Oggi in Commissione Trasporti alla Camera è partito l'iter di discussione delle proposte di legge su car sharing cioè l'uso, su prenotazione, di automobili dislocate in precisi punti del territorio, e del car pooling, ovvero la condivisione di un'automobile privata da parte di un gruppo di persone che si muovono per lavoro, studio o altre attività lungo lo stesso percorso e nei medesimi orari. Due proposte di legge a prima firma di due deputati pugliesi del Movimento 5 Stelle, Diego De Lorenzis e il sottoscritto, che hanno l’intento di favorire e diffondere l’uso condiviso e “smart” degli autoveicoli sul nostro territorio nazionale.
Nel nostro Paese la maggioranza degli italiani continua a considerare l'automobile personale come il mezzo di trasporto preferito (circa il 93%) e, nonostante una crescente sensibilità degli automobilisti all'aumento dei prezzi del carburante, dei costi di parcheggio e alle imposizioni locali quali pedaggi e tasse sul traffico, si fa fatica a preferire il trasporto pubblico locale che spesso non è in grado da solo di soddisfare tutte le esigenze di mobilità e che, soprattutto negli ultimi anni, è in forte affanno con il progressivo taglio dei fondi subìto dalle regioni.
Da oggi, iniziamo a recuperare il ritardo accumulato dai governi passati rispetto al resto d’Europa lavorando alla messa a punto di uno strumento legislativo che promuove la mobilità intelligente: l’obiettivo è la diffusione di due modalità fondamentali di spostamento come il car-sharing e il car-pooling. Dobbiamo assolutamente ridurre la congestione del traffico veicolare, aumentare la salubrità delle città , favorire il risparmio economico, migliorare l’ambiente e ottimizzare gli spazi urbani. Esistono già da diverso tempo iniziative rappresentative del fenomeno che hanno anche il pregio di garantire una mobilità più sostenibile. Però, la conoscenza e la diffusione di queste forme di sharing economy applicate alla mobilità sono molto ridotte rispetto agli altri Paesi europei. Un recentissimo studio condotto da un gruppo di epidemiologi di otto Paesi (Canada, USA, Olanda, Cina, Spagna, Regno Unito, Austria e Italia) e guidato da Richard Burnett, dimostra che la mortalità globale annuale ed evitabile legata all’inquinamento dell’aria dalle sole polveri sottili PM2.5 è di quasi 9 milioni di morti. In Italia le morti totali evitabili sono 81.000 all’anno, circa 136 per 100.000 abitanti, meno che in Germania (154) e Polonia (151), ma ben più che in Francia (105) e Regno Unito (98).
Dati davvero preoccupanti che non si riducono certamente con la sola approvazione delle nostre proposte di legge. Per rendere reali e consistenti i vantaggi sociali, economici e ambientali offerti da car-sharing e car-pooling è opportuno uscire da un uso di nicchia puntando ad ampliare il bacino di utenti e a farli divenire strumenti di mobilità urbana di uso quotidiano. In secondo luogo, è necessario destinare fondi all'effettivo sostegno di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione del settore per realizzare software, piattaforme web e nuovi strumenti o tecnologie che vadano nella direzione di migliorare l'incrocio di dati e di rendere car sharing e car pooling sempre più funzionali, tracciabili, certificabili e in qualche modo più sicuri.