Equiparazione delle pensioni dei vigili del fuoco a quelle di agenti e poliziotti, anticipo pensionistico per operai e ceramisti, incremento del Fondo per la non autosufficienza, sgravi contributivi al 100% per le imprese fino a 9 dipendenti che assumono giovani apprendisti. E ancora: finanziamento di un fondo per il sostegno al reddito, nei periodi di fermo, per chi è assunto con contratto part-time ciclico verticale e dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo anche nel 2023.
Sono alcune delle misure fortemente volute dal MoVimento 5 Stelle ed inserite nella legge di Bilancio. E così, oltre a rifinanziare il Reddito di cittadinanza, con 1 miliardo di euro, e rafforzare i controlli contro frodi e abusi, siamo riusciti a dare una risposta concreta a tantissime categorie di lavoratori. Grazie al nostro lavoro in Parlamento, infatti, è stato completato il percorso che assicura ai vigili del fuoco trattamenti economici analoghi a quelli delle forze dell’ordine. Già nel 2019, con la prima legge di Bilancio del governo Conte II, eravamo riusciti a allineare gli stipendi dei pompieri a quelli dei poliziotti; ora chiudiamo il cerchio. Grazie a un nostro emendamento, adeguiamo anche le pensioni. Sempre in tema di pensioni, per la prima volta, consentiamo a edili e ceramisti, che svolgono un’attività fisicamente impegnativa, di lasciare il lavoro prima: a 63 anni di età e con 32 anni di contributi, non più 36. Lo chiediamo da anni, finalmente siamo riusciti a centrare l’obiettivo vincendo una battaglia di civiltà cominciata già nella scorsa legislatura e proseguita anche in questa grazie al nostro lavoro nel Governo Conte II e in Parlamento.
Per incentivare l’occupazione e sostenere le aziende, invece, sono stati pensati sgravi contributivi al 100% per 3 anni, dedicati alle imprese fino a 9 dipendenti che intendono assumere lavoratori con contratti di apprendistato di primo livello. Un aiuto in più che consentirà ai giovani di lavorare e conseguire un diploma o una qualifica professionale. Da ora e fino al 2026, ogni Comune potrà assumere 1 assistente sociale ogni 6.500 abitanti. In questo modo, tutti i gli enti locali italiani potranno tornare ad assumere assistenti sociali, in deroga ai vincoli e offrire servizi ai cittadini, più adeguati in tutto il territorio nazionale. Tra le novità, anche l’istituzione di un fondo da 60 milioni di euro (30 mln nel 2022 e altrettanti nel 2023) per finanziare, in futuro interventi dedicati ai lavoratori assunti con contratti di part-time ciclico verticale.
Con questo emendamento gettiamo le premesse per riconoscere la Naspi, fino a un massimo di 13 settimane, a questa platea di lavoratori, nei periodi in cui non lavorano. In ultimo, ma non meno importante, siamo riusciti ad ottenere più risorse per il Fondo per la non autosufficienza, che è aumentato di 15 milioni di euro e per il Fondo dei lavoratori dello spettacolo, che nel 2023 potrà contare su 50 milioni di euro in più per l’indennità di discontinuità. È un segnale importante per questa platea di professionisti, particolarmente penalizzata dalla pandemia.
0 commenti