Le adozioni internazionali in Italia sono attualmente regolamentate dalla legge 4 maggio 1983, n. 184 e successive modificazioni, con la quale l'Italia ha ratificato la Convenzione dell'Aja sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale.
Ma, alcuni italiani residenti all'estero, mi hanno segnalato che c'è un'evidente carenza su un particolare caso; quello che riguarda le coppie italiane residenti in un Paese straniero che vogliono adottare un minore da un paese terzo.
Infatti, mentre la legge attuale permette alle coppie residenti in uno stato estero da almeno due anni di adottare un bambino residente nello stesso stato, non contempla il caso in cui il bambino provenga da uno stato diverso da quello in cui risiede la coppia.
Di conseguenza, spesso le coppie incontrano un ulteriore ostacolo quando richiedono in Italia il riconoscimento del minore adottato.
Nei
Paesi islamici, ad esempio gli Emirati Arabi Uniti, una coppia ivi
residente non adotta nello stesso Paese in cui risiede ma adotta in
un altro Paese, qualora il Paese dove risiede glielo permetta. Normalmente,
le autorità competenti locali di Paesi esteri (ambasciate e
consolati) agevolano le adozioni rilasciando alle
coppie che vogliono adottare il cosiddetto NOC (No Objection
Certificate), un tipo di certificato legale di consenso rilasciato da
qualsiasi agenzia, organizzazione, istituto o in alcuni casi, un
singolo individuo. Non è altro che un nulla osta che l’ambasciatore
o il console emette per confermare agli organi competenti che la
coppia non ha impedimenti oggettivi all’adozione (pendenze legali,
mancanza dei requisiti oggettivi, ecc.).
Purtroppo, accade che le
citate autorità entrino nel merito con valutazioni non di loro
competenza. Come è accaduto che nel 2014 quando, mentre tre
tribunali italiani (quelli di Torino, Genova e Venezia) avevano
riconosciuto ad alcune coppie italiane residenti a Dubai la validitÃ
della loro adozione in Etiopia, obbligando di fatto il console a
emettere il passaporto italiano per i bimbi adottati, quello italiano
ad Addis Abeba si è invece rifiutato di autenticare e tradurre la
sentenza etiope rendendo ai tribunali italiani impossibile la
legalizzazione in Italia delle nuove adozioni; viceversa, è accaduto
che, invece, l'ambasciatore italiano in Oman ha rilasciato la citata
NOC a una coppia italiana che risiede in Oman.
Con questa proposta di legge vogliamo consentire che, nei casi in cui la coppia adotti minori provenienti da un Paese terzo, l'adozione venga riconosciuta.
Le adozioni internazionali offrono l'opportunità di dare una famiglia stabile a quei minori per i quali non c'è una famiglia idonea nel loro Stato di origine. Per uno sviluppo armonioso della personalità dei bambini è necessario un clima di felicità , amore e comprensione.
Il compito di noi grandi è di fare tutto il possibile affinché questo clima venga loro garantito.
Adesso tocca a voi, durante questi giorni e fino alla scadenza dei 60 giorni, leggere la mia proposta su LEX, commentarla ed eventualmente proporre le modifiche che riterrete opportune. Una volta ultimata questa fase, prenderò in considerazione i suggerimenti più condivisibili ed apporterò alla mia proposta di legge le modifiche indicate.
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