scenario che ha sempre più necessariamente bisogno di risposte per fronteggiarne il preoccupante impatto. à per questo che in Parlamento siamo al lavoro da mesi per apportare le non più procrastinabili modifiche al Codice della Strada per renderlo al passo con i tempi.
In un lavoro di concerto tra tutte le forze politiche, stiamo mettendo al centro la sicurezza delle persone, dando priorità agli utenti della strada più a rischio.
Ad iniziare dai pedoni. Abbiamo inserito l’obbligo per i conducenti dei veicoli di dare la precedenza ai pedoni, rallentando gradualmente e all’occorrenza fermandosi, non solo se quest’ultimi hanno giĆ impegnato le strisce pedonali, ma anche quando si trovano nell’immediata prossimitĆ dell’attraversamento. Gli attraversamenti pedonali potranno essere segnalati anche da installazioni luminose (oggi solo consentite in sperimentazione) e potranno essere rialzati rispetto al piano della carreggiata (finora effettuate sulla base di un parere ministeriale ma senza previsione esplicita). Si potranno adottare sistemi di rallentamento della velocitĆ diversi dai soli dossi. Per una maggiore sicurezza stradale dei pedoni, poi, l’area loro riservata, quando non rialzata, può essere indicata anche solo da segnaletica orizzontale con variazione del colore o del materiale della pavimentazione, per la costruzione di cittĆ sempre più a misura della mobilitĆ attiva e attente all’utenza vulnerabile. Per avere strade più sicure e decongestionate in prossimitĆ delle scuole, viene introdotto il concetto di “zona scolastica”. I comuni dovranno attuare, negli orari di attivitĆ didattica e di ingresso e uscita degli alunni, almeno una di queste tre misure: limite massimo di velocitĆ a 30 km/h, l’istituzione di una zona a traffico limitato o delimitare un’area pedonale. Diamo pertanto ai bambini più sicurezza e un’aria più respirabile.
Cosa cambia invece per gli automobilisti? Inaspriamo le sanzioni per l’uso scorretto alla guida di smartphone e dispositivi digitali che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante di guida per utilizzare un device. I dispositivi di vivavoce e auricolari, invece, si potranno usare tranquillamente. Per chi infrange il divieto sono previste sanzioni amministrative molto pesanti con decurtazione dei punti e sospensione della patente di guida fino a tre mesi. SarĆ responsabilitĆ del conducente privato il mancato uso delle cinture o del casco anche dei suoi passeggeri (indi esclusi mezzi di trasporto pubblico, taxi, NCC); aumentiamo a 12 mesi il periodo di validitĆ del “foglio rosa”; inaspriamo le pene per chi sosta in area pedonale.
NovitĆ anche per i ciclisti che potranno contare sulla “casa avanzata per le biciclette”. Un’assoluta innovazione che prevede, con ordinanza del Sindaco e previa valutazione delle condizioni di sicurezza, la realizzazione agli incroci semaforizzati della linea di arresto avanzata per le biciclette. L’obiettivo ĆØ rendere più sicura la circolazione dei ciclisti, dando loro maggiore visibilitĆ ed evitando che respirino gas di scarico di scarico. Introduciamo la distanza laterale di almeno 1,5 metri per il sorpasso dei ciclisti fuori dai centri urbani e viene concessa, con ordinanza del Sindaco, la possibilitĆ di circolare alle biciclette sulle corsie o le strade riservate al trasporto pubblico, previa valutazione delle condizioni di sicurezza (come giĆ accade in alcuni Comuni).
I conducenti di ciclomotori e motocicli entrano nella categoria degli utenti vulnerabili e, quindi, si ribadisce il principio che l’utenza maggiormente pesante ha la responsabilitĆ di preoccuparsi che tutte le altre possano circolare in condizioni di sicurezza. Diamo la possibilitĆ per i maggiorenni con patenti A, B o A1 da almeno due anni di circolare con moto da 120 cc anche su autostrada e strade extraurbane principali, come le tangenziali e le statali a 4 corsie proprio come avviene nel resto d’Europa. Ad oggi, infatti, le aziende dovevano realizzare modelli con cilindrata 150 solo per il nostro Paese. NonchĆ© viene riconosciuta la possibilitĆ di circolazione su autostrade e strade extraurbane principali ai veicoli a due ruote a motore elettrico di potenza fino a 11 Kw.
Diamo una cornice nazionale a situazioni, ad oggi, a macchia di leopardo sul territorio nazionale come per i “parcheggi rosa” riservati alle donne in gravidanza o con figli sotto i due anni d’etĆ o come la gratuitĆ dei parcheggi sulle strisce blu per le persone con disabilitĆ mentre aumentano le sanzioni per gli incivili che posteggiano l’auto negli spazi a loro riservati o in corrispondenza degli scivoli. Previsto l’utilizzo del colore rosso per le strisce di delimitazione degli stalli di sosta delle autoambulanze, dove da ora sarĆ consentita la salita di un accompagnatore se richiesto dalla persona soccorsa e ve ne siano le condizioni: una misura che aiuta soprattutto le comunitĆ rurali e montane.
E, infine, con immenso piacere abbiamo dato il via alla sperimentazione nelle cittĆ italiane della cosiddetta “micromobilitĆ elettrica”, ovvero hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel. Fino ad oggi questi mezzi non erano previsti dal Codice della Strada ed erano pertanto vietati: ora potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 km/h e strade con limite di velocitĆ di 30 km/h. Invito, pertanto, più Comuni possibili a richiedere al MIT la possibilitĆ di accedere alla sperimentazione che potrĆ durare minimo un anno e massimo due.
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