
Con la manifestazione #MaiPiùVitalizi il Movimento 5 Stelle, nonostante oggi sia una forza di governo, si è riappropriato della piazza. Contro chi avete manifestato?
Abbiamo riempito Piazza Santi Apostoli a Roma e abbiamo occupato pacificamente anche le strade intorno per ribadire – forte e chiaro: mai più vitalizi!
Una piazza piena di amore verso la buona politica ma anche piena di rabbia verso chi vuol far tornare i vitalizi. Questa nostra manifestazione di protesta pacifica aveva come suo obiettivo quella casta di irriducibili che, con quasi 2.000 ricorsi presentati alla Camera e al Senato, vuole tornare a godere di pensioni super dorate a spese dei cittadini. Addirittura, hanno provato a forzare la mano nel tribunale interno al Senato che deve giudicare i ricorsi ma non glielo abbiamo consentito.
Mentre al Governo e in Parlamento lavoriamo ogni giorno contro le mafie, per la giustizia veloce e certa, per abbassare le tasse, per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente, per il salario minimo, per il diritto alla Salute e all’Istruzione, siamo scesi in piazza per dire a questi signori che sui vitalizi non ci facciamo prendere in giro. Un’occasione per rinfrescare la memoria a tutta Italia. Continueremo a lottare ogni giorno contro soprusi, privilegi, disuguaglianze.
Il Milleproroghe è divenuto legge. Quali le novità al suo interno?
Innanzitutto le norme sulle concessioni autostradali con le quali abbiamo bloccato gli aumenti tariffari del 2020 almeno fino a quando i concessionari non presentino un piano economico-finanziario. In caso di inadempimenti, la rete stradale o autostradale può essere gestita dallo Stato, tramite Anas, fino a nuovo affidamento tramite gara. Riportiamo sotto il controllo del pubblico un settore finora troppo spesso in mano privata.
Dopo il Decreto Dignità per i lavoratori privati, abbiamo voluto incoraggiare la stabilità del posto di lavoro anche nel settore pubblico, allungando al 31 dicembre 2021 i termini entro i quali le amministrazioni possono stabilizzare personale che abbia lavorato almeno tre degli ultimi otto anni in quella sede. Una misura che vale anche per i precari delle Forze di Polizia Locale. Mentre il termine ultime per assumere nuovo personale stabile è posticipato a fine anno. Infine, per le Forze di Polizia abbiamo dato il via libera al piano straordinario di 2.319 assunzioni nel quinquennio 2021-2025.
Abbiamo prorogato il mercato tutelato dell’energia e del gas per le piccole imprese, le famiglie e le microimprese. Questo perché, ad oggi, appena il 5% delle offerte sul mercato libero presentano tariffe più basse rispetto a quelle garantite dal mercato tutelato.
Abbiamo prorogato al 2020 lo sconto del 30% del prezzo di acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici o ibridi fino ad un massimo di 3.000 euro in cambio della rottamazione di un veicolo più inquinante.
Abbiamo approvato una norma, storica, sull’autoconsumo energetico: gruppi di cittadini, condomini dello stesso palazzo, commercianti, piccoli imprenditori e pubbliche amministrazioni potranno unirsi per condividere l’energia elettrica da fonti rinnovabili, creando delle comunità energetiche per lo scambio di energia. Energia che potrà essere autoconsumata ma anche immessa nella rete o immagazzinata per essere utilizzare nelle ore notturne.
Abbiamo prorogato al 2020 il Bonus Verde che prevede una detrazione al 36% fino ad una spesa massima di 5.000 euro per sistemare a verde aree scoperte di edifici privati. Siamo riusciti a mantenere salda la posizione del Governo sulla Riforma Bonafede della prescrizione; facilitato le assunzioni dei segretari comunali nei piccoli comuni; aggiunto 6,5 milioni di euro per valorizzare il Made in Italy; altri 40 milioni di euro in due anni per il rinnovo del trasporto pubblico locale; proroga di esenzioni e incentivi per i diversi territori colpiti da un terremoto nel nostro recente passato
Nel Milleproroghe anche norme a tutela dell’ambiente che riguardano il mare della nostra Polignano.
Sono stati approvati i nostri emendamenti che prorogano la moratoria contro le trivelle e gli Air Gun fino a 30 mesi: di fatto sei mesi in più rispetto a quanto previsto nella norma originaria. Un’azione pertanto necessaria per continuare a tutelare l’ambiente marino e terrestre. In definitiva spostiamo in avanti di sei mesi sia il termine per il Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, sia il blocco delle trivelle e degli Air-gun.
Il prossimo passo è quello di vietare definitivamente nuove trivelle su tutto il territorio nazionale, mare incluso: è un punto programmatico fondamentale per il MoVimento 5 Stelle, su cui si basa l’accordo di Governo. Grazie al MoVimento 5 Stelle l’Italia sta finalmente facendo passi in avanti per tutelare il nostro ambiente e per rilanciare le fonti rinnovabili con la riqualificazione energetica. L’emendamento approvato oggi era necessario perché la proroga del blocco dei terrificanti Air-gun e di nuove trivellazioni permetterà di arrivare a una seria pianificazione di base che tutelerà tutte le aree più fragili del Paese, evitando così danni irreparabili.
La Legge Spazza Corrotti compie un anno di vita.
La corruzione è un cancro che va estirpato con ogni mezzo e risorsa di cui il nostro Paese può disporre. È un male che aggredisce l’intera società nelle sue fondamenta: non c’è settore che sia immune. Fermamente voluta dal MoVimento 5 Stelle con il nostro ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la legge Spazza Corrotti è il più importante intervento normativo in materia di anticorruzione dai tempi di “Mani Pulite”. Per combattere la corruzione non bastano parole vuote o promesse sistematicamente tradite un secondo dopo la chiusura delle urne: è necessario procedere con fermezza e determinazione, azioni concrete e interventi mirati. Esattamente ciò che prevede questa norma di buon senso per un Paese civile.
Foggia, finalmente, ha una sede operativa della DIA. Una storica battaglia a 5 Stelle giunge a compimento.
L’apertura della sezione operativa della DIA, Direzione Investigativa Antimafia, a Foggia rappresenta un grande e concreto segnale della volontà dello Stato di sconfiggere le mafie pugliesi e di quelle foggiane in particolare. Quelle della nuova Dia, sono ulteriori forze in campo, altamente specializzate, che si aggiungono a quelle già presenti sul territorio, che stanno svolgendo un lavoro importante e un’attività di contrasto intensa che ha dato importanti frutti negli ultimi mesi, con decine di arresti di boss delle varie famiglie.
Come MoVimento 5 Stelle ci siamo spesi moltissimo perché questo avvenisse, ne abbiamo parlato in ogni dove, abbiamo presentato mozioni e interrogazioni parlamentari che hanno acceso un faro su Foggia e provincia – che ha sul suo territorio una mafia violenta e pronta a tutto – e che sono state un forte stimolo per chi doveva prendere la decisione definitiva. L’istituzione della Dia a Foggia è il risultato di uno sforzo comune: del ministro dell’Interno, del prefetto di Foggia, dei magistrati, dei vertici delle forze di polizia, dei cittadini perbene. Perché si vince contro le mafie solo così, se c’è un lavoro sinergico. La sede della DIA è in pieno centro città, in un’ala della Caserma Miale in di Piazza Italia. Sono venti le unità che compongono la squadra di investigatori speciali, di cui 15 neo assegnati alla Direzione Investigativa Antimafia, cinque per ogni forza di polizia.
In questi giorni è stato approvato anche il Decreto Intercettazioni. Quali misure prevede?
Il decreto legge sulle intercettazioni finalmente mette ordine e chiarezza in una materia molto delicata: consentire le indagini alle forze dell’ordine ma dall’altra parte tutelare anche la privacy dei cittadini. Già questo presupposto fa comprendere come la materia in questione è veramente sia delicata che urgente. Vediamo ora alcuni punti importanti del provvedimento.
Uno dei primi punti riguarda l’ampliamento dei casi di utilizzo del captatore ambientale, meglio conosciuto come trojan, che potrà essere utilizzato anche nei delitti commessi da incaricati di pubblico servizio nei confronti della pubblica amministrazione. In precedenza, tale possibilità era possibile solo per i pubblici ufficiali. Inoltre, i reati contro la Pubblica Amministrazione sono esclusi da quelli per i quali è necessario indicare in che luoghi e per quale durata può essere attivato il trojan.
Questo passaggio è veramente fondamentale per combattere la terribile piaga della corruzione nella Pubblica Amministrazione. I cittadini volevano una risposta chiara su questo punto e ora finalmente arriva una decisa stretta in questo senso.
Inoltre la parte della riforma Orlando che viene modificata è quella in cui si demandava, a una valutazione discrezionale della Polizia Giudiziaria, la scelta di cosa trascrivere e di cosa annotare di quanto ascoltato nelle intercettazioni, a beneficio del pm. Questa possibilità aveva destato allarme e forte scetticismo in larga parte della pubblica opinione e anche nell’avvocatura, considerata l’astratta possibilità di ledere il diritto di difesa. Ora, invece, la selezione delle intercettazioni rilevanti per le indagini viene affidata al Pubblico Ministero e, inoltre, quest’ultimo ha l’obbligo di vigilare affinché nei verbali non siano riportate espressioni lesive della reputazione delle persone o quelle che riguardano dati personali sensibili, salvo che si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini.
Questo attento lavoro per convertire il Decreto Legge sulle intercettazioni tutela e rafforza da un lato l’esigenza di perseguire con efficacia reati gravi, che destano allarme sociale e che turbano la convivenza civile e democratica; dall’altro, la necessità dei cittadini di conoscere il contenuto di atti giudiziari o di intercettazioni che hanno rilevanza per la vita politica, economica e pubblica in senso lato, per la onorabilità di chi ha posizione di rilievo negli incarichi pubblici dello Stato. In poche parole, lo Stato deve poter perseguire chi si macchia di gravi reati, conservando tutte le garanzie costituzionali, e al contempo non deve esserci bavaglio alla libera informazione e, infine, non deve esserci gogna mediatica fine a se stessa.
La lotta ai costi della politica portata avanti dal M5S non si ferma solo ai vitalizi. Il 29 marzo si terrà un referendum confermativo sulla riforma che avete fortemente voluto per il taglio del numero dei parlamentari.
Il voto del popolo dovrà confermare o meno il taglio delle poltrone dalle attuali 945 a 600 totali (200 senatori e 400 deputati). Il referendum non avrà quorum, sarà sufficiente che il numero dei SI superi quello dei NO. Anche per questo siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo per essere di più di chi, sottotraccia, si sta organizzando per cercare di salvare le poltrone che noi vogliamo tagliare.
Gli obiettivi principali della riforma costituzionale del Movimento 5 Stelle sono chiari: semplificare, rendere il Parlamento più efficiente, migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni, risparmiare ed eliminare sprechi che allontanano lo Stato dai bisogni delle persone. Il taglio delle poltrone ci farà risparmiare 100 milioni l’anno, ossia circa 300 mila euro al giorno, 1 miliardo in 10 anni.
Abbiamo il Parlamento con il più alto numero di parlamentari elettivi in Europa. È tempo di avere istituzioni più moderne ed efficienti. Il 29 marzo gli italiani hanno una occasione storica che possono portare a casa con una semplice X sul sì.
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