In
questi ultimi giorni è balzato agli onori delle cronache il caso delle diciannove morti “sospette”
verificatesi negli ospedali Perrino di Brindisi e al centro Neurolesi
di Ceglie Messapica (BR) tra il 2013 e il 2014. La morte pare essere
riconducibile ad un’infezione nosocomiale da Klebsiella pneumonia. Negli ultimi
quattro mesi, da maggio e settembre, i casi di infezione accertati sono stati
37. Purtroppo, non è ancora chiaro se siano state adottate misure atte a
prevenire il diffondersi dell’infezione, né risulta se la direzione sanitaria
abbia o meno intrapreso le necessarie verifiche sull’ambiente delle sale
operatorie. La procura di Brindisi ha
recentemente aperto un fascicolo per approfondire la vicenda, a seguito
dell’esposto dei familiari di alcuni pazienti deceduti, e la direzione generale
dell’ASL ha istituito una task force per
verificare quali possano essere stati i fattori che hanno provocato le
infezioni. Al momento pare non ci siano iscritti nel registro degli indagati,
né ipotesi di reato.
Purtroppo,
molti casi non dipendono da errori medici ma dalle
condizioni deficitarie delle strutture ospedaliere, nonché dal deficit nelle
costruzioni e dalla loro mancata manutenzione. A tal proposito insieme al mio
collega della Commissione Giustizia Andrea Colletti (M5S), avvocato esperto in
malasanità , abbiamo chiesto immediatamente al Ministero della Salute se intenda
disporre un’ispezione del comando dei carabinieri per la tutela della salute
con relativa relazione, da rendere pubblica, presso gli ospedali Perrino di
Brindisi e centro neurolesi di Ceglie Messapica e se intenda accertarsi che
attualmente siano assicurati adeguati livelli di sterilizzazione e
sanificazione degli ambienti operatori e post-operatori.
In
base a quanto disposto dalla delibera ASL n. 675 del 25 giugno 2012, la comunicazione delle infezioni avvenute
nei siti chirurgici deve avvenire entro 48 ore. Tuttavia, nonostante vi
siano state 37 infezioni contratte da maggio a settembre, la prima segnalazione
sarebbe arrivata solo il 5 ottobre scorso.
Ormai,
pare che questo Governo a guida Renzi voglia definitivamente distruggere la sanitÃ
pubblica. Lo dimostrano le dichiarazioni di
queste ultime ore che arrivano dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin,
secondo cui ‘basterebbe
tagliare 30 miliardi di sprechi per avere un Servizio Sanitario Nazionale da sogno’.
Ecco, lo dica a quelle famiglie che hanno dovuto soffrire e soffrono ancora
oggi per i decessi del Perrino. Chissà , se il ministro Lorenzin è mai entrata in un
ospedale pubblico italiano per avere delle cure o se ha mai portato un suo
familiare in una struttura ospedaliera pubblica; chissà se mai lo farà . Ecco è
proprio questo il distacco dalla realtà che noi rimproveriamo alla vecchia
politica. Dal canto nostro, non demordiamo nella nostra battaglia a tutela dei
cittadini che, lo ricordo, sono i fruitori ma soprattutto i
finanziatori della sanità pubblica.
APPROFONDIMENTI
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 29.10.15