Emanuele Scagliusi
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Se il comparto del trasporto merci ha svolto un ruolo cruciale durante le fasi emergenziali causate dall’epidemia Covid-19, quello aereo sta vivendo uno dei momenti più complicati della sua storia. Il Governo ha pertanto deciso di intervenire con misure specifiche inserite nel Decreto Rilancio, nella speranza che questa crisi possa rivelarsi anche una spinta ulteriore per risanare e riproporre Alitalia in maniera più competitiva sul mercato.

Si prevede, dunque, la nascita di una newco interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, ovvero da una società a prevalente partecipazione pubblica, anche indiretta. L’apporto complessivo sarà di 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 350 milioni già stanziati con il Cura Italia. Obiettivo della newco sarà redigere un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta, che include strategie strutturali, sottoscrivendo un contratto di servizio quinquennale con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Per il rilancio del trasporto aereo, il ministero ha istituito, poi, un fondo per la compensazione dei danni subiti dagli operatori nazionali (con aeromobili con capacità superiore ai 19 posti), con una dotazione di 130 milioni di euro per l’anno 2020. Un ulteriore fondo viene istituito per compensare il trasporto pubblico locale (bus, tram, treni regionali, metropolitane) dei minori incassi derivanti dalla flessione delle attività di trasporto: per questo obiettivo sono destinati 500 milioni di euro. È previsto, inoltre, un indennizzo di 115 milioni a favore di Rfi, quale gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, per compensarla della riduzione degli introiti da pedaggio.

Il Governo, poi, ha destinato risorse già disponibili – ma non ancora attribuite a specifici interventi dal Contratto di programma 2017-2021 – per determinate tratte ferroviarie: Salerno-Reggio Calabria, Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia e Genova–Ventimiglia (40 milioni); in previsione delle Olimpiadi invernali 2026, la realizzazione del collegamento ferroviario Bergamo-Aeroporto di Orio al Serio (100 mln) e della variante di Riga (70 mln); raddoppio selettivo Pontremolese-Parma-La Spezia (92 mln).

Al settore marittimo, invece, è stata attribuita alle Autorità di sistema portuali la possibilità di accordare delle riduzioni fino all’azzeramento dei canoni concessori per l’anno 2020 in favore dei concessionari che dimostrino di aver subito nei periodi febbraio-luglio e agosto-dicembre una diminuzione del fatturato pari o superiore al 20% del fatturato registrato nel medesimo periodo dell’anno 2019 sia per le concessioni dei beni demaniali; sia per le concessioni per i servizi portuali e relativi a operazioni portuali, per la fornitura di lavoro temporaneo marittimo, per concessioni di aree e banchine marittime e per le concessioni per la gestione di stazioni marittime servizi di supporto ai passeggeri. Nel Cura Italia avevamo già disposto la sospensione dei canoni e il pagamento di quanto dovuto entro dicembre 2020, per i quali è adesso prevista la possibilità di riduzione.

Un ulteriore beneficio è assicurato dall’estensione anche ai soggetti operanti nei settori del magazzinaggio e supporto ai trasporti del credito d’imposta di cui ai commi da 98 a 106 della legge di stabilità 2016, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per le società cooperative che forniscano il servizio di ormeggio, si prevede un indennizzo per le ridotte prestazioni di ormeggio dal 1° febbraio 2020 al 31 dicembre 2020 rispetto ai corrispondenti mesi dell’anno 2019, nel limite complessivo di euro 24 milioni per l'anno 2020.

I diversi interventi messi in campo dal Governo mirano a sostenere e risollevare un settore dei trasporti che se dal lato merci è riuscito, nonostante il Covid-19, a non far mancare il proprio apporto, dal lato passeggeri ha subito danni incommensurabili. Il lavoro parlamentare sarà fondamentale per meglio calibrare i singoli interventi e contemplare le situazioni più particolari. L’auspicio è quello di cogliere il “buono” che può esserci in questa tragedia sanitaria ed economica affinché si possano rilanciare interi settori.
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Sostegno alla liquidità dei comuni, sblocco degli investimenti, semplificazione delle procedure, interventi per la piccola e media impresa e, in particolare, per il comparto del turismo. Sono queste alcune delle proposte rivolte al governo, attraverso un appello, da tutti i sindaci del MoVimento 5 Stelle, che chiedono di mettere in campo misure per i comuni in vista della fase 2, quando l’Italia comincerà a uscire dall’emergenza Coronavirus. Una ripartenza difficile, anche e soprattutto per i sindaci, che sui nostri territori rappresentano la prima linea dell’amministrazione. Per questa ragione c’è bisogno di interventi che prevedano un sostegno concreto per far ripartire l’economia locale, in tempi rapidi: già a partire dal prossimo Decreto aprile.

Tra le richieste contenute nell’appello, sottoscritto anche dal viceministro all’Economia e Finanze Laura Castelli, viene messa in evidenza la necessità di un ulteriore sostegno alla liquidità dei comuni, per poter proseguire senza criticità nell’erogazione dei servizi pubblici, e il ristoro per i mancati introiti.

Un fondo che intervenga, in modo chirurgico, guardando a ciò che si è perso ma che consideri, soprattutto, ciò che accadrà nel flusso economico dopo la ripartenza. Tra le altre principali istanze poste all’attenzione del governo c’è anche la richiesta di interventi mirati per la piccola e media impresa, che mettano il tessuto produttivo italiano nelle condizioni di ripartire velocemente. In particolare, un pacchetto di misure specifiche per il rilancio del turismo, dell’intera filiera dell’accoglienza e della ristorazione.

I Primi Cittadini 5 Stelle inoltre esprimono la necessità di sbloccare gli investimenti e di semplificare le procedure: è necessario, nel rispetto della trasparenza, trasformare subito le risorse stanziate in opere per la collettività, come già avvenuto con la norma Fraccaro nell’ultimo anno. Semplificazione che sarà necessaria anche nelle regole contabili, perché a fronte di situazioni straordinarie sono necessarie regole straordinarie. 

L’appello dei nostri sindaci ha visto la convergenza della rappresentanza parlamentare e di Governo del MoVimento 5 Stelle che le trasformerà in proposte concrete su cui trovare l’intesa anche con le altre forze di maggioranza.
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Per affrontare l’emergenza Coronavirus, il Ministero della Difesa ha avviato un arruolamento straordinario temporaneo di personale sanitario, ovvero medici e infermieri, ai sensi del Decreto Legge 17 marzo 2020. L’Esercito Italiano ha aperto una procedura per una ferma eccezionale di un anno per 120 ufficiali medici con il grado di Tenente e 200 sottufficiali infermieri con il grado di Maresciallo. Le domande di arruolamento dovranno essere presentate in maniera telematica, previo accreditamento, esclusivamente tramite il Portale dei concorsi on line del Ministero della Difesa, raggiungibile all'indirizzo https://concorsi.difesa.it ovvero tramite l'home page del sito www.difesa.it, entro il 25 marzo 2020.

I cittadini italiani, aspiranti alla procedura dovranno essere in possesso, alla data dell'entrata in vigore del Decreto Legge 17 marzo 2020 dei presenti requisiti: non aver superato il 45° anno di età; essere in possesso del seguente titolo di studio: per i 120 posti da ufficiale medico: laurea magistrale in medicina e chirurgia e della relativa abilitazione all'esercizio della professione; per i 200 posti da sottufficiale infermiere: laurea in scienze infermieristiche e della relativa abilitazione professionale; non essere stato giudicato permanentemente non idoneo al servizio militare; non essere stato dimesso d'autorità da precedenti ferme nelle Forze Armate; non essere stato condannato per delitti non colposi, anche con sentenza in applicazione della pena su richiesta, a pena condizionalmente sospesa o con decreto penale di condanna, ovvero non essere in atto imputato in procedimenti penali per delitti non colposi.

Requisiti, ad eccezione del limite d'età, che dovranno essere mantenuti sino alla data di arruolamento. Gli aspiranti all'arruolamento, dopo aver presentato domanda di partecipazione, riceveranno successiva convocazione per l'espletamento degli accertamenti volti a valutare il possesso dell'idoneità al servizio militare, mediante messaggio di posta elettronica all'indirizzo indicato dagli aspiranti in sede di registrazione al portale dei concorsi, ovvero, tramite avviso inserito nell'area pubblica del ‘Portale dei concorsi’. In tale comunicazione sarà resa nota anche la sede di svolgimento dell'accertamento. Cerchiamo di diffondere la voce ai potenziali medici e infermieri.
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Tra chi sta soffrendo maggiormente gli effetti dell’emergenza Coronavirus c’è certamente il mondo della scuola. Studenti, insegnanti, e tutto il personale della comunità scolastica hanno reagito in maniera straordinaria alla sospensione delle attività didattiche. Ringraziamo soprattutto i docenti per il loro importante sforzo finalizzato a fare in modo che gli alunni potessero continuare a seguire le lezioni a distanza. Un servizio prezioso per i nostri ragazzi e per le loro famiglie. In un momento così delicato per l’Italia, e per il mondo della scuola in particolare, c’è bisogno della piena collaborazione da parte di tutti.

Grazie agli strumenti tecnologici e alle applicazioni per l’apprendimento a distanza, la scuola italiana continua e sperimenta strumenti innovativi per far arrivare in casa di ciascuno la lezione del giorno.

Stimolati e sostenuti dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, i dirigenti scolastici si sono attivati per far partire e potenziare gli strumenti per la didattica a distanza, con particolare attenzione alle necessità degli studenti con disabilità. Se è vero che il Paese sta vivendo una fase particolarmente delicata, in cui a ciascuno sono richiesti attenzione e senso di responsabilità, altrettanto vero è il fatto che ci si può adeguare alle misure emergenziali introducendo nel nostro quotidiano degli elementi di innovazioni utili anche per il futuro, quando ci saremo lasciati alle spalle la paura del contagio. Conoscere o prendere maggiore dimestichezza con il cosiddetto e-learning è sicuramente una competenza e una modalità di apprendere e insegnare utile.

Nonostante la gran mole di possibilità, finora studenti e docenti hanno solo in poche occasioni sperimentato la didattica digitale. Ora che questa è diventata invece una necessità, come orientarsi per poter svolgere lezioni a distanza? Lo stesso ministero dell’Istruzione suggerisce diverse piattaforme, completamente gratuite, da poter utilizzare. Tra queste troviamo INDIRE (Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa), per diffondere e condividere buone pratiche di didattica a distanza; Google Suite for Education, che dà accesso a vari applicativi Google utili allo scopo e Office 365 Education A1, che offre strumenti per lezioni online, creazioni di classi virtuali e archivi di lezioni. Inoltre sono suggeriti siti che offrono contenuti multimediali di qualità, come Rai per la didattica, Treccani scuola e Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi.

Ma oltre a questi consigli del ministero, sono tanti i docenti che in questi giorni mettono a disposizione dei colleghi materiali propri, caricandoli sui loro blog personali. Il sito del quotidiano online OrizzonteScuola segnala, ad esempio, i link da consultare per utilizzare gli stessi materiali o, perché no, per trarre ispirazione e produrre nuovi contenuti. Per gli studenti con disabilità seguire le lezioni online non è sempre semplice però: per questo è stata approvata una norma che prevede che potranno essere chiamati a domicilio gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Questi professionisti sono figure fondamentali nel supporto ai ragazzi e non essendo dipendenti pubblici, con la chiusura delle scuole sono senza reddito: chi di loro vorrà, potrà assistere a domicilio gli studenti con disabilità, in modo da non lasciare nessuno indietro nel percorso formativo.

Si diffondono ogni giorno di più, in rete, le immagini di studenti e insegnanti felici di ritrovarsi, sia pur davanti a uno schermo, per scoprire insieme che anche a distanza si po’ imparare divertendosi e ricevendo nuovi stimoli. E c’è da scommettere che anche quando si tornerà in classe l’e-learning continuerà ad essere uno strumento molto utilizzato e prezioso per la nostra scuola.
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Manteniamo la calma anche dinanzi a questa grande sfida che ci pone il nemico invisibile Coronavirus. Per fronteggiare le paure e le ansie che ognuno di noi potrebbe avere, il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi ha deciso di condividere un “decalogo antipanico” e tre buone pratiche. Alcune “chiavi di lettura” che possono aiutare i cittadini ad evitare due errori possibili: sopravvalutare o sottovalutare (negare) il problema.

1. Attenersi ai fatti, cioè al pericolo oggettivo
Il Coronavirus è un virus contagioso ma come ha sottolineato una fonte OMS su 100 persone che si ammalano 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi gestibili in ambiente sanitario, solo il 5 hanno problemi più gravi e tra questi i decessi sono circa la metà ed in genere in soggetti portatori di altre importanti patologie.

2. Non confondere una causa unica con un danno collaterale
Molti decessi non sono causati solo dall’azione del coronavirus, così come è successo e succede nelle forme influenzali che registrano decessi ben più numerosi. Finora i decessi legati al coronavirus sono stimati nel mondo sono cento volte inferiori a quelli che si stima causi ogni anno la comune influenza. E tuttavia questo 1% si aggiunge ed è percepito in modo diverso dai “decessi normali”. Finora nessuno si preoccupava di una forte variabilità annuale perché tutti i decessi venivano attribuiti all’influenza “normale”.

3. Se il panico diventa collettivo molti individui provano ansia e desiderano agire e far qualcosa pur di far calare l’ansia, e questo può generare stress e comportamenti irrazionali e poco produttivi.

4. Farsi prendere dal contagio collettivo del panico ci porta a ignorare i dati oggettivi e la nostra capacità di giudizio può affievolirsi.

5. Pur di fare qualcosa, spesso si finisce per fare delle cose sbagliate e a ignorare azioni protettive semplici, apparentemente banali ma molto efficaci.

6. In linea generale troppe emozioni impediscono il ragionamento corretto e frenano la capacità di vedere le cose in una prospettiva giusta e più ampia, allargando cioè lo spazio-tempo con cui esaminiamo i fenomeni.

7. È difficile controbattere le emozioni con i ragionamenti, però è bene cercare di basarsi sui dati oggettivi. La regola fondamentale è l’equilibrio tra il sentimento di paura e il rischio oggettivo.

8. Questa semplice figura permette di vedere la paura del coronavirus in prospettiva.

9. La figura mostra il fenomeno delle paure nel loro complesso: l’indignazione pubblica sui media accentua alcune paure, come quelle per gli attacchi terroristici e i criminali armati, e induce a sottovalutare altri pericoli oggettivi a cui siamo abituati. Le caratteristiche del panico per coronavirus lo avvicinano ai fenomeni improvvisi e impressionanti che inducono panico perché sollevano l’indignazione pubblica.

10. Siamo preoccupati della vulnerabilità nostra e dei nostri cari e cerchiamo di renderli invulnerabili. Ma la ricerca ossessiva dell’invulnerabilità è contro-producente perché ci rende eccessivamente paurosi, incapaci di affrontare il futuro perché troppo rinchiusi in noi stessi.

Tre buone pratiche per affrontare il Coronavirus

1. Evitare la ricerca compulsiva di informazioni

2. Usare e diffondere fonti informative affidabili
È bene attenersi a quanto conosciuto e documentabile. Quindi: basarsi SOLO su fonti informative ufficiali, aggiornate e accreditate (Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità).

3. Un fenomeno collettivo e non personale
Il Coronavirus non è un fenomeno che ci riguarda individualmente. Come nel caso dei vaccini ci dobbiamo proteggere come collettività responsabile. I media producono una informazione che può produrre effetti distorsivi perché focalizzata su notizie in rapida e inquietante sequenza sui singoli casi piuttosto che sui dati complessivi e oggettivi del fenomeno. È importante tener conto di questo effetto.

Mi raccomando: restiamo a casa. Distanti ma uniti in questa battaglia, ce la faremo!
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Con il Dl Cura Italia sono stati stanziati ulteriori 1,5 miliardi di euro per la dotazione del Fondo di Garanzia, immediatamente operativi e con semplificate modalità di intervento. Ringrazio il ministro Stefano Patuanelli e invito le piccole e medie imprese italiane ad accedere subito al credito usufruendo di una serie di misure agevolative volte a fronteggiare questa straordinaria emergenza.

La garanzia diventa gratuita per tutte le operazioni. Si applica la percentuale massima di copertura (80% per la garanzia diretta e 90% per la riassicurazione) fino ad un importo massimo garantito di 1,5 milioni per singola impresa (al superamento di tale soglia si applicano le misure ordinarie di copertura). È esclusa la valutazione dell’andamento dell’impresa. Diventano ammissibili le operazioni finalizzate all’estinzione di finanziamenti (rinegoziazione finanziamenti o consolidamento di passività a breve) erogati dalla stessa banca (o gruppo bancario). Viene estesa la durata della garanzia sui finanziamenti già garantiti oggetto di sospensione delle rate o della sola quota capitale da parte delle banche finanziatrici. È annullato il pagamento delle commissioni per il mancato perfezionamento delle operazioni finanziarie presentate dalla data di entrata in vigore del decreto. Sono ammessi a garanzia, gratuitamente e senza valutazione, i finanziamenti a favore di persone fisiche che esercitano l’attività di impresa, arti o professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza COVID-19 (finanziamenti inferiori a 18 mesi fino a 3.000 euro di importo).

Dobbiamo fronteggiare questa emergenza sanitaria ma è altrettanto importante, se non vitale, intervenire sulle difficoltà economiche e lavorative. Questo primo decreto varato dal Governo Conte è un primo urgente intervento per tamponare le necessità minime di imprenditori e lavoratori. Ma è appunto un primo step: stiamo già approntando ulteriori misure che approveremo nelle prossime settimane e che saranno ulteriore ossigeno al motore del Paese.
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Le misure restrittive per il contenimento dell’epidemia da coronavirus hanno causato la cancellazione di molti viaggi in aereo o in treno da parte delle varie compagnie, provocando disagi e anche incertezza sui soldi pagati per i biglietti. La possibilità di recuperare i soldi spesi, però, c’è.

Sono diverse le situazioni in cui si può chiedere il rimborso per viaggi annullati. Innanzitutto, se il viaggio previsto aveva come destinazione Paesi che poi hanno introdotto limitazioni e restrizioni per i viaggiatori italiani in seguito all’epidemia, ci si potrà rivolgere al tour operator o alla compagnia aerea per ottenere indietro i soldi spesi. Ad esempio, Ryanair ha comunicato che offrirà l’opzione di rimborso completo verso Israele o verso la Giordania, oppure la possibilità di effettuare una nuova prenotazione sui voli per Israele dopo il 1° aprile 2020.

In secondo luogo, a chi avesse organizzato un viaggio con partenza o arrivo nelle aree interessate dal contagio in Italia, le compagnie aeree dovranno concedere rimborsi o voucher. Lo dispone il decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì 2 marzo, il n. 9/2020, poi ampliato dall’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo, che ha esteso la sua efficacia all’intero territorio nazionale. La norma riguarda anche i pacchetti turistici. In alternativa al rimborso è prevista (a scelta dell’operatore da cui si è acquistato il biglietto) l’emissione di un voucher di valore pari a quello del biglietto annullato, da utilizzare entro un anno.

Per i viaggi in treno annullati in tutta Italia, invece, Trenitalia e Italo rimborseranno integralmente il costo sostenuto. Le compagnie ferroviarie rimborseranno il prezzo dell’intero biglietto concedendo dei buoni per nuove partenze, anche se è il passeggero a rinunciare al viaggio, decidendo magari di rimandare le vacanze per il timore del contagio. È lo stesso Codice civile (art. 1463) a prevedere la possibilità di rinunciare al viaggio per ‘sopravvenuta impossibilità’: in tal caso, l’opzione del voucher consente di non penalizzare troppo gli operatori che sono già in sofferenza per l’emergenza coronavirus. Tutte le informazioni sulle modalità di richiesta sono disponibili sui siti di Trenitalia e Italo.

Il Decreto stabilisce poi che c’è sopravvenuta impossibilità anche per chi aveva previsto di partecipare a concorsi o eventi poi annullati, come nei casi di concerti o partite di calcio. In tal caso, basterà allegare alla domanda di rimborso il biglietto o un altro documento che provi la partecipazione all’evento. Anche gli albergatori sono tenuti a rimborsare i soldi delle caparre o a spostare le prenotazioni. E si può chiedere il rimborso delle cifre versate per soggiorni finalizzati appunto alla fruizione di eventi sportivi, culturali o di altra natura già annullati. Nel caso di gita o visita d’istruzione annullate, valgono gli stessi criteri. I viaggi d’istruzione infatti sono sospesi già dal 23 febbraio e anche qui i rimborsi devono essere integrali. Può essere emesso un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

Per chi ha prenotato una vacanza online tramite un portale turistico infine le piattaforme web si stanno adeguando in questi giorni alle indicazioni fornite dalle istituzioni. Uno dei portali più usati, Booking.com, ad esempio, garantisce la cancellazione gratuita dei soggiorni già prenotati.
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Tutte le eventuali procedure di sospensione delle forniture di energia elettrica, gas e acqua per morosità - di famiglie e piccole imprese - vengono rimandate dal 10 marzo scorso e fino al 3 aprile 2020. A comunicarlo è ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, per far fronte all’emergenza Coronavirus. Viene, inoltre, istituito un conto presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali, con disponibilità fino a 1 miliardo di euro, per garantire la sostenibilità degli attuali e futuri interventi regolatori a favore di consumatori e utenti. Di conseguenza, dovranno essere interamente rialimentate le forniture di energia elettrica, gas e acqua eventualmente sospese (o limitate/disattivate) dal 10 marzo scorso.

Nel dettaglio, la sospensione dei distacchi per morosità per l'elettricità riguarda tutti i clienti in bassa tensione e per il gas tutti quelli con consumo non superiore a 200.000 Smc/anno mentre per il settore idrico si fa riferimento a tutte le tipologie di utenze domestiche e non domestiche. ARERA, inoltre, segnala alle competenti autorità l'opportunità di riconsiderare i termini previsti dalla normativa vigente per l'approvazione (relativi all'anno 2020) delle “tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani”, proponendo il differimento al 30 giugno 2020 del termine del 30 aprile 2020 attualmente previsto.



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Milioni di famiglie, lavoratori e imprese chiedono risposte immediate per affrontare l’emergenza economica in corso. La Camera dei Deputati ha compiuto il primo grande passo: autorizzare il Governo a spendere 25 miliardi di euro in più di deficit nel 2020. La prima parte di questi fondi verrà utilizzata già nei prossimi giorni per finanziare l’atteso decreto del Consiglio dei Ministri. Ma cosa è previsto per i lavoratori autonomi e le piccole-medie imprese?

Si tratta di due categorie che hanno subito un contraccolpo particolarmente forte perché dipendono in misura accentuata dai consumi e dalla domanda interna e perché devono far fronte prontamente a scadenze fiscali, affitti e rate dei mutui. La priorità, in questo frangente, è garantire loro liquidità per evitare che professionisti e aziende sane e solvibili debbano arrendersi di fronte ad un temporaneo calo del fatturato e delle entrate. Non possiamo lasciare al loro destino la colonna portante della nostra economia. Ecco perché nel decreto in arrivo abbiamo chiesto che rientrino alcune misure fondamentali, da calibrare attentamente sulle categorie di lavoratori autonomi ed imprese che ne hanno davvero bisogno.

Le misure richieste dal MoVimento 5 Stelle riguardano: la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti bancari; la moratoria sulle aperture di credito e sui finanziamenti a breve termine in scadenza, con garanzia pubblica a favore degli istituti di credito; la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali; una misura sugli affitti, evitando naturalmente di danneggiare il proprietario dell’immobile; un voucher baby sitter da 5-600 euro per consentire ai lavoratori autonomi di continuare a lavorare anche se i figli devono rimanere a casa da scuola; un potenziamento del fondo di garanzia per le PMI, strumento centrale di liquidità per le nostre imprese; una sospensione dei termini per le rate di cartelle, saldo e stralcio e rottamazione-ter; l’estensione della cassa integrazione anche per imprese con meno di 5 dipendenti.

Riteniamo che queste siano le misure più utili nell’emergenza per sostenere i bilanci dei nostri imprenditori ed aiutarli ad uscire indenni dalla tempesta. Quando l’emergenza sarà finita, naturalmente, lo Stato non passerà all’incasso tutto in un colpo, ma valuterà caso per caso i tempi e, se necessario, anche la possibilità di rateizzare o versare meno di quanto inizialmente dovuto. Con 25 miliardi di euro possiamo permetterci di dare una prima solida risposta alle esigenze del nostro tessuto produttivo con un occhio di riguardo particolare per le filiere più colpite, dal turismo ai trasporti.
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Le disposizioni governative, le cosiddette misure draconiane, hanno alla base una spiegazione scientifica e di interesse nazionale. L’obiettivo che si sono posti gli esperti che compongono il Comitato tecnico-scientifico è quello di garantire le cure ottimali a tutti. Nelle epidemie, si possono avere due tipi di picchi: uno alto e stretto e uno con la base più larga. Prima si agisce, più “largo” sarà il picco e, quindi, più persone avranno le cure al massimo standard.

Nelle immagini trovate in viola i pazienti che non riescono a ricevere cure con la giusta attenzione a causa del sovraccarico del sistema sanitario nazionale. Mentre in verde la situazione ottimale, che vorremmo sempre avere. Per cui, stare a casa limitando le relazioni ravvicinate tra persone per rallentare la diffusione del Coronavirus diviene l’unica alternativa. Questa misura ha funzionato in Corea e in Cina e, dunque, dobbiamo applicarla e rispettarla pure noi se vogliamo il bene del nostro Paese. Invitiamo pertanto tutti a fermarsi un attimo prima di uscire di casa e a chiedersi se l’uscita è proprio indifferibile e necessaria. Solo insieme potremo uscire da quest’ora buia.
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Con il 97,5% dei voti favorevoli, gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno approvato la destinazione di 3 milioni di euro provenienti dal taglio degli stipendi dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle alla Protezione Civile. La somma è donata per l’acquisto di attrezzature e strumenti necessari alla terapia intensiva e di altre dotazioni per il servizio sanitario pubblico come 300 dispositivi per la ventilazione polmonare.

È il nostro piccolo contributo nella grande battaglia contro il Coronavirus.  In questo momento di difficoltà per tutto il Paese, è un atto dovuto. Si tratta di soldi che volontariamente decidiamo di restituire alla collettività. Da quando siamo entrati in Parlamento, abbiamo riportato nelle casse dello Stato 110 milioni di euro. Certo, non risolveranno tutti i problemi del Paese, ma rappresentano un contributo e un segnale importante, per una politica che vuole davvero riavvicinarsi ai cittadini e alle loro reali esigenze.

Chiunque volesse contribuire con una donazione può farlo. Questi i riferimenti: Conto corrente di tesoreria 22330 aperto presso la Tesoreria centrale dello Stato, intestato a Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della Protezione Civile CF: 97018720587 Coord. Bancarie IBAN: IT49J0100003245350200022330 BIC: BITA IT RR ENT Causale: COVID19 CIN: J. Importante: nella causale, “COVID19” va riportato esattamente tal quale, senza spazi, punti, trattini o altro.

Non ci fermiamo. Governo e istituzioni sono al lavoro giorno e notte per aiutare cittadini, imprese, lavoratori, famiglie, e per sostenere i medici, gli infermieri, i ricercatori e tutto il personale sanitario che da settimane è in prima linea. Andiamo avanti, uniti e con senso di responsabilità.
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Con la manifestazione #MaiPiùVitalizi il Movimento 5 Stelle, nonostante oggi sia una forza di governo, si è riappropriato della piazza. Contro chi avete manifestato?

Abbiamo riempito Piazza Santi Apostoli a Roma e abbiamo occupato pacificamente anche le strade intorno per ribadire – forte e chiaro: mai più vitalizi!

Una piazza piena di amore verso la buona politica ma anche piena di rabbia verso chi vuol far tornare i vitalizi. Questa nostra manifestazione di protesta pacifica aveva come suo obiettivo quella casta di irriducibili che, con quasi 2.000 ricorsi presentati alla Camera e al Senato, vuole tornare a godere di pensioni super dorate a spese dei cittadini. Addirittura, hanno provato a forzare la mano nel tribunale interno al Senato che deve giudicare i ricorsi ma non glielo abbiamo consentito.

Mentre al Governo e in Parlamento lavoriamo ogni giorno contro le mafie, per la giustizia veloce e certa, per abbassare le tasse, per lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente, per il salario minimo, per il diritto alla Salute e all’Istruzione, siamo scesi in piazza per dire a questi signori che sui vitalizi non ci facciamo prendere in giro. Un’occasione per rinfrescare la memoria a tutta Italia. Continueremo a lottare ogni giorno contro soprusi, privilegi, disuguaglianze.

Il Milleproroghe è divenuto legge. Quali le novità al suo interno?

Innanzitutto le norme sulle concessioni autostradali con le quali abbiamo bloccato gli aumenti tariffari del 2020 almeno fino a quando i concessionari non presentino un piano economico-finanziario. In caso di inadempimenti, la rete stradale o autostradale può essere gestita dallo Stato, tramite Anas, fino a nuovo affidamento tramite gara. Riportiamo sotto il controllo del pubblico un settore finora troppo spesso in mano privata.

Dopo il Decreto Dignità per i lavoratori privati, abbiamo voluto incoraggiare la stabilità del posto di lavoro anche nel settore pubblico, allungando al 31 dicembre 2021 i termini entro i quali le amministrazioni possono stabilizzare personale che abbia lavorato almeno tre degli ultimi otto anni in quella sede. Una misura che vale anche per i precari delle Forze di Polizia Locale. Mentre il termine ultime per assumere nuovo personale stabile è posticipato a fine anno. Infine, per le Forze di Polizia abbiamo dato il via libera al piano straordinario di 2.319 assunzioni nel quinquennio 2021-2025.

Abbiamo prorogato il mercato tutelato dell’energia e del gas per le piccole imprese, le famiglie e le microimprese. Questo perché, ad oggi, appena il 5% delle offerte sul mercato libero presentano tariffe più basse rispetto a quelle garantite dal mercato tutelato.

Abbiamo prorogato al 2020 lo sconto del 30% del prezzo di acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici o ibridi fino ad un massimo di 3.000 euro in cambio della rottamazione di un veicolo più inquinante.

Abbiamo approvato una norma, storica, sull’autoconsumo energetico: gruppi di cittadini, condomini dello stesso palazzo, commercianti, piccoli imprenditori e pubbliche amministrazioni potranno unirsi per condividere l’energia elettrica da fonti rinnovabili, creando delle comunità energetiche per lo scambio di energia. Energia che potrà essere autoconsumata ma anche immessa nella rete o immagazzinata per essere utilizzare nelle ore notturne.

Abbiamo prorogato al 2020 il Bonus Verde che prevede una detrazione al 36% fino ad una spesa massima di 5.000 euro per sistemare a verde aree scoperte di edifici privati. Siamo riusciti a mantenere salda la posizione del Governo sulla Riforma Bonafede della prescrizione; facilitato le assunzioni dei segretari comunali nei piccoli comuni; aggiunto 6,5 milioni di euro per valorizzare il Made in Italy; altri 40 milioni di euro in due anni per il rinnovo del trasporto pubblico locale; proroga di esenzioni e incentivi per i diversi territori colpiti da un terremoto nel nostro recente passato

Nel Milleproroghe anche norme a tutela dell’ambiente che riguardano il mare della nostra Polignano.

Sono stati approvati i nostri emendamenti che prorogano la moratoria contro le trivelle e gli Air Gun fino a 30 mesi: di fatto sei mesi in più rispetto a quanto previsto nella norma originaria. Un’azione pertanto necessaria per continuare a tutelare l’ambiente marino e terrestre. In definitiva spostiamo in avanti di sei mesi sia il termine per il Pitesai, il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, sia il blocco delle trivelle e degli Air-gun.

Il prossimo passo è quello di vietare definitivamente nuove trivelle su tutto il territorio nazionale, mare incluso: è un punto programmatico fondamentale per il MoVimento 5 Stelle, su cui si basa l’accordo di Governo. Grazie al MoVimento 5 Stelle l’Italia sta finalmente facendo passi in avanti per tutelare il nostro ambiente e per rilanciare le fonti rinnovabili con la riqualificazione energetica. L’emendamento approvato oggi era necessario perché la proroga del blocco dei terrificanti Air-gun e di nuove trivellazioni permetterà di arrivare a una seria pianificazione di base che tutelerà tutte le aree più fragili del Paese, evitando così danni irreparabili.


La Legge Spazza Corrotti compie un anno di vita.

La corruzione è un cancro che va estirpato con ogni mezzo e risorsa di cui il nostro Paese può disporre. È un male che aggredisce l’intera società nelle sue fondamenta: non c’è settore che sia immune. Fermamente voluta dal MoVimento 5 Stelle con il nostro ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, la legge Spazza Corrotti è il più importante intervento normativo in materia di anticorruzione dai tempi di “Mani Pulite”. Per combattere la corruzione non bastano parole vuote o promesse sistematicamente tradite un secondo dopo la chiusura delle urne: è necessario procedere con fermezza e determinazione, azioni concrete e interventi mirati. Esattamente ciò che prevede questa norma di buon senso per un Paese civile.

Foggia, finalmente, ha una sede operativa della DIA. Una storica battaglia a 5 Stelle giunge a compimento.

L’apertura della sezione operativa della DIA, Direzione Investigativa Antimafia, a Foggia rappresenta un grande e concreto segnale della volontà dello Stato di sconfiggere le mafie pugliesi e di quelle foggiane in particolare. Quelle della nuova Dia, sono ulteriori forze in campo, altamente specializzate, che si aggiungono a quelle già presenti sul territorio, che stanno svolgendo un lavoro importante e un’attività di contrasto intensa che ha dato importanti frutti negli ultimi mesi, con decine di arresti di boss delle varie famiglie.

Come MoVimento 5 Stelle ci siamo spesi moltissimo perché questo avvenisse, ne abbiamo parlato in ogni dove, abbiamo presentato mozioni e interrogazioni parlamentari che hanno acceso un faro su Foggia e provincia – che ha sul suo territorio una mafia violenta e pronta a tutto – e che sono state un forte stimolo per chi doveva prendere la decisione definitiva. L’istituzione della Dia a Foggia è il risultato di uno sforzo comune: del ministro dell’Interno, del prefetto di Foggia, dei magistrati, dei vertici delle forze di polizia, dei cittadini perbene. Perché si vince contro le mafie solo così, se c’è un lavoro sinergico. La sede della DIA è in pieno centro città, in un’ala della Caserma Miale in di Piazza Italia. Sono venti le unità che compongono la squadra di investigatori speciali, di cui 15 neo assegnati alla Direzione Investigativa Antimafia, cinque per ogni forza di polizia.

In questi giorni è stato approvato anche il Decreto Intercettazioni. Quali misure prevede?

Il decreto legge sulle intercettazioni finalmente mette ordine e chiarezza in una materia molto delicata: consentire le indagini alle forze dell’ordine ma dall’altra parte tutelare anche la privacy dei cittadini. Già questo presupposto fa comprendere come la materia in questione è veramente sia delicata che urgente. Vediamo ora alcuni punti importanti del provvedimento.

Uno dei primi punti riguarda l’ampliamento dei casi di utilizzo del captatore ambientale, meglio conosciuto come trojan, che potrà essere utilizzato anche nei delitti commessi da incaricati di pubblico servizio nei confronti della pubblica amministrazione. In precedenza, tale possibilità era possibile solo per i pubblici ufficiali. Inoltre, i reati contro la Pubblica Amministrazione sono esclusi da quelli per i quali è necessario indicare in che luoghi e per quale durata può essere attivato il trojan.


Questo passaggio è veramente fondamentale per combattere la terribile piaga della corruzione nella Pubblica Amministrazione. I cittadini volevano una risposta chiara su questo punto e ora finalmente arriva una decisa stretta in questo senso.

Inoltre la parte della riforma Orlando che viene modificata è quella in cui si demandava, a una valutazione discrezionale della Polizia Giudiziaria, la scelta di cosa trascrivere e di cosa annotare di quanto ascoltato nelle intercettazioni, a beneficio del pm. Questa possibilità aveva destato allarme e forte scetticismo in larga parte della pubblica opinione e anche nell’avvocatura, considerata l’astratta possibilità di ledere il diritto di difesa. Ora, invece, la selezione delle intercettazioni rilevanti per le indagini viene affidata al Pubblico Ministero e, inoltre, quest’ultimo ha l’obbligo di vigilare affinché nei verbali non siano riportate espressioni lesive della reputazione delle persone o quelle che riguardano dati personali sensibili, salvo che si tratti di intercettazioni rilevanti ai fini delle indagini.

Questo attento lavoro per convertire il Decreto Legge sulle intercettazioni tutela e rafforza da un lato l’esigenza di perseguire con efficacia reati gravi, che destano allarme sociale e che turbano la convivenza civile e democratica; dall’altro, la necessità dei cittadini di conoscere il contenuto di atti giudiziari o di intercettazioni che hanno rilevanza per la vita politica, economica e pubblica in senso lato, per la onorabilità di chi ha posizione di rilievo negli incarichi pubblici dello Stato. In poche parole, lo Stato deve poter perseguire chi si macchia di gravi reati, conservando tutte le garanzie costituzionali, e al contempo non deve esserci bavaglio alla libera informazione e, infine, non deve esserci gogna mediatica fine a se stessa.

La lotta ai costi della politica portata avanti dal M5S non si ferma solo ai vitalizi. Il 29 marzo si terrà un referendum confermativo sulla riforma che avete fortemente voluto per il taglio del numero dei parlamentari.

Il voto del popolo dovrà confermare o meno il taglio delle poltrone dalle attuali 945 a 600 totali (200 senatori e 400 deputati). Il referendum non avrà quorum, sarà sufficiente che il numero dei SI superi quello dei NO. Anche per questo siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo per essere di più di chi, sottotraccia, si sta organizzando per cercare di salvare le poltrone che noi vogliamo tagliare.

Gli obiettivi principali della riforma costituzionale del Movimento 5 Stelle sono chiari: semplificare, rendere il Parlamento più efficiente, migliorare il rapporto tra cittadini e istituzioni, risparmiare ed eliminare sprechi che allontanano lo Stato dai bisogni delle persone. Il taglio delle poltrone ci farà risparmiare 100 milioni l’anno, ossia circa 300 mila euro al giorno, 1 miliardo in 10 anni.

Abbiamo il Parlamento con il più alto numero di parlamentari elettivi in Europa. È tempo di avere istituzioni più moderne ed efficienti. Il 29 marzo gli italiani hanno una occasione storica che possono portare a casa con una semplice X sul sì.
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Con un emendamento al Milleproroghe, a prima firma del deputato Ceccanti (PD), si pone la parola fine all’annosa querelle della ferrovia Bari-Bitritto. La maggioranza di Governo ha infatti dipanato la competenza sui 9,1 km di binari terminati a fine 2018 e da allora chiusi. I lavori sono stati effettuati da FAL (Ferrovie Appulo-Lucane) che, però, gestisce una rete a scartamento ridotto non interconnessa a RFI e che, pertanto, non poteva farsene carico. Il tavolo aperto dalla Regione Puglia con RFI, nel frattempo, si era arenato sul problema dei costi di gestione. Ora l’emendamento che prevede che le linee ferroviarie regionali a scartamento ordinario “che assicurano un diretto collegamento con le Città metropolitane per le quali non sia stata ancora autorizzata la messa in servizio” debbano essere trasferite al gestore della rete nazionale, senza ulteriori aggiuntivi finanziamenti statali.

È un tema su cui stavamo lavorando da tempo con il ministero dei Trasporti ed è molto importante per l’Area metropolitana di Bari trattandosi di una vera e propria metropolitana di superficie. Adesso la Bari-Bitritto potrà essere affidata a Rfi e per la manutenzione si utilizzeranno i fondi del Contratto di programma. Siamo soddisfatti del lavoro portato avanti in maniera comune e ringraziamo il collega Ceccanti.

Il progetto della ferrovia Bari-Bitritto nasce nel lontano 1986 e ha visto un lungo iter realizzativo delle opere, conclusosi solo nel 2018. Sono state realizzate due stazioni (Bitritto e Carbonara), due fermate (Lamasinata e Loseto) nonché lo Stadio San Nicola per agevolare l’afflusso di pubblico alle manifestazioni sportive o ai concerti che, ad oggi, avviene esclusivamente con i mezzi stradali privati e pubblici, con relativi ingorghi. Il servizio sarà garantito da Trenitalia nell’ambito del contratto di servizio con la Regione Puglia e per poter effettuare collegamenti ogni 15 minuti saranno necessari circa un milione di euro l’anno.
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Durante la discussione del decreto Milleproroghe è stato finalmente posto rimedio all’annosa questione dell’obbligo della patente per alcuni motori per la nautica da diporto. Un emendamento a mia prima firma, infatti, modifica definitivamente la norma, innalzando a 900 cc il limite di cilindrata per i motori a due tempi a iniezione diretta di carburante ai fini dell’obbligo di patente nautica.

Finalmente non serviranno più ulteriori proroghe. In questo modo, agevoliamo gli operatori economici che hanno investito nell'acquisto di piccole unità, consentendogli di esercitare a pieno la propria attività commerciale, noleggiando anche a persone che non sono in possesso della patente nautica.

Durante la discussione del decreto Milleproroghe alla Camera sono stati approvati altri tre emendamenti in merito all’ecobonus. Si stabilisce che le risorse destinate agli incentivi, ma non spese nell’anno corrente, siano assicurate nell’anno successivo. Inoltre, tutte le somme recuperate dal maggior costo della auto più inquinanti verranno utilizzate per incentivare l’acquisto di auto ibride ed elettriche.

In pratica, con l’approvazione di queste modifiche facciamo sì che venga utilizzata la parte accumulata dal malus esclusivamente per il bonus relativo all’acquisto di auto meno inquinanti. Infine, intervenendo sulle soglie per accedere ai bonus, imponendo un limite più basso di emissioni, orientiamo il mercato (produttori e consumatori) verso l'acquisto di autovetture con impatto minore sull’ambiente. Siamo fieri di continuare a lavorare e ottenere risultanti importanti per ridare fiato alle nostre città e favorire la riconversione ecologica del parco di veicoli circolanti nel nostro Paese.
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Per il MoVimento 5 Stelle è stata una settimana molto particolare viste le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico. 

Con Luigi Di Maio il MoVimento 5 Stelle è divenuto la prima forza politica in Parlamento. Qualcosa di utopico e impensabile 10 anni fa, quando siamo nati. A lui va il nostro più sentito ringraziamento per tutto l’impegno, per la passione, per l’instancabile tenacia con cui ha portato avanti le nostre battaglie mettendoci sempre la faccia, nel bene e nel male, girando il lungo e in largo l’Italia in mille campagne elettorali. 

Polignano ha avuto l’onore e il piacere di ospitarlo più volte. Sia durante la kermesse letteraria del “Il Libro Possibile”, sia nell’evento su “La Trattativa”, il film di Sabina Guzzanti sulla trattativa Stato-Mafia, sia nel maggio 2017 durante la campagna elettorale alle elezioni comunali a sostegno di Maria La Ghezza, divenuta poi consigliera per il MoVimento 5 Stelle Polignano. 

Con lui come capo politico siamo divenuti forza di governo, ottenendo importanti risultati per la collettività e mantenendo diverse promesse che hanno migliorato la vita degli italiani: dal reddito di cittadinanza al decreto dignità, dallo Spazzacorrotti al decreto Clima, da quota 100 al taglio dei parlamentari (che ora qualcuno cerca di impedire). 

Abbiamo subito attacchi sin dal primo momento che Luigi si è sobbarcato con grande senso di responsabilità. Il percorso di crescita del MoVimento 5 Stelle ci ha posto dinanzi nuove sfide. Ora occorre restare uniti, guardare avanti con ottimismo per continuare a costruire il futuro, con senso di responsabilità e nel solo interesse dei cittadini: nostro faro da sempre! 

C’è ancora molto da fare. Gli impegni presi con i cittadini intendiamo rispettarli, come abbiamo sempre fatto. Il MoVimento 5 Stelle andrà avanti e ripartirà con gli Stati Generali di marzo che saranno un fondamentale momento di confronto in cui affronteremo tutte le questioni da risolvere, con trasparenza, schiettezza e onestà che ci hanno sempre contraddistinto. Mentre per il Governo non cambia assolutamente nulla, continueremo a sostenerlo come abbiamo fatto sino ad ora e siamo già al lavoro sul nuovo cronoprogramma. 

Auguriamo buon lavoro a Vito Crimi, il cui compito sarà molto importante in questa fase delicata ma siamo certi che saprà interpretare questo ruolo in maniera consona alle aspettative di tutti gli iscritti. Con lui, il M5S è in buone mani. 

Quali provvedimenti sono divenuti realtà sotto la guida politica di Luigi Di Maio? 

In appena 18 mesi, abbiamo realizzato molti punti del nostro programma. Certo, dobbiamo continuare a lavorare duramente per migliorare la qualità della vita degli italiani ma credo che abbiamo il diritto di essere giudicati al termine della Legislatura. Un tempo l’Aula discuteva della presunta nipote di Mubarak, oggi si parla di taglio del cuneo fiscale per i lavoratori italiani.

Concedetemi di elencare, però, alcune nostre proposte divenute realtà: reddito e pensione di cittadinanza; aliquota agevolata per le partite IVA; Quota 100; legge anticorruzione; abolizione della prescrizione; taglio delle pensioni d’oro; abolizione dei vitalizi dei parlamentari; 10.000 assunzioni nelle forze dell’ordine; 1 miliardo e mezzo di euro per il risarcimento ai risparmiatori truffati dalle banche; 1 miliardo di euro per l’innovazione; Decreto Dignità per i contratti stabili; istituzione della Class action; codice rosso per proteggere donne e bambini; stop a nuove trivellazioni nei nostri mari; ecobonus per le auto elettriche; 11 miliardi di euro contro il dissesto idrogeologico; aumento del tempo pieno nelle scuole del Sud; stop dell’aumento dell’IVA; decreto clima; legge salvamare; stop aumento pedaggi autostradali; 4 miliardi di euro per il green new deal; taglio del cuneo fiscale; stop alla pubblicità del gioco d’azzardo; aumento degli stipendi ai vigili del fuoco; assunzione di 50.000 insegnanti precari; taglio dei parlamentari. 

È stata anche la settimana della consacrazione di Antonella Laricchia come candidata presidente per il MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali in Puglia. 

Nelle Regionarie 2020 svoltesi sulla piattaforma Rousseau, abbiamo dimostrato ancora una volta che quando si dà la libertà di scegliere agli elettori, in maniera libera e democratica, scelgono le donne senza alcuna necessità di ghettizzanti “quote rosa”. Ad Antonella Laricchia spetta l’arduo compito di mandare a casa Michele Emiliano e tutta la sua combriccola che hanno combinato disastri in Puglia, ad iniziare dall’agricoltura dove abbiamo perso centinaia di milioni di euro. Se pensiamo che il 50% dei posti di lavoro nella nostra regione si trovano nel comparto agroalimentare, si comprende l’importanza di questa nefasta gestione Emiliano. Un Governatore che ha pensato prima a fare la scalata al Partito Democratico (non riuscendoci) e poi alla sua rielezione facendo una campagna acquisti da “capogiro”: basti pensare che i suoi ex avversari Schittulli e Di Cagno Abbrescia ora stanno con lui! 

Su cosa avete lavorato in Commissione Trasporti alla Camera? 

Abbiamo esaminato due atti del Governo. Il primo riguarda lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2110, relativa a un sistema di ispezioni per l'esercizio in condizioni di sicurezza di navi Ro-Ro da passeggeri e di unità veloci da passeggeri adibite a servizi di linea, che modifica la direttiva 2009/16/CE e che abroga la direttiva 1999/35/CE. Il secondo inerente lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2017/2108 che modifica la direttiva 2009/45/CE, relativa alle disposizioni e norme di sicurezza per le navi da passeggeri. La prossima settimana, invece, saranno discussi gli emendamenti al Dl Milleproroghe dove ho presentato, a mia prima firma, un emendamento sulla patente nautica envirude: norma attesa da tantissimi diportisti italiani. Nel Milleproroghe presenteremo anche un pacchetto di emendamenti sul bonus-malus auto elettriche per estendere l’incentivo dopo il successo dello scorso anno. 

Alla Camera avete concluso il provvedimento su Alitalia e sulla Banca Popolare di Bari. 

Per anni su Alitalia si sono susseguite mancate occasioni e scelte discutibili, sia dei cosiddetti "capitani coraggiosi" che non hanno salvato un bel nulla, sia di quei governi che hanno caricato sulle spalle dello Stato, e dunque dei contribuenti italiani, il conto di debiti e cassa integrazione della compagnia.

Adesso con l'ok della Camera alla legge di conversione su Alitalia abbiamo messo in campo soluzioni valide per scongiurare lo stop lavorativo della compagnia e salvaguardare i dipendenti dai licenziamenti e garantire il futuro della compagnia di bandiera.

Con il decreto-legge sulle misure di sostegno per il Mezzogiorno, invece, abbiamo sventato un disastro per il Sud Italia. Il provvedimento ha l’obiettivo di consolidare e rilanciare il sistema economico-sociale del Mezzogiorno, messo in pericolo dalla crisi della Banca Popolare di Bari, i cui risparmiatori sono tutelati grazie al nostro intervento. A tutte queste persone lo Stato presterà sempre ascolto e si impegnerà ad adottare tutte le misure del caso per eventuali forme di ristoro, nel caso in cui ci fosse bisogno. Lo abbiamo dimostrato già con l’istituzione del FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, con cui saranno rimborsati i risparmiatori truffati nel crac di altre banche. Quanto a Marco Jacobini, ex-presidente della Popolare di Bari, chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella se ci sono gli estremi per la revoca dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro. Questo titolo è uno schiaffo in faccia per tutti coloro che stanno soffrendo a causa di una gestione disastrosa e non etica dell’istituto di credito. Solo nel 2018, in piena crisi, il cda decideva un aumento dei compensi per tutti i membri del consiglio e i dirigenti, una manifestazione di cupidigia e insensibilità nei confronti dei cittadini raggirati. Altre ombre si addensano sulla vigilanza di Bankitalia, intervenuta nel commissariamento solamente a dicembre scorso. Con questo provvedimento mettiamo al sicuro il tessuto economico-sociale del Mezzogiorno, con l’obiettivo di salvaguardare sempre e comunque i risparmiatori defraudati.
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Questo 2020 inizia con un grande respiro di sollievo: l’aver evitato un salasso da 540 euro a famiglia grazie ad una Legge di Bilancio oculata e ragionata, che ha scongiurato l’aumento dell’IVA (sia del 10% al 13% e del 22% al 25,2%) nonché l’aumento delle accise sui carburanti. Il macigno di 23,1 miliardi di euro da trovare, piombatoci addosso in pieno agosto, è ora fortunatamente un ricordo del passato. Quel che ci attende, nelle prossime settimane di lavoro parlamentare, è la gestione delle autostrade italiane che, nell’attuale modalità, non garantisce la doverosa sicurezza agli automobilisti. Vi sono quattro filoni d’inchiesta aperti dai giudici, ad iniziare da quello sul ponte Morandi di Genova, e 188 pagine al vetriolo della Corte dei Conti molto critiche sul sistema delle concessioni degli ultimi vent’anni, a partire dalla convenzione del 1997. Le mancate manutenzioni e le gallerie non a norma sono oramai sotto gli occhi di tutti e sono questioni che vanno affrontate nell’interesse di tutti gli italiani. Se ciò interesserà i prossimi provvedimenti in discussione in Parlamento, ad iniziare dal Milleproroghe, diversi sono i risultati raggiunti utilizzando le risorse a disposizione in maniera congeniale al futuro del comparto. 

Con il Green New Deal al centro del dibattito europeo, grande attenzione ha meritato il tema della sostenibilità. A tal proposito, abbiamo stanziato ulteriori 3 milioni di euro per l’anno 2020 per la concessione di contributi per il rinnovo, previa rottamazione, del parco veicolare delle imprese di autotrasporto attive sul territorio italiano iscritte al REN (Registro elettronico nazionale) con l’obiettivo di accrescere la sicurezza del trasporto su strada oltreché di ridurre gli effetti climalteranti derivanti dal trasporto passeggeri su strada. Uno stanziamento che si aggiunge alle risorse previste per gli investimenti da parte delle imprese di autotrasporto. I contributi sono destinati a finanziare la radiazione per rottamazione, fino al 30 settembre 2020, dei veicoli a motorizzazione termica fino a euro IV, adibiti al trasporto passeggeri e di categoria M2 o M3, con contestuale acquisizione (inclusa locazione finanziaria) di nuovi autoveicoli per il trasporto passeggeri e di cat. M2 o M3, a trazione alternativa a metano (CNG), gas naturale liquefatto (GNL), ibrida (diesel/elettrico) ed elettrica (full electric) ovvero a motorizzazione termica e conformi alla normativa euro VI. I contributi saranno di entità variabile, da un minimo di 4.000 euro a un massimo di 40.000 euro per ciascun veicolo. 

Mentre si attende di riaprire il dibattito nell’Aula di Montecitorio sul Nuovo Codice della Strada, siamo già riusciti a prevedere la graduale utilizzazione delle procedure telematiche per il rilascio del documento unico di circolazione. Il completamento dell’operazione di graduale passaggio è previsto, comunque, entro il 31 ottobre 2020. Particolare attenzione, poi, è stata dedicata nella Manovra al trasporto intermodale. Abbiamo autorizzato la spesa di 14 milioni di euro per l’anno 2020 e di 25 milioni per il 2021 per il completo sviluppo dei sistemi di trasporto intermodale con la concessione, da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di contributi per servizi di trasporto ferroviario intermodale in arrivo e in partenza da nodi logistici e portuali in Italia. Inoltre, sono stati stanziati 20 milioni di euro per l’anno 2021 per il miglioramento della catena intermodale e il decongestionamento della rete viaria con progetti che devono riguardare l’istituzione, l’avvio e la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci o il miglioramento dei servizi su rotte esistenti che collegano porti situati in Italia o negli Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo. 

Sono stati previsti, infine, 2 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture per la mobilità al servizio della Fiera del Levante di Bari, della Fiera di Verona, della Fiera di Foggia e di quella di Padova. Ci attende ancora molto lavoro per rendere la vita di chi vive sulla strada più sicura, comoda ed economica ma siamo pronti ad affrontare queste sfide. 

Articolo per TN - Trasporto Notizie

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Sono state pubblicate dal Ministero dell’Istruzione le graduatorie del bando da 65,9 milioni di euro per un Piano straordinario per le verifiche dei solai e dei controsoffitti degli edifici pubblici adibiti a uso scolastico e per eventuali interventi urgenti sulle situazioni di criticità che emergeranno dalle indagini. Nello specifico, verranno finanziate 5.560 verifiche: 1.265 su edifici di Province e Città metropolitane e 4.295 su strutture scolastiche comunali. Tra le Regioni con il maggior numero di interventi finanziati spicca la Puglia (531), preceduta solo da Campania (943) e dalla Lombardia (568). Gli interventi candidati sono stati selezionati sulla base di precisi criteri: vetustà degli immobili, con particolare riferimento agli edifici costruiti prima del 1970; presenza all'interno di una zona sismica; popolazione scolastica coinvolta; assenza di finanziamento negli ultimi 5 anni per interventi strutturali o per indagini diagnostiche; eventuale quota di cofinanziamento. Lo stanziamento complessivo prevede 40 milioni che saranno utilizzati per le verifiche sui solai e 25,9 milioni che serviranno a eseguire i lavori più urgenti.

Nel Sudest barese giungerà un finanziamento complessivo che ammonta a 191mila euro destinato a 6 Comuni e che interesserà 26 edifici scolastici. Nel dettaglio, a Monopoli arriveranno 49mila euro cofinanziati con altri 56mila euro dedicati a 7 plessi. Stessa cifra e stesso numero di scuole interessate a Polignano che però non ha optato per il cofinanziamento. Ben 38mila euro, invece, a Conversano che il Comune cofinanzia con 72mila euro per 5 sedi scolastiche. A Gioia del Colle, poi andranno 31mila euro per 4 scuole, a Mola di Bari 14mila euro (cofinanziati da 10mila euro) per due plessi e, infine, 10mila euro a Castellana Grotte per le analisi in un unico istituto.

L’obiettivo primario è quello di verificare lo stato degli edifici scolastici, prevenire fenomeni di crollo di solai e controsoffitti e intervenire poi tempestivamente sulle criticità rilevate per garantire la sicurezza delle scuole.

Le cronache, anche recenti, ci riportano le notizie di crollo di intonaci dai soffitti delle scuole. Ed è per questo che siamo impegnati giorno dopo giorno per fare concretamente dell’edilizia scolastica una delle nostre priorità. Dobbiamo intervenire rapidamente per assicurare ai nostri studenti il diritto di formarsi e crescere in ambienti sicuri. Il primo passo è quello dell’analisi dello stato dell’arte per poi passare, quanto prima, alla soluzione delle criticità emerse dalla fase di studio.

CASTELLANA GROTTE

Anche Castellana Grotte potrà beneficiare di questi finanziamenti. Ad essere interessato sarà il Liceo Scientifico – Istituto Tecnico Tecnologico Luigi Dell’Erba, il cui plesso di via della Resistenza, costruito nel 1974 e che ospita 1.085 studenti, riceverà 10 mila euro per le indagini di controllo.

CONVERSANO

A Conversano giungeranno 38 mila euro destinati a 5 differenti edifici scolastici. L’Istituto che si è aggiudicato la cifra maggiore, pari a 10mila euro, è quello del San Benedetto, costruito nel 1965 e che ospita ben 981 studenti. Agli altri plessi andranno 7 mila euro ognuno cofinanziati in maniera differente: 21,2 mila euro alla scuola primaria Falcone del 1921 che accoglie 920 alunni; 25,6 mila euro al San Cosma (1985) con 400 studenti; 17 mila euro per la sicurezza dei 600 alunni della Carelli-Forlani di via Risorgimento (anno 1975) e, infine, 8,2 mila euro di cofinanziamento per la scuola primaria di via Firenze.

GIOIA DEL COLLE

A Gioia del Colle giungeranno 31 mila euro destinati a 4 differenti edifici scolastici. L’Istituto che si è aggiudicato la cifra maggiore, pari a 10mila euro, è quello del LS Canudo – LC Marone di via Roma, edificio del 1933 che ospita 210 studenti. Andranno 7mila a testa, invece, al plesso di via Eva del Losapio – San Filippo Neri; al Carano Mazzini in Aeroporto militare e al Carano Mazzini di via Moro.

MOLA DI BARI

Sono due gli istituti interessati nel Comune di Mola di Bari. Qui giungerà un ammontare di risorse complessivo pari a 14 mila euro, cofinanziati da 5 mila euro per ogni scuola. Le somme riguarderanno il plesso Eduardo De Filippo di via Enrico Toti, realizzato nel 1967, e che coinvolge 90 studenti e il De Amicis di via Mazzini, costruito nel 1971 e che ospita 75 alunni.

MONOPOLI

A Monopoli giungeranno ben 49mila euro destinati a 7 istituti che sono stati cofinanziati con 56mila euro. Il totale degli studenti interessati è pari a circa 3.500 appartenenti ai plessi Europa Libera, via Dieta, Carolina Bregante, Vincenza Sofo, Melvin Jones, via Gobetti e Melvin Jones in contrada Antonelli.

POLIGNANO

A Polignano giungeranno 49 mila euro destinati a 7 differenti edifici scolastici. Ad ogni plesso sono assegnate risorse pari a 7mila euro per questa fase di analisi. Si va dalla Sarnelli-DeDonato che ospita 1.102 studenti in una struttura realizzata nel 1970 agli 840 alunni della Rodari di via Vivarini del 1963; dai 580 alunni dell’Istituto Don Bosco (l’unico anteguerra, costruito nel 1930) ai 140 della Don Milani in contrada Chiesa Nuova (anno 1972) e della Don Tonino Bello in via Chiantera (1971) per finire con i 126 bambini della San Francesco D’Assisi (1985) e i 90 della Collodi di via Rodolovich (1961) temporaneamente chiusa proprio per lavori di ristrutturazione.
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