
Sono 271 le proposte ammesse a finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims) con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale. Ai fondi inizialmente previsti (400 milioni di euro) si aggiungono i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’Alta Commissione istituita presso il Mims per esaminare le oltre 290 proposte pervenute da Regioni, Comuni e Città Metropolitane ha concluso in tre mesi la fase della selezione, stilando una graduatoria di progetti ammissibili al finanziamento, complessivamente pari a 3,2 miliardi di euro.
Gli indicatori utilizzati per definire la graduatoria dei progetti hanno tenuto conto sia della superficie residenziale che viene recuperata dal progetto, sia della maggiore inclusività sociale che esso genera, anche tramite il coinvolgimento nella successiva gestione dell’intervento da parte del terzo settore. Indicatori di impatto sociale, culturale, urbano territoriale, economico-finanziario e tecnologico sono stati i parametri su cui si è formato il giudizio della Commissione: l’apporto economico di fondi privati, la rispondenza alle politiche territoriali regionali, la sostenibilità ed efficienza energetica e la premialità al consumo di suolo zero hanno costituito alcune delle voci valorizzate dall’apposito programma informatico creato ad hoc.
Lo stesso ministro Enrico Giovannini (Mims) ha spiegato, esprimendo forte apprezzamento per l’impegno dell’Alta Commissione, che si tratta “di un programma del tutto innovativo per il nostro Paese, la cui attuazione andrà ad incidere positivamente sulla qualità della vita di migliaia di persone e di tante comunità attraverso la riqualificazione di aree urbane senza nuovo consumo di suolo. Vista la qualità del Programma e dei progetti ricevuti, abbiamo scelto di destinare 2,8 miliardi di euro del Fondo complementare del PNRR per finanziare molte più proposte di quelle finanziabili con i fondi ordinari. La riqualificazione in senso sostenibile degli spazi urbani è una delle principali linee strategiche del Ministero, in linea con il suo nuovo nome e le nuove competenze riguardanti la riqualificazione e le politiche urbane.
Tra i progetti ammessi anche “GenerAzioni urbane” per circa 15 milioni di euro. La proposta mira a rispondere a specifici bisogni di alcuni ambiti periferici della città di Bari (Adelfia, Alberobello, Bitritto, Corato, Gioia del Colle, Giovinazzo, Locorotondo, Modugno, Polignano a Mare, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle e Toritto) caratterizzati da degrado fisico tanto della componente edificata quanto dello spazio pubblico, presentando zone PEEP ad alta densità abitativa e generalmente monofunzionale, privi di servizi di prossimità e di spazi di socialità . Viene, dunque, proposta la riqualificazione e l’incremento di edilizia residenziale pubblica attraverso il recupero di edifici dismessi (per un totale di n. 63 alloggi comunali e n. 675 di ARCA Puglia) volti a ridurre il disagio abitativo e a riqualificare il patrimonio edilizio, anche dal punto di vista energetico, ma anche l’inserimento di nuovi servizi, ampliando i livelli di mix funzionale attraverso l’insediamento di nuove attività secondo il concetto di prossimità , in modo da ridurre gli spostamenti in automobile; inoltre, verrà incrementata la dotazione di spazi aperti per il gioco, il tempo libero e lo sport, gli eventi culturali, orti urbani e giardini di quartiere. Le trasformazioni fisiche saranno accompagnate da misure per incrementare i servizi per l’infanzia e l’adolescenza anche con riferimento al tempo extra-scolastico, al fine di declinare a livello locale le strategie europee (Youth Goals), per qualificare e rafforzare le competenze al fine di favorire l’incontro con la domanda di lavoro qualificato e contribuire alla parità di genere, nonché alla conciliazione dei tempi vita-lavoro per facilitare l’accesso all’occupazione da parte delle donne.
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