Emanuele Scagliusi
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La settimana parlamentare si è aperta con un importante appuntamento.
Martedì mattina ho partecipato a Montecitorio alla presentazione della relazione annuale dell’Autorità di regolazione dei Trasporti 2019, alla presenza del premier Giuseppe Conte.
La relazione ha evidenziato i tratti di quella che è una vera e propria “rivoluzione” nella gestione delle concessioni autostradali e, a ricasco, dei pedaggi. Dopo il necessario rafforzamento, in termini di personale e risorse grazie al decreto Genova, l’Autorità ha elaborato un nuovo piano tariffario, unico a livello nazionale e omogeneo per le concessioni autostradali, che prenderà il posto dei sei piani presenti fino ad ora.
Tutto questo avrà effetti positivi sulla cittadinanza perché, come ha ricordato il ministro Toninelli, avremo pedaggi più contenuti, tariffe trasparenti, con la possibilità di monitorare anno per anno gli investimenti dei concessionari autostradali. Ora, sempre a tutela dei passeggeri, accogliamo con favore l’impegno dell’Authority per migliorare i servizi ferroviari, garantendo una maggiore puntualità dei treni. Per noi del MoVimento 5 Stelle questo è un altro passo verso il cambiamento.
Mercoledì, invece, si è tenuto il question time con una interrogazione a tua prima firma a cui ha risposto il sottosegretario Dell’Orco.
È stato annunciato il decreto di riparto dei 3,7 miliardi di euro previsti tra il 2019 e il 2033 per Regioni, Comuni e Città metropolitane inerenti la mobilità sostenibile. Un provvedimento importante che punta al rinnovo dei parchi autobus adibiti al trasporto pubblico locale e consentirà di giungere a circa 10mila nuovi veicoli acquistabili. Parliamo di mezzi moderni e meno inquinanti, prevalentemente elettrici, ma anche a metano o idrogeno, che andranno a sostituire gli attuali vetusti bus diesel, ormai inefficienti, inquinanti e a volte anche pericolosi. In pochi giorni, come dichiarato dal sottosegretario Dell’Orco, si giungerà all’impegno delle somme in bilancio.
Ci sono novità importanti anche per la nostra Puglia, dove arrivano finanziamenti e fondi.
Si è raggiunto l’accordo in Conferenza unificata dopo un anno e mezzo di trattative sui fondi per interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana finalizzati ad ampliare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e la messa in sicurezza ed efficientamento degli edifici esistenti.
Per la Puglia sono disponibili 14.123.530,25 euro. Ora toccherà alla Regione Puglia individuare i Comuni che potranno presentare le proposte di intervento e l’elenco sarà successivamente approvato da un prossimo decreto che definirà anche procedure, tempistica e modalità di monitoraggio del programma.
Inoltre, per Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia (Interessate dal PON Infrastrutture e Reti 2014-2020) sono a disposizione 20 milioni di euro per migliorare e fluidificare i flussi di traffico di passeggeri e merci all’interno della rete infrastrutturale TEN-T delle regioni obiettivo del Programma nonché a promuovere, attraverso tecnologie digitali interoperabili, l’implementazione di soluzioni a sostegno del trasporto integrato e intermodale per aumentare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità (ambientale, economica e sociale) dei trasporti e delle infrastrutture.
Quali notizie giungono poi dal Ministero questa settimana?
Con l’approvazione del Dl Crescita, diamo vita ad un fondo con una dotazione di 45,5 milioni di euro, 12 per il 2019 e 33,5 per il 2020 che servirà ad aiutare le imprese sub appaltatrici e sub fornitrici che non vengono pagate dal general contractor in crisi, e dunque a sbloccare cantieri fermi come quelli di Cmc o Astaldi.Un altro importante tassello per rimettere in moto tante piccole e medie imprese con beneficiari finali i cittadini italiani.
Martedì 25, poi, si è tenuta a Genova la cerimonia di avvio dei lavori di ricostruzione del nuovo ponte sul Polcevera. Se il Presidente Conte ha dichiarato di “essere fiducioso che con questo grande lavoro di squadra restituiremo presto ai genovesi il Ponte, garantendo qualità e sicurezza” e promettendo di tornare presto in città, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha affermato "Oggi non viene su soltanto il pilone di un ponte. Con quella colata di calcestruzzo viene su l'orgoglio di una città ferita che ha reagito e che noi abbiamo aiutato a risollevarsi. Viene su ed emerge la capacità del nostro Paese di fare sistema, mettendo assieme pubblico e privato, per perseguire e raggiungere un obiettivo che sembrava impossibile: ridare così in fretta un grande ponte a Genova, costruirlo in tempi rapidi mentre noi risolvevamo i problemi dei cittadini senza casa, delle imprese e dei lavoratori in difficoltà. E lo facevamo con una tempistica di reazione che mai si era vista negli ultimi decenni”.
Il Governo del Cambiamento, insomma, anche su questo versante ha segnato un netto cambio di passo in confronto al passato di cui tutti gli italiani dovrebbero esserne fieri. Andiamo avanti, comunque, su tutti gli altri fronti.
Un altro piccolo tassello portato “a casa” in questa settimana è la proroga per tutto il 2019 dello sconto del 30% applicato ai motociclisti muniti di Telepass ai caselli autostradali. Intanto si continua a lavorare per una stabilizzazione delle tariffe ridotte.
In Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, invece, su cosa si è lavorato?
Prosegue l’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big data. In questi giorni a Montecitorio abbiamo audito i rappresentanti di Confindustria Radio Televisioni nonché abbiamo deliberato una proroga del termine dei lavori.
In Aula, infine, oltre alla Pdl sulle vendite sottocosto di cui parleremo con L’Abbate (M5S), su cosa vi siete concentrati?
Alla Camera, in questi giorni, abbiamo approvato il ddl sport con cui facciamo un primo importante passo verso il riconoscimento dei diritti e delle tutele per tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo settore, attraverso il definitivo superamento del dilettantismo e del professionismo. Per la prima volta, infatti, parliamo di diritti per tutti, senza alcuna distinzione, dagli atleti ai tecnici, dai preparatori fisici ai dirigenti. Prima non era mai successo. Questo provvedimento rappresenta un tassello fondamentale della riforma complessiva del sistema sportivo italiano, cominciata l'anno scorso in legge di bilancio con la nascita di Sport e Salute.
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Il 18 aprile scorso è stato firmato a Palazzo Chigi il Dpcm, proposto dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, per il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile che prevede uno stanziamento statale complessivo di 3,7 miliardi di euro (risorse da ripartire tra Regioni, Comuni e Città metropolitane) tra il 2019 e il 2033. Un provvedimento importante che punta al rinnovo dei parchi autobus adibiti al trasporto pubblico locale e consentirà di giungere a circa 10mila nuovi veicoli acquistabili.

Parliamo di mezzi moderni e meno inquinanti, prevalentemente elettrici, ma anche a metano o idrogeno, che andranno a sostituire gli attuali vetusti bus diesel, ormai inefficienti, inquinanti e a volte anche pericolosi. Siamo contenti che, come confermato dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Michele Dell'Orco in risposta alla mia interrogazione, si preveda di giungere in pochi giorni al decreto di riparto e all’impegno delle somme in bilancio. Questo vuol dire che presto le nostre città potranno iniziare a beneficiare di questa piccola grande rivoluzione della mobilità e tutti i cittadini potranno spostarsi in modo più efficiente, responsabile e pulito.
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Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia saranno interessate dal PON Infrastrutture e Reti 2014-2020. Con una dotazione complessiva pari a 20 milioni di euro si punterà a migliorare e fluidificare i flussi di traffico di passeggeri e merci all’interno della rete infrastrutturale TEN-T delle regioni obiettivo del Programma nonché a promuovere, attraverso tecnologie digitali interoperabili, l’implementazione di soluzioni a sostegno del trasporto integrato e intermodale per aumentare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità (ambientale, economica e sociale) dei trasporti e delle infrastrutture.

L’obiettivo di questa iniziativa del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) è di realizzare piattaforme e strumenti tecnologici intelligenti in grado di acquisire le informazioni e diffonderle a tutti gli utenti, sia cittadini che gestori. I sistemi saranno in grado di monitorare e gestire il traffico di persone e merci e di migliorare i collegamenti della Puglia e delle altre regioni coinvolte sia all’interno sia verso il resto del Paese. L’obiettivo è garantire ripetibilità e continuità dei dati necessari per il supporto alle decisioni e per informare i cittadini. La rete dei trasporti nazionale e quella dei nodi metropolitani potranno infatti essere connesse, messe in grado di scambiarsi le informazioni e migliorarsi.

La manifestazione d’interesse del PON Infrastrutture e Reti è rivolta a soggetti pubblici e privati che forniscono servizi di pubblica utilità o interesse nelle regioni coinvolte. Le loro proposte dovranno giungere entro 90 giorni a partire dallo scorso 20 giugno, data di pubblicazione dell’invito sul portale istituzionale del PON sul sito del MIT.







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La settimana si è conclusa con l’incontro a Barletta sul potenziamento del trasporto ferroviario in Puglia.

Con il collega senatore Ruggiero Quarto abbiamo parlato delle importanti novità che interesseranno la Puglia ad iniziare dal potenziamento della linea Barletta-Roma con i Frecciargento. Nell’incontro ho potuto illustrare le politiche messe in atto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il trasporto pubblico locale e ferroviario nonché i prossimi cantieri che RFI intende realizzare per ammodernare la rete in Puglia. Nei prossimi anni, soprattutto sulla linea Adriatica, avremo numerosi interventi che abbatteranno ulteriormente la distanza con i Comuni del nord Italia, facendoci risparmiamo dai 30 ai 45 minuti. Nonché il dimezzamento della percorrenza tra Bari e Napoli entro il 2026.

Mentre proprio in queste ore vi accingete ad approvare il Dl Crescita. Quali novità per i trasporti?

Siamo nella fase conclusiva dell’approvazione del decreto Crescita. Come Commissione Trasporti siamo riusciti, attraverso un emendamento, ad estendere il bonus previsto dalla scorsa Legge di Bilancio per l’acquisto di moto e motorini elettrici e ibridi che prevede uno sconto fino a 3.000 euro. Questo ecoincentivo è ora, grazie al M5S, rivolto anche a tutte le moto e microcar elettriche o ibride. Si potrà pertanto usufruire del 30% di sconto fino ad un massimo di 3.000 euro per l’acquisto di veicoli di categoria L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e (quindi motorini, moto, tricicli e motocicli elettrici o ibridi) senza più limiti di potenza (prima era di 11 kw) e portando in rottamazione vecchi veicoli euro 0, 1, 2 e 3, anche se di “familiari conviventi”. La “svolta green” del Governo Conte continua e andrà avanti con il piano mobilità da 3,7 miliardi di euro per sostituire i vecchi bus a diesel con quelli nuovi elettrici e con il piano per immettere le colonnine di ricarica elettrica in autostrada.

Come prosegue, invece, l’iter del testo di riforma del Codice della Strada?

Continua la discussione degli emendamenti. Durante i lavori per la modifica del nuovo Codice della Strada rispetto ai temi della sicurezza stradale e della mobilità, abbiamo avuto modo di confrontarci con le richieste degli Enti locali e riteniamo che la Polizia locale abbia necessità di un supporto, perché spesso impegnata in moltissimi compiti assai più urgenti e gravosi. La decisione della commissione Trasporti, quindi, di dare parere favorevole ad una proposta delle opposizioni di ampliare il potere d'intervento degli ausiliari della sosta, rispetto ad un’altra che invece mirava a limitarli, dimostra l’intento di questa maggioranza, ovvero quello di usare il buon senso. Infatti, daremo la possibilità ai sindaci stessi di nominare i soggetti che andranno a supporto degli ausiliari, che avranno il potere di prevenzione e verifica delle violazioni relative alla sosta, solo nelle aree di concessione e non su tutto il territorio comunale. Personale che dovrà avere un’adeguata formazione, oltre a sostenere un esame specifico presso la motorizzazione. Si tratta di una questione che non potevamo affrontare senza tener conto delle richieste di tutti gli attori coinvolti e dobbiamo mettere le amministrazioni locali nelle migliori condizioni possibili per poter gestire al meglio la sicurezza e la mobilità urbana. In questo modo, mettiamo finalmente un argine alla sosta selvaggia, andando incontro agli interessi di tutti gli utenti della strada.

Buone notizie, invece, per chi è in attesa della revisione della normativa per le patenti nautiche relative ai motori Envirude.

Sì, la proposta di legge per il differimento dell’efficacia dell’obbligo della patente nautica per la conduzione di unità aventi motore di cilindrata superiore a 750 cc a iniezione a due tempi (motori Envirude) è chiusa. Si attende di comprendere quali sarà l’iter procedurale più celere da attuare per addivenire quanto prima possibile a concludere il tutto.

In Commissione al Senato, poi, prosegue la discussione del disegno di legge sulla mobilità sostenibile che punta a sostituire gli automezzi e le attrezzature alimentati con motori endotermici con automezzi e attrezzature a trazione elettrica negli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia. Aeroporti che sono gate intercontinentali e primo biglietto da visita del nostro Paese.

Inoltre, con Maria La Ghezza (M5S), abbiamo presentato anche a Polignano la mozione per aderire alla sperimentazione voluta dal ministro Danilo Toninelli di hoverboard, segway, monopattini, monowheel nei comuni italiani. Tutti mezzi elettrici che potrebbero cambiare il modo di spostarsi dentro Polignano, rendendo l’aria più salubre e la nostra cittadina più vivibile. Il Sindaco Vitto coglierà questa occasione? Staremo a vedere.

Sempre con la consigliera comunale Maria La Ghezza (M5S) avete interessato la Città Metropolitana dello stato in cui verte la strada provinciale per Conversano.

I fondi ci sono: sono stati stanziati ben 22,4 milioni di euro sino al 2023 per tutta l’area della Città Metropolitana di Bari. Possibile che non si riescano a trovare dei soldi per sistemare la provinciale 121 Polignano-Conversano? E così, visto che la Giunta Vitto non dà cenni di vita, abbiamo scritto direttamente al consigliere metropolitano delegato dal Sindaco Antonio Decaro alla promozione e coordinamento del sistema della viabilità, Michele Laporta di Cellamare. Ci auguriamo un intervento risolutivo. E ci auguriamo anche che il Primo Cittadino Domenico Vitto sollecito in prima persona l’intervento sul territorio del Comune che dovrebbe rappresentare almeno in teoria. Gli incidenti sono oramai troppi su quel tratto di strada e la manutenzione non è più rinviabile. Stessa storia per la provinciale per Castellana Grotte, dove abbiamo interpellato Laporta più di un anno fa. Restiamo in attesa.

Giungono fondi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti anche per le strade statali in Puglia.

Dopo i 30 milioni per la conservazione, il consolidamento statico e la protezione sismica delle opere dello scorso febbraio, Anas ha infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le gare d’appalto del valore complessivo di 25 milioni di euro finalizzate ad interventi di manutenzione programmata della pavimentazione delle strade statali della Puglia, mediante procedura di Accordo Quadro della durata di 4 anni. Il ministro Danilo Toninelli e il Governo Conte continuano ad adoperarsi per garantire quelle miriade di piccoli opere diffuse sul territorio italiano che garantiscono qualità della vita e sicurezza a tantissimi cittadini che si spostano quotidianamente. Preferiamo questi tipi di intervento alle grandi mastodontiche opere che troppo spesso sembrano perseguire altri fini..

Lo Sblocca Cantieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Con lo Sblocca Cantiere sono state introdotte alcune importanti novità nel settore dei lavori pubblici, a partire dalla riforma del Codice degli Appalti, con l’introduzione di alcune forme di semplificazione per velocizzare l’iter di realizzazione delle opere pubbliche e la revisione delle soglie per l’affidamento di lavori. E ancora, l’istituzione della figura dei Commissari per i cantieri che, sull’esempio del commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, avranno poteri speciali per accelerare e sbloccare quei lavori fermi da anni e ritenuti prioritari dal Governo.

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Le Regioni e le Province autonome hanno da oggi a disposizione 250 milioni di euro per interventi di rigenerazione e riorganizzazione urbana finalizzati ad ampliare l’offerta di edilizia residenziale pubblica e la messa in sicurezza ed efficientamento degli edifici esistenti. È il risulto dell’accordo raggiunto in Conferenza unificata dopo un anno e mezzo di trattative, iniziate addirittura durante il precedente Governo.

Per la Puglia sono disponibili 14.123.530,25 euro: un’opportunità importante per affrontare con maggiore efficacia il problema della carenza di alloggi sociale e dell’ammodernamento del patrimonio di edilizia sociale esistente. Ora toccherà alla Regione Puglia individuare i Comuni che potranno presentare le proposte di intervento e l’elenco sarà successivamente approvato da un prossimo decreto che definirà anche procedure, tempistica e modalità di monitoraggio del programma. Grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle, l’Italia torna ad affrontare seriamente la questione della carenza di alloggi di edilizia sociale.

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Dopo i 30 milioni per la conservazione, il consolidamento statico e la protezione sismica delle opere dello scorso febbraio, Anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le gare d’appalto del valore complessivo di 25 milioni di euro finalizzate ad interventi di manutenzione programmata della pavimentazione delle strade statali della Puglia, mediante procedura di Accordo Quadro della durata di 4 anni. Dopo la procedura di gara, denominata “Accordo quadro triennale per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento strutturale delle opere d’arte su tutto il territorio nazionale suddiviso in n. 22 Lotti”, conclusasi lo scorso 23 marzo che ha previsto 48 interventi su 1.511 chilometri di territorio pugliese, ora Anas ha dato il via agli appalti che fanno parte della nuova tranche del piano #bastabuche composto da 76 bandi riguardanti l’intero territorio nazionale per un ammontare complessivo di 380 milioni di euro.

Continua il sostegno del Governo Conte ad una politica infrastrutturale che mette al primo posto la manutenzione dell’esistente preferendola alle grandi opere inutili. A noi interessa innanzitutto la sicurezza di chi deve percorrere chilometri ogni giorno per recarsi a lavoro o a scuola. Per questo, sono felice di poter contare su queste risorse che, anche al Sud e in Puglia, miglioreranno le condizioni delle nostre strade. Infatti, abbiamo arterie stradali che attraversano i tanti piccoli comuni che sono la nostra storia e il nostro patrimonio, rendendo i viaggi su strada molto più difficili e mettendo in pericolo la vita dei cittadini. Tante opere su cui intervenire per mettere in sicurezza punti di collegamento a volte vitali per l’economia di intere zone o per fluidificare il traffico e semplificare gli spostamenti quotidiani di cittadini e merci.

Nel dettaglio, sono 5 i bandi di gara Anas che riguardano la Puglia, del valore di 5 milioni di euro ciascuno. Gli interventi prevedono l’esecuzione di lavori di manutenzione delle pavimentazioni e della relativa segnaletica orizzontale sulle strade statali delle aree compartimentali della Puglia. L’iter per l’affidamento è attivato mediante la procedura di Accordo Quadro che garantisce la possibilità di eseguire i lavori con tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo e maggiore efficienza. La scadenza per le imprese che intendono partecipare è fissata per l’8 luglio prossimo.

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Sei stato protagonista del monitoraggio OSCE durante le Elezioni Presidenziali in Kazakhstan. Come è andata questa tornata elettorale? 

Da giovedì 6 a lunedì 10 giugno sono stato impegnato nel grande Paese euroasiatico per il monitoraggio delle Elezioni Presidenziali. Alla luce dei nostri resoconti, l’OSCE non ha potuto far altro che bocciare in toto queste votazioni che hanno confermato con il 70% dei voti l’attuale reggente Kassym-Jomart Tokayev, successore di fatto e nominato dal primo (e finora unico) presidente e padre della patria Nursultan Nazarbayev. Ciò a causa di brogli al momento del conteggio dei voti che sono stati rilevati da oltre la metà degli osservatori. Una irregolarità nelle procedure che ho avuto modo di verificare anche io stesso nei seggi che ho monitorato. A ciò si aggiunge un contesto nazionale che reprime alcune delle libertà fondamentali come ad esempio l’accesso ad Internet vistosamente rallentato e interrotto nel giorno del voto. Insomma, questo importante Paese ha ancora molto da lavorare se vuole emanciparsi e divenire una democrazia.

Cosa rende importante ai nostri occhi italiani questo Paese così lontano?

Beh basti pensare che il suo primo mercato d’esportazione è proprio l’Italia! L’ISPI (Istituto Studi Politici Internazionali) ha stilato dieci buone ragioni per tenere d’occhio il Kazakhstan: oltre la prima che abbiamo già detto, abbiamo il fatto di essere il primo stato al mondo per estensione senza sbocco sul mare; il primo produttore al mondo di uranio; il nono esportatore al mondo di petrolio greggio; il 52% della propria popolazione nata sotto il regime dittatoriale di Nazarbayev; il quarto paese al mondo con il più basso costo della vita; il secondo al mondo per morti a causa di malattie cardiovascolari; il 25% della popolazione al di sotto dei 15 anni; produrre il 97% della cannabis venduta in Asia centrale ed essere stato il primo Paese al mondo da dove è stato lanciato un veicolo spaziale in grado di toccare la superficie di un altro pianeta (Venere, 1965). Insomma, questo Paese che ha da poco ridenominato la capitale da Astana in Nursultan, proprio in onore del suo ex dittatore, ha un suo perché.

Alla Camera, intanto, è stato portato a compimento l’iter di approvazione di un importante Decreto, il cosiddetto Sblocca Cantieri.

A Montecitorio abbiamo dato il via libera, giovedì sera, allo Sblocca Cantieri, un provvedimento che consentirà finalmente alle troppe opere pubbliche bloccate di ripartire e di dare nuova linfa a un settore decisivo per l’economia. Bastano pochi dati per capire quale situazione abbiamo ereditato. L’Ance, l’associazione dei costruttori edili, ha recentemente stimato in quasi 600 le opere bloccate, per un valore di 50 miliardi di euro. Nella Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF) dell’anno scorso abbiamo ricordato che in Italia passano in media due anni per realizzare lavori di ammontare inferiore a 100.000 euro e fino a quindici anni per lavori di valore superiore a 100 milioni. Ancora, nel bilancio pubblico, per effetto delle manovre di bilancio approvate da chi ci ha preceduto al Governo, risultano bloccate risorse per 150 miliardi di euro a valere sui prossimi 15 anni, che si fa fatica a mettere in circolo a causa di una miriade di pastoie burocratiche. Ecco perché l’urgenza di questo decreto, con l’obiettivo di cominciare a correggere e a fluidificare le parti più problematiche dell’attuale Codice degli appalti. In un secondo momento, con una legge, provvederemo ad un ridisegno complessivo della materia, per renderla ancora più al passo con i tempi.

C’è chi sostiene che il provvedimento aprirebbe le porte ad appalti aggiudicati con il massimo ribasso.

Evidentemente è in confusione. Il massimo ribasso, infatti, non sarà più applicato. Abbiamo previsto, invece, che gli appalti per lavori entro la soglia comunitaria di 5,2 milioni di euro siano aggiudicati con procedura aperta secondo il criterio del minor prezzo e automatica esclusione delle offerte anomale. L’appalto, così, viene semplicemente assegnato all’offerta che più si avvicina alla media dei ribassi. Quindi prevale il minor prezzo che, però, proprio in virtù dell’esclusione delle offerte anomale, diventa di fatto il miglior prezzo di aggiudicazione. Siamo convinti che la vera causa di opacità e dell’infiltrazioni sia proprio l’eccesso di burocrazia e la moltiplicazione dei passaggi amministrativi: la semplificazione è la strada maestra per garantire trasparenza e concorrenza, assicurando allo stesso tempo la veloce realizzazione delle opere.

Come procedono i lavori in Commissione Trasporti?

Abbiamo approvato l’attesa proposta di legge sulle patenti nautiche Envirude, adesso manca solo il passaggio al Senato in sede legislativa: prima dell’estate dovremmo riuscire a far andare gli italiani al mare con le loro barche grazie al necessario differimento dell’efficacia dell’obbligo della patente nautica per la conduzione di unità aventi motore di cilindrata superiore a 750 cc a iniezione a due tempi.
Il lavoro sul testo di riforma del Codice della Strada prosegue con importanti nuove tutele per gli automobilisti con disabilità e, al contempo, sanzioni più severe per chi utilizza irregolarmente il contrassegno riservato ai portatori di handicap.
Continua, poi, l’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big data con l’audizione del Direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Non sono mancate le novità sul versante dei trasporti in questi ultimi giorni. Raccontacele.

Innanzitutto abbiamo ribadito una norma di civiltà. Grazie ad una circolare ministeriale del sottosegretario Michele Dell’Orco siamo riusciti a chiarire a tutte le concessionarie autostradali, ribadendo una norma che già esisteva, che devono essere sempre esentati dal pagamento dei pedaggi i veicoli di associazioni di volontariato ed organismi similari, come ad esempio le ambulanze del 118 o i mezzi per il trasporto di pazienti oncologici e trasporto organi. Insomma, quel che è accaduto ai mezzi di soccorso lo scorso 14 agosto durante la tragedia di Genova non deve più succedere!
Un’altra lieta notizia ce la dà il ministro Toninelli che ha firmato il decreto ministeriale per l’avvio della sperimentazione nelle città italiane che vorranno aderire della possibilità di utilizzare su strada, dove ci siano i presupposti per farlo in sicurezza, monopattini elettrici e veicoli similari. A tal riguardo, il sottosegretario Dell’Orco ha anche risposto ad una mia interrogazione che chiedeva chiarezza al MIT sulla segnaletica da apporre: sono state recepite le osservazioni degli amministratori locali e dell’Anci e ora siamo pronti a partire. Spero che tanti comuni si facciano avanti: ne beneficeranno i centri cittadini per vivibilità e qualità dell’aria.

Infine, la questione ferrovie. A Conversano monta la protesta dei passaggi a livello.

Per la situazione in cui verte Conversano, ci sono due opportunità su cui sta lavorando Ferrovie Sud Est. Una a breve termine prevede l’eliminazione di 2 passaggi a livello con calvalcaferrovia più un sottovia pedonale per un passaggio attualmente chiuso per incolumità pubblica. L’altra, a più lungo termine, è quella dell’interramento dei binari con conseguente eliminazione dei passaggi a livello presenti sul territorio urbano di Conversano. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha già stanziato un addendum al Piano Operativo infrastrutture FSC 2014-2020 assegnando alla Puglia risorse proprio per le ferrovie secondarie locali, come appunto le FSE. Ora tocca alla Regione Puglia, dunque, decidere il da farsi e personalmente auspico che ciò venga deciso con il coinvolgimento della comunità locale che ne vive tuttora i disagi. L’obiettivo è realizzare opere che vedano soddisfatti i cittadini e raggiungendo un risultato positivo che ci vede tutti, mi auguro, dalla stessa parte.
Anche venerdì pomeriggio a Barletta mi occuperò di ferrovie, partecipando all’incontro organizzato dal collega senatore Ruggiero Quarto (M5S) sul potenziamento della linea Barletta-Roma.
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Con la firma del decreto ministeriale sulla micromobilità elettrica da parte del ministro Danilo Toninelli, si è avviato ufficialmente l’iter per la sperimentazione di hoverboard, segway, monopattini, monowheel nei comuni italiani. Sono stati definiti, infatti, modalità di attuazione e strumenti operativi della sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica introdotta dall’ultima Legge di Bilancio.

I Comuni pugliesi interessati allo sviluppo e all’incentivo della micromobilità elettrica hanno dodici mesi di tempo per aderire alla sperimentazione dall’entrata in vigore del regolamento ministeriale.Il testo prevede la possibilità ai mezzi elettrici di circolare su aree pedonali, ciclopedonali e zone 30. Facendo seguito al protocollo d’intesa per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria siglato lo scorso 4 giugno, è proprio quello di rendere i centri cittadini più vivibili, senza incappare in situazioni di mancata sicurezza. Saranno pertanto i Sindaci a definire aree, regolamenti e bandi dove iniziare la sperimentazione. Da parte mia non posso che invitare più Comuni pugliesi possibile a prenderne parte perché ciò significherebbe portare nel futuro la nostra regione, con un impatto positivo sia sui cittadini che la vivono tutti i giorni sia sui turisti che hanno il piacere di visitarla.

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Grazie al decreto sulla sperimentazione della micromobilità elettrica, firmato dal ministro Danilo Toninelli, parte nelle città italiane la possibilità di utilizzare su strada, dove ci siano i presupposti per farlo in sicurezza, monopattino elettrici e veicoli similari. I comuni che vorranno aderire alla sperimentazione, informeranno i cittadini grazie ad apposite campagne di informazione e, come ha confermato il sottosegretario Michele Dell’Orco rispondendo ad una interrogazione del Movimento 5 Stelle, a una segnaletica sperimentale apposita affissa all’ingresso del centro abitato, messa a punto recependo proprio le osservazioni degli amministratori locali e dell’Anci, l’associazione dei Comuni italiani presieduta dal Sindaco di Bari Antonio Decaro.

Non ha alcun fondamento, pertanto, l’allarme mosso da alcuni sindaci su un supposto pericolo di proliferazione delle segnaletiche. Se, come auspichiamo, tanti sindaci aderiranno alla sperimentazione, monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone 30 e strade con limite di velocità di 30 chilometri orari. Con questo decreto finalmente colmiamo una lacuna legislativa sulla micromobilità elettrica: un settore in grande espansione, garantendo maggiori condizioni di sicurezza per chi guida questi veicoli e facendo anche un passo avanti verso città più sostenibili e green. Non mi resta che invitare i sindaci della Puglia a farsi avanti per cogliere le opportunità del periodo di sperimentazione della norma.

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Ci sono due opportunità su cui sta lavorando Ferrovie Sud Est. Una a breve termine prevede l’eliminazione di 2 passaggi a livello con calvalcaferrovia più un sottovia pedonale per un passaggio attualmente chiuso per incolumità pubblica. L’altra, a più lungo termine, è quella dell’interramento dei binari con conseguente eliminazione dei passaggi a livello presenti sul territorio urbano di Conversano. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha già stanziato un addendum al Piano Operativo infrastrutture FSC 2014-2020 assegnando alla Puglia risorse proprio per le ferrovie secondarie locali, come appunto le FSE. Ora tocca alla Regione Puglia, dunque, decidere il da farsi e personalmente auspico che ciò venga deciso con il coinvolgimento della comunità locale che ne vive tuttora i disagi. L’obiettivo è realizzare opere che vedano soddisfatti i cittadini e raggiungendo un risultato positivo che ci vede tutti, mi auguro, dalla stessa parte.



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Il Contratto di Programma 2016-2020 di Anas prevede quasi 30 miliardi di investimenti per manutenzione, adeguamento e messa in sicurezza oltre a 2,9 miliardi di euro destinati dalla Legge di Bilancio al piano “ponti viadotti e gallerie” e al ripristino della viabilità post sisma 2016.

Parliamo, quindi, di circa 33 miliardi. Il Governo Conte insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) e naturalmente Anas è impegnato a far ripartire il Paese accelerando le opere, piccole e grandi, che servono davvero ai cittadini. Riteniamo, pertanto, infondate le voci messe in circolazione su scenari differenti da questi. Per alcune infrastrutture c’è stata una riprogrammazione temporale dovuta al lungo iter approvativo delle stesse. Un iter che sarà possibile velocizzare grazie alle norme contenute nel decreto Sblocca Cantieri che ci consentirà di accelerare e, in taluni casi, sbloccare centinaia di cantieri fermi in tutta Italia da anni per un valore di almeno 25 miliardi di euro. Ciò permetterà di creare posti di lavoro e rilanciare l’economia dei diversi territori. Anche la Puglia ne sarà interessata con la SS 106 Jonica.

Accanto alla riprogrammazione, in accordo con Governo e Mit, Anas ha previsto un vasto programma di intervento per la manutenzione. Nel biennio 2019-2020 sono previsti oltre 1.000 affidamenti, gare per 6,9 miliardi di euro con l’avvio di oltre 1.800 cantieri. Previsti, poi, ulteriori interventi di adeguamento, messa in sicurezza e riqualificazione di strade e opere d’arte e per il risanamento da dissesti idrogeologici. Circa 800 milioni di euro saranno utilizzati per rifare la pavimentazione stradale di 6.100 km, risanare 91 viadotti e installare nuove barriere di protezione per 370 km.

L’attenzione del Governo Conte sul versante della manutenzione e la sicurezza delle nostre strade è e rimarrà alta. Per troppo tempo, in passato, sono state trascurate da una politica attenta a tutelare solo i propri interessi e non quelli dei cittadini.

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Dalla votazione sul capo politico Luigi Di Maio alle dimissioni del sottosegretario Rixi, condannato. La settimana post voto europeo è stato alquanto turbolenta.

Un sottosegretario del Governo (parte Lega) è stato condannato (in primo grado) per peculato a 3 anni e 5 mesi. Nel giro di 15 minuti ha presentato le dimissioni. Il Presidente Conte le ha accettate. Meno di un’ora, il caso si chiude e si va avanti nel lavoro. Questo accade grazie alla chiarezza del contratto ideato e proposto da Luigi Di Maio. Contratto che è alla base di qualsiasi azione del Governo Conte. Mi chiedo e invito i lettori a riflettere se ciò è mai accaduto con altri governi che hanno preceduto il nostro. Il Governo del Cambiamento lo è concretamente nei fatti e nello stile. Il Codice etico dei membri del Governo, previsto dal contratto, stabilisce che non possono entrare a far parte dell’Esecutivo soggetti che abbiano riportato condanne penali, anche non definitive, per i reati dolosi di cui all’art. 7 della legge Severino nonché per i reati di riciclaggio, auto-riciclaggio e falso in bilancio. Siamo entrati in Parlamento e per la prima volta siamo riusciti a far cacciare via dai luoghi che rappresentano lo Stato e l’intera nazione condannati come Berlusconi o Formigoni. Ora siamo al Governo, manteniamo la nostra coerenza senza alcun indugio. E per l’ennesima volta, mi preme sottolineare, che nella vicenda in cui è stato condannato anche il sottosegretario Rixi della Lega ci sono esponenti del Partito Democratico, Forza Italia, SEL il partito creato da Vendola, UDC, Fratelli d’Italia, Lista Civica, Italia dei Valori, Udeur e Sinistra. Nessuno del Movimento 5 Stelle.

La votazione a cui si è sottoposto Luigi Di Maio per rimettere il mandato di capo politico del Movimento 5 Stelle nelle mani degli iscritti si è conclusa con la percentuale bulgara dell’80% a favore del vicepremier.

Mercoledì sera, c’è stata l'assemblea dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle con Luigi Di Maio, convocata dopo il risultato alle elezioni europee. Presente alla riunione, per la prima volta da quando è stato eletto presidente della Camera, Roberto Fico. All'assemblea ha preso parte anche Alessandro Di Battista. Erano presenti poi tutti i ministri pentastellati. In assemblea si è discusso della riorganizzazione del Movimento al fine di garantire un maggior radicamento nei territori, specie in quelli dove si è avuto un maggiore calo di consensi. Si è discusso anche sull’opportunità di continuare a supportare il Governo, convinzione espressa dalla stragrande maggioranza dei colleghi. Pertanto, sia all’interno del gruppo parlamentare sia sulla piattaforma Rousseau con gli iscritti, il nostro capo politico ha mantenuto saldo il timore del Movimento 5 Stelle. Faremo tesoro dei nostri errori ma ora è tempo di tornare a parlare di temi e politiche.

Buone notizie, invece, giungono per il comparto nautico e per chi ha una imbarcazione con un motore di cilindrata superiore a 750 cc a iniezione a 2 tempi, gli Envirude 40 per intenderci.

Ci sono emendamenti al Dl Crescita, che speriamo vengano ammessi, nonché è già partita la discussione della proposta di legge parlamentare per il “differimento dell’efficacia dell’obbligo della patente nautica per la conduzione” di queste imbarcazioni. La patente ce la impone la Direttiva comunitaria: noi daremo respiro per ammortizzare i costi sino al 2021 andando incontro alle richieste di circa 7.000 possessori di questi motori. Ci sono 217 società italiane di locazione di questi piccoli natanti che necessitano di un po’ di respiro e ne gioverebbe, pertanto, anche il comparto turistico.

Come sono ripresi i lavori parlamentari in Commissione Trasporti?

Mentre al Senato si discute lo Sblocca Cantieri, a Montecitorio abbiamo dato avvio alla proposta di legge sulla patente nautica per le piccole imbarcazioni, come dicevo in precedenza, e abbiamo svolto l’audizione sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei big data. Hanno partecipato i rappresentanti dell’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). Come ha dichiarato la direttrice generale dell’Agid Teresa Alvaro, l’intelligenza artificiale e la blockchain sono tecnologie che devono essere utilizzate anche nella pubblica amministrazione e nel rinnovamento dei servizi offerti, ma per faro questi dovrebbero prima essere re-ingegnerizzati. Per quanto riguarda le linee guida che l’Agid deve diramare sulla blockchain è stata condotta un’analisi tecnica per individuare i problemi prima che si creino e per cautela (data la portata innovativa dell’argomento) si è ritenuto di dover inserire nel gruppo di lavoro anche rappresentati del Garante Privacy, dell’avvocatura e della sicurezza. Le linee guida saranno poi sottoposte a un processo di consultazione pubblica per avere un avviso completo da parte di tutte le componenti che dovranno poi usare la blockchain. Infine, abbiamo audito i rappresentanti della Strada dei Parchi SpA sull’ipotizzata chiusura del traforo del Gran Sasso.

In Aula alla Camera, invece, di cosa si è discusso?

Abbiamo approvato il decreto sulle misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria. La discussione della proposta di legge della collega Corda (M5S) concernente norme sull’esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di Polizia ad ordinamento militare nonché delega al Governo per il coordinamento normativo, invece, è stata rispedita in Commissione. L’auspicio è che superi quanto prima gli scogli in cui è incappata per approdare presto nuovamente in Aula per la sua approvazione: sono tantissimi i militari che aspettano queste norme. Abbiamo inoltre discusso la mozione per potenziare il sistema dei pagamenti dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni.

Una notizia che riguarda la Puglia è, infine, quella delle ciclovie turistiche. Cosa dovranno aspettarsi i pugliesi?

Se la Giunta Emiliano non si dà una mossa, noi pugliesi non potremo beneficiare proprio di nulla. Il Governo infatti ha stanziato i fondi per la Ciclovia Adriatica che dal Veneto giunge sino al Gargano. È stato firmato il protocollo d’intesa (la regione capofila sono le Marche), saranno stanziati i primi fondi non appena la Corte dei Conti darà l’ok mentre si attende che la Puglia decide il tratto di sua competenza e il suo approdo sul Gargano. In Parlamento lavoreremo per recuperare i fondi affinché si proceda al ricongiungimento di questa ciclovia turistica con quella dell’Acquedotto che arriva a Santa Maria di Leuca, a Lecce. Su questa ciclovia, però, la Regione Puglia (ente capofila) non riesce a svolgere il proprio ruolo e a far smuovere i partner Basilicata e Campania. Ci siamo dati tempo sino al 30 settembre, speriamo giungano buone notizie per allora. Si tratta di investimenti importanti soprattutto per i turisti provenienti dall’estero: profilo alto-spendente e con una permanenza media di 5-7 giorni. Sarebbe un delitto non investire in tal senso!
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