Si è tenuta oggi, all’interno dell’appuntamento settimanale con il question time alla Camera dei Deputati, l’interrogazione a risposta immediata in Aula al Ministro Minniti con la quale ho chiesto al Governo di adottare tempestivamente iniziative per chiedere all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) l’invio di osservatori elettorali in occasione delle prossime elezioni regionali siciliane del 5 novembre. Nella sua risposta il Ministro Minniti ha evidenziato che la Sicilia è una regione a statuto speciale, che dispone di potestà legislativa di tipo esclusivo e che provvede con propria disciplina sia a definire il sistema e il procedimento elettorale, che ad organizzazione in concreto lo svolgimento delle consultazioni.
Ha poi sottolineato che l’OSCE osserva le elezioni in tutti i 57 Stati partecipanti per valutarne il rispetto delle libertà fondamentali, dell’uguaglianza, del pluralismo politico, della fiducia, della trasparenza ed alla responsabilità ma che le missioni vengono solitamente predisposte in occasione dei maggiori appuntamenti elettorali, parlamentari o presidenziali e non per elezioni di livello locale. Infine, ha riferito che i prefetti delle province siciliane hanno già fornito assicurazione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie, anche in relazione alle criticità dalla stessa rilevate, circa la piena collaborazione nel proseguo dell’attività di approfondito monitoraggio volto ad evidenziare situazioni ostative riferibili ai candidati nonché per lo svolgimento della campagna elettorale in vista del voto ferma restando l’attività delle forze dell’ordine a garanzia dell’ordinato svolgimento delle operazioni elettorali.
Dura è stata la replica del mio collega Alessandro Di Battista (M5S) che ha ricordato al Ministro dell’Interno di essere responsabile della legalità e della sicurezza nel nostro Paese e di non poter ignorare quel che sta avvenendo non soltanto in Sicilia ma in tutta Italia. “È soltanto questione di mancanza di volontà politica da parte del Governo. In Sicilia – evidenzia Di Battista - gli ultimi due presidenti della regione, prima dell’attuale Crocetta, sono stati Cuffaro e Lombardo: condannati l’uno per favoreggiamento aggravato a ‘Cosa nostra’ e l’altro per voto di scambio. Il voto di scambio è un cancro enorme e, purtroppo, anche nelle liste a sostegno del candidato Musumeci ci sono una serie di impresentabili tra cui il sindaco di Priolo che è stato da poco arrestato e farà campagna elettorale agli arresti domiciliari. È qualcosa di vergognoso”. Di Battista ha poi smentito il Ministro sul fatto che l’OSCE si occupi di elezioni inferiori ad elezioni nazionali: “Mi dispiace contraddirla Ministro ma con il documento di Copenhagen del 1990 gli Stati membri dell’OSCE (allora denominata CSCE) si sono impegnati a promuovere la presenza degli osservatori anche nel caso di procedimenti elettorali svolti ad un livello inferiore a quello nazionale. Infatti monitoraggi elettorali sono stati effettuati dall’OSCE anche per elezioni amministrative ad esempio in Albania ed in Ucraina nel 2015”.
Non posso che confermare le parole di Alessandro. Non so dove viva il Ministro Minniti e come possa accontentarsi delle rassicurazioni dei prefetti delle province siciliane quando ci sono decine e decine di episodi, recenti e meno recenti, che dimostrano l’alto rischio di inquinamento del voto sia in Sicilia sia in tutta Italia. È un dovere riuscire ad adottare qualsiasi misura necessaria per far si che le elezioni, regionali ma estremamente importanti anche su scala nazionale, siano al riparo da inquinamenti. Sarebbe stato un atto di trasparenza a garanzia dei cittadini liberi, stanchi dei soprusi delle organizzazioni mafiose che condizionano il voto. Siamo già a lavoro per assicurare la presenza dell’OSCE alle prossime elezioni politiche, quindi nazionali, che si terranno nel 2018. Vedremo se il Ministro Minniti questa volta accoglierà la nostra richiesta.
APPROFONDIMENTI
3/03306 Interrogazione a risposta immediata in assemblea
Il video del Question Time
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