Emanuele Scagliusi
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Nei giorni scorsi Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea un bando da 660 milioni di euro per interventi mirati alla conservazione, al consolidamento statico e alla protezione sismica delle opere su tutto il territorio nazionale. La procedura di gara, denominata “Accordo quadro triennale per l'esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale delle opere d'arte su tutto il territorio nazionale suddiviso in n. 22 Lotti”, è attualmente in corso e il termine per la presentazione delle offerte scade il prossimo 23 marzo.

Per il Sud ci sono risorse per 345 milioni di euro, di cui 30 milioni per la Puglia dove sono previsti 48 interventi su tutto il territorio regionale, per un totale di 1511 chilometri. L’intervento di maggiore entità riguarda la strada statale 89 Garganica con 191 chilometri da sistemare (San Severo, San Nicandro Garganico – bivio per Vieste-Foggia).

Come abbiamo sempre detto, c’è necessità e urgenza di sistemare ponti, strade e gallerie in Italia e non di creare infrastrutture inutili. Siamo entrati in parlamento per migliorare la qualità della vita dei cittadini ed è per questo che dal primo giorno abbiamo sempre prestato attenzione alle infrastrutture esistenti, ritenendo prioritaria la manutenzione dell’esistente. La priorità nella nostra azione sarà intervenire per quella che è la necessaria cura del nostro Paese dal punto di vista infrastrutturale: invece di perseguire la strada delle grandi opere faraoniche, il cui completamento e la cui messa in funzione è prevista dopo decenni, in un mondo diverso da quello per il quale sono state progettate, procederemo anzitutto per riparare, dove possibile, o sostituire, dove necessario, le opere esistenti.

Abbiamo arterie stradali che attraversano i tanti piccoli comuni che sono la nostra storia e il nostro patrimonio, rendendo i viaggi su strada molto più difficili e mettendo in pericolo la vita dei cittadini. Tante opere su cui intervenire per mettere in sicurezza punti di collegamento a volte vitali per l’economia di intere zone o per fluidificare il traffico e semplificare gli spostamenti quotidiani di cittadini e merci. Negli ultimi 15 anni, sono state realizzate il 15% delle opere previste, impiegando appena un terzo degli investimenti previsti. Rispetto a questo fallimento un Governo del cambiamento deve porsi in netta discontinuità. Abbiamo in tutta Italia situazioni di criticità estrema dal punto di vista della viabilità, si tratti di ponti, gallerie o strade che a causa dell’incuria e del crollo degli investimenti in questi settori rischiano di perdere qualsiasi funzionalità. Tutti chiedono investimenti sui lavori pubblici perché creano occupazione, a cominciare da Confindustria. Con questo governo lo stiamo facendo e questo bando è una delle opportunità da non lasciarsi scappare. Questi sono interventi in grado di mobilitare investimenti e al tempo stesso di coinvolgere imprese e realtà territoriali a livello più diretto.

A noi interessa prima di tutto la sicurezza di chi deve percorrere chilometri ogni giorno per recarsi a lavoro o a scuola. Per questo, sono felice di poter contare su queste risorse che, anche al Sud e in Puglia, miglioreranno le condizioni delle nostre strade. Tra i circa 50 interventi previsti da Anas, sono attesi lavori per 51,02 Km sulla Strada Statale 379 presso lo svincolo con la S.S. 16 presso Fasano-Torre Spaccata-Masseria Caputo-Innesto con la S.S. 16 presso Brindisi. Inoltre, la sistemazione di 12 chilometri sulla strada statale 172 all’innesto con la S.S. 172 a Locorotondo e l’innesto con la Strada Statale 16 a Fasano, e di 63,689 chilometri sempre sulla S.S. 172 dei trulli (Innesto con la S.S. n. 100 presso Casamassima-Putignano-Alberobello-Locorotondo-Martina Franca-Svincolo con la S.S. n. 7 presso il Macello Comunale di Taranto). Sulla Strada Statale 100 di Gioia del Colle all’innesto con la S.S. 16 presso Bari-Gioia del Colle-Mottola-Innesto con la S.S. n. 7 presso la stazione di Palagiano, si prevedono infine lavori su un totale di 62,085 chilometri. Altri interventi di rilievo riguardano la Statale 100 Bari – Taranto, la Tangenziale Ovest di Lecce e la strada statale 697 dell’aeroporto di Brindisi.

APPROFONDIMENTI
Ecco il dettaglio dei tratti interessati
La pagina di stradeanas.it dove leggere tutte le informazioni sul bando
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La Puglia pare abbia perso interesse nel Sistema nazionale delle ciclovie. Non appena insediato al MIT, il Ministro Toninelli ha confermato lo stanziamento di 361,78 milioni di euro per la nascita del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche. La nostra maggioranza, infatti, la reputa una mossa strategica sia per il destino economico di tante aree del Paese che per lo sviluppo di queste infrastrutture e della mobilità dolce, così come sottolineato dal sottosegretario Dell’Orco” “Vedo però con incredulità che la Puglia latita.

Pur avendo ricevuto i primi finanziamenti da parte del Ministero per la redazione dello studio di fattibilità tecnico-economica la Regione, soggetto capofila per la progettazione e la realizzazione della ciclovia dell’Acquedotto pugliese, non ha ancora trasmesso i progetti. Ciò, nonostante i numerosi solleciti inviatigli dalla competente Direzione generale del MIT. Mi dispiace dover constatare la scarsa collaborazione e il profondo disinteresse per opere utili allo sviluppo della mobilità sostenibile.

Opere che, per altro, porteranno certamente posti di lavoro e opportunità economiche per i territori attraversati dalle ciclovie”. I ritardi, imputabili unicamente alla Regione, potrebbero determinare importanti rilievi della Corte dei Conti, costringendo il Ministero a chiedere indietro i fondi già erogati, con il rischio di un importante danno economico per i territori interessati dalle ciclovie. Prima fra tutte la ciclovia dell’Acquedotto, unica nel suo genere, che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia) mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria, Arneo ed entroterra del Salento. L’importanza del cicloturismo in Puglia è stato sottolineato, solo pochi giorni fa alla BIT, dalla stessa assessore Loredana Capone che ha parlato di “tassi di crescita elevati sia nel numero di pernottamenti che nel valore aggiunto generato sul territorio”.

Il target è in massima parte straniero (80%), over 55 d’età, con una capacità di spesa medio-alta ed un elevato livello culturale: coppie o piccoli gruppi di amici che scelgono di restare in Puglia per 5/7 giorni con la bicicletta che rappresenta il mezzo ideale di esplorazione del territorio del Gargano, Salento e Valle d’Itria. Secondo le rilevazioni dell’Enit nel 2015, il cicloturismo genera in Europa un indotto economico di 44 miliardi di euro, con 2 milioni di viaggi e 20 milioni di pernottamenti.

Mi auguro che oltre il danno non ci sia anche la beffa per i cittadini pugliesi. Capisco che in Regione ci si lamenti non appena si paventa il rischio di perdere fondi, ma allo stesso tempo mi augurerei maggiore attenzione da parte di chi, una volta ricevuti i fondi, non permette ai pugliesi di giovarne.

La mia intervista a TGNorba 24




APPROFONDIMENTI
Il sito della ciclovia dell'Acquedotto Pugliese
La direttiva ministeriale del maggio 2017 che assegna le risorse alla Puglia per la ciclovia dell'Acquedotto Pugliese.
Il documento di indirizzo alla progettazione redatto dalla Regione Puglia
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Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha firmato il decreto interministeriale con il quale vengono ripartiti tra le Regioni a statuto ordinario 3,9 miliardi di euro come anticipazione dell’80% del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario. Alla Basilicata 60 milioni di euro, per la Puglia erogati oltre 315 milioni di euro per la gestione del servizio ordinario. 

Il trasporto pubblico locale è sempre stato e resta uno dei nostri obiettivi prioritari. Proprio nell’ottica di un miglioramento vero della qualità della vita, la nostra volontà non è quella di continuare a foraggiare opere come la TAV che servono per spendere soldi. Al contrario, vogliamo dotare il Paese di una rete di tante piccole opere diffuse, che servano realmente ai cittadini. Penso alla manutenzione dei ponti e delle strade, alla creazione di varianti autostradali, alla riqualificazione del tessuto urbano. Proprio in quest’ottica, questi 315 milioni di sicuro rappresentano un’ottima opportunità.

Tra i fondi sono stati conteggiati, e dunque di fatto sbloccati, i 300 milioni di euro accantonati dalla legge di Bilancio 2019. “In quest’ottica, mi preme sottolineare quanto per noi sia essenziale puntare sull'intermodalità. Questo significa aumentare gli investimenti soprattutto sulle tratte regionali e migliorare la manutenzione della rete. Centrale sarà il nostro impegno per rendere più efficiente il servizio ferroviario e garantire, in particolar modo ai pendolari, viaggi puntuali, comodi e sicuri. Sono dunque soddisfatto che il Ministro Toninelli sia riuscito a sbloccare a tal fine le risorse accantonate nella cosiddetta Manovra, perché sul Trasporto pubblico locale non è ammissibile risparmiare né tagliare nemmeno un euro. Mi auguro che questo rassereni l’Assessore regionale Giannini che nei giorni scorsi aveva manifestato le sue preoccupazioni. Adesso tocca a lui utilizzare al meglio queste risorse per migliorare una situazione dei trasporti in Puglia che di certo ha ancora ampi margini di perfezionamento.
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Resa nota l’analisi costi benefici sulla TAV Torino-Lione. E' necessario investire risorse per opere utili per il Mezzogiorno e l’Italia “Adesso è ufficiale: la TAV Torino – Lione è un’opera che costa troppo e non serve a nulla!

È categorico il mio verdetto al termine dell’analisi costi-benefici resa pubblica dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Danilo Toninelli. Gli esperti della Struttura Tecnica di Missione del MIT hanno completato le valutazioni sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Torino-Lione, producendo l’analisi costi-benefici e la relazione tecnico-giuridica previste dal Contratto di Governo. Ora abbiamo tutti i dati necessari per ridiscutere completamente l'opera con la Francia e con l'Unione Europea, come prevede il contratto di Governo. L'analisi costi-benefici evidenzia l'enorme spreco rappresentato dal Tav Torino-Lione, che costerebbe 12 miliardi con una perdita secca di 7-8 miliardi, i vantaggi per un totale di 800 milioni. È questa l'entità del rapporto tra i costi e i benefici su un trentennio di esercizio dell'opera, tenendo conto del solo esborso per il completamento. La decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al Governo stesso nella sua piena collegialità. Per rendere sostenibile l'opera il traffico merci dovrebbe essere 25 volte superiore all'attuale. Il tutto per un'opera inutile che sarebbe pronta nel 2030 e farebbe ‘risparmiare’ 40 minuti di tempo.

 Anche l’analisi giuridica dice che rinunciare all’opera potrebbe costare agli italiani alcune centinaia di milioni, mentre la gran parte dei fondi Ue in ballo potrebbe comunque essere oggetto di una nuova negoziazione politica. I vantaggi ambientali sul minor traffico su strada, inoltre, risultano essere irrisori. Siamo partiti dai dati dell’Osservatorio Torino-Lione del 2011 e che ora è in possesso di un'indagine obiettiva e accurata, realizzata da un gruppo di studiosi che fanno capo alla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di cui nessuno ha mai contestato la competenza.

Sia considerando lo scenario più ottimistico sui flussi sovrastimati di merci trasportate, sia considerando quello più realistico, l'esito è lo stesso: costi troppo elevati. Per rendere sostenibile l'opera il traffico merci dovrebbe essere 25 volte superiore all'attuale. E per giunta i vantaggi ambientali legati al minor traffico su strada sarebbero irrisori. Investiamo quelle risorse in Italia, per migliorare e potenziare il trasporto pubblico e la qualità della vita dei pendolari. Investiamo quelle risorse per manutenzione e opere utili per il Mezzogiorno e per l’Italia. Ci sono centinaia e centinaia di strade e ponti su tutto lo Stivale che avrebbero bisogno di manutenzione e collegamenti che avrebbero bisogno di intermodalità per migliorare la vita dei pendolari. È li che vogliamo utilizzare le risorse. È giunto il momento di fare le opere utili ai cittadini.

APPROFONDIMENTI
Qui la versione integrale dell'analisi costi benefici
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