Il Ministero dell’Istruzione, in sinergia con il Piano RiGenerazione Scuola, ha stanziato 102 milioni di euro di fondi PON per promuovere il tema della transizione ecologica e lo studio dell’educazione ambientale nelle scuole statali. Particolare attenzione è dedicata al Mezzogiorno. Le due linee di azione previste dal bando, infatti, riguardano la realizzazione e la riqualificazione di orti e giardini a fini didattici, innovativi e sostenibili rivolta alle scuole del ‘primo ciclo’ e con uno stanziamento di 45 milioni di euro. L’altra, invece, riservata al ‘secondo ciclo’ delle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) prevede risorse pari a 57 milioni di euro, prioritariamente per gli istituti ad indirizzo agrario.
Anche la scuola deve svolgere un ruolo determinante per la transizione ecologica, trasmettendo i valori dell’educazione ambientale e rendendo gli studenti sempre più consapevoli e attenti ai temi della sostenibilità . Ogni scuola pugliese, a partire dall’11 gennaio, potrà presentare la candidatura per ognuna delle due azioni previste dal bando. L’obiettivo che il Piano RiGenerazione Scuola si pone è quello di permettere ai giovani studenti di apprendere i processi di transizione ecologica della filiera agroalimentare e sviluppare competenze per l’agricoltura 4.0. Per innovare il comparto primario, dobbiamo infatti partire dalla formazione delle future generazioni che saranno protagoniste di questo percorso di svolta per l’intera filiera e per l’economia del Paese. Ringrazio la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia per il suo grande impegno nel proporre progetti concreti e innovativi.
Tra gli interventi previsti dalla Legge di Bilancio, in approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, vi è quello di ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi del pacchetto climatico “Fit for 55”, adottato dalla Commissione europea lo scorso 14 luglio, che promuove proposte legislative per raggiungere entro il 2030 i target prefissati dal Green Deal. Tra questi, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990 affinché si arrivi alla “carbon neutrality” per il 2050.
Su questo dobbiamo concentrare i nostri sforzi nei prossimi anni. A questo scopo, in Manovra, è stato istituito un Fondo per la strategia di mobilità sostenibile che mette a disposizione 2 miliardi di euro nel periodo 2023-2034. Le risorse andranno a potenziare quanto già avviato in questi anni, rafforzando la transizione verso la mobilità sostenibile nelle nostre città . Si potranno realizzare piste ciclabili urbane e ciclovie turistiche, rinnovare i mezzi del trasporto pubblico locale, acquistare treni a idrogeno ma anche sviluppare e potenziare il trasporto merci intermodale su ferro. Il programma Fitfor55 indica la rotta che l’UE dovrà seguire per raggiungere l’obiettivo emissioni zero. E l’Italia sta facendo la sua parte. La transizione passa anche da qui.
Con l’approvazione al DL Fisco in Senato dell’emendamento del MoVimento 5 stelle, che consente agli invalidi civili parziali (74%-99%) che svolgono attività lavorativa di poter fruire dell’assegno alle condizioni di sempre, abbiamo garantito che migliaia di cittadini possano fruire di un diritto consolidato nel tempo e che era a rischio dopo alcune decisioni giurisprudenziali. Abbiamo evitato così che venissero penalizzate le persone più fragili e le loro famiglie.
Il nostro faro dev’essere la Carta costituzionale che ci ricorda che la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo e lo fa a prescindere dalle condizioni personali, sociali e di salute dell'individuo. Per questo è importante che il Parlamento sia intervenuto prontamente per sanare questa ingiustizia.
Non solo Alta Velocità e trasporto regionale, ma attenzione anche al servizio ferroviario di media e lunga percorrenza; ovvero i tradizionali intercity, ancora oggi molto utilizzati per gli spostamenti quotidiani da studenti e lavoratori. Il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, ha firmato il decreto che stanzia per Trenitalia 200 milioni di euro di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), vincolati all’acquisto di treni ad emissione zero che andranno a sostituire vecchie unità elettriche e a diesel del servizio intercity. Migliora la qualità del servizio e migliora l’attenzione verso l’ambiente.
Il decreto prevede che i nuovi treni dovranno essere impiegati esclusivamente nei servizi di collegamento media e lunga percorrenza contribuiti con risorse statali nelle tratte da e per il Sud Italia. In particolare, saranno acquistati treni per i collegamenti intercity notte da e per la Sicilia e Reggio Calabria-Taranto e dovranno entrare in servizio, in base ai tempi del Pnrr, entro il 2026.
Non possiamo parlare di riduzione dell’annoso divario infrastrutturale fra Nord e Sud se non si interviene quanto prima anche sul servizio ferroviario. Per questo, abbiamo riportato al centro dell’attenzione anche il servizio intercity di media e lunga percorrenza, molto utilizzato per gli spostamenti quotidiani dei pendolari che potranno viaggiare a costi contenuti e con maggiori comfort e sicurezza.