
Beppe Grillo ha ricordato la funzione che ha avuto e continuerà ad avere il MoVimento 5 Stelle: quella di portare le idee migliori nelle istituzioni. La transizione ecologica, così come il concetto ad essa intimamente connesso di giustizia sociale, ha alla base un’idea di progresso economico, sociale e culturale dal quale ormai non si può prescindere.
Per questo, abbiamo fortemente voluto un ministero con questo nome e con funzioni estese anche alle politiche energetiche e alla mobilità elettrica, peraltro supportato da un Comitato interministeriale ad hoc guidato dal presidente del Consiglio. Puntare sulla transizione significa costruire una nuova società del benessere e della cura fondata su un’economia pulita e solidale e sulla capacità di creare posti di lavoro in settori nuovi come l’efficienza energetica e le rinnovabili, la mobilità sostenibile, l’economia circolare e la messa in sicurezza del territorio. Sono diverse le stime che parlano di almeno mezzo milione di posti di lavoro che si possono creare nel giro di pochi anni se si decide davvero di puntare sulla circolarità, degli oltre 160mila posti nel settore energetico o dei 100mila almeno legati al Superbonus 110%.
L’attenzione delle grandi potenze mondiali e la centralità di questi temi in Europa confermano che siamo davanti a un processo di transizione verso una società nuova, che si rigenera dopo la drammatica esperienza della pandemia. Un processo che dobbiamo governare se vogliamo esserne protagonisti e non vittime autoescluse, che qualcuno potrà magari rallentare ma che ormai è inarrestabile.
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