Emanuele Scagliusi
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Giardini e orti didattici all’interno delle scuole del primo ciclo. Laboratori sulla transizione ecologica per quelle del secondo ciclo. Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le graduatorie che assegnano agli istituti scolastici della Puglia oltre 20 milioni di euro di fondi PON-REACT EU nell’ambito delle azioni del ‘Piano RiGenerazione scuola’. 


Per la prima azione “Edugreen: laboratori di sostenibilità” vengono finanziate 266 scuole pugliesi, ognuna con 25mila euro per complessivi 6,65 milioni di euro, per l’allestimento di giardini e orti didattici, innovativi e sostenibili, all’interno di uno o più plessi delle istituzioni scolastiche del primo ciclo. 


Con la seconda azione, “Laboratori green, sostenibili e innovativi” giungono in Puglia 13,78 milioni di euro per 106 istituti (130mila euro a progetto) per promuovere la realizzazione di ambienti laboratoriali per la transizione ecologica nelle scuole del secondo ciclo delle regioni del Mezzogiorno.


Anche la scuola deve svolgere un ruolo determinante per la transizione ecologica. Ora che stiamo superando, con non poche difficoltà, la fase post-pandemica, dobbiamo lavorare per una scuola sempre più inclusiva, innovativa e sostenibile che si faccia interprete, verso le nuove generazioni, del cambiamento culturale necessario per raggiungere gli obiettivi green che ci siamo posti a livello comunitario. 


Grazie a questi finanziamenti, gli alunni potranno apprendere elementi di scienze, di educazione alimentare e alla sostenibilità, sperimentando direttamente in ambienti naturali di esplorazione. Negli istituti superiori, inoltre, potranno essere realizzati laboratori sulla transizione ecologica e sulla sostenibilità, declinati in base alle specificità dell’istituto e con l’utilizzo di tecnologie innovative.



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La Commissione Trasporti della Camera ha approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che individua i Commissari straordinari per un elenco di nuovi interventi strutturali. La “lenzuolata” di commissariamenti avviene ai sensi dello ‘Sblocca Cantieri’ e mira alla realizzazione o al completamento di opere caratterizzate da un’elevata complessità progettuale ed esecutiva, che prevedano notevoli procedure tecnico-amministrative e che abbiano un rilevante impatto sul territorio. 

È il caso della Puglia interessata dal nodo ferroviario Bari-Nord, dal raccordo ferroviario fra la stazione di Brindisi e l’Aeroporto del Salento sotto l’egida del commissario Roberto Pagone; al completamento dell’infrastrutturazione nel porto di Brindisi, a cura di Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità portuale del Mar Adriatico Meridionale e del II lotto della Statale 275 Maglie-Santa Maria di Leuca con l’ing. Vincenzo Marzi che sta già portando avanti il I lotto.

Siamo soddisfatti di aver raggiunto questo risultato e siamo certi che i commissari porteranno a termine con solerzia e zelo il proprio compito affinché i pugliesi possano presto coglierne i benefici. Nel parere che ha accompagnato l’approvazione del decreto, abbiamo già individuato i prossimi interventi necessari a migliorare la mobilità in Puglia. 


Parliamo della stazione ferroviaria di Foggia Cervaro che permetterà di risparmiare ulteriori 15 minuti nel tragitto verso la Campania, fortemente voluta dalla collega Faro (M5S), di ulteriori lavori all’interno del Porto di Brindisi e della Statale dei Trulli che permetterà di far defluire il traffico dalla Statale 16 per raggiungere la Valle d’Itria da Bari in modo agevole. L’impegno per far sì che l’esempio di buona prassi politico-amministrativa del Ponte di Genova sia emulato anche nella nostra Puglia continua.

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La manutenzione e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali come prima grande opera necessaria. Sono in arrivo oltre 33 milioni di euro nei prossimi anni dal Governo per la manutenzione di ponti, viadotti e la rete viaria secondaria della Terra di Bari. 


In Conferenza Unificata Stato-Città e autonomie locali ha sancito l’intesa, infatti, sui due schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco. I fondi, che sarà compito della Provincia utilizzare, verranno corrisposti secondo un programma pluriennale: quasi 14 milioni di euro sono destinati alla messa in sicurezza o sostituzione di ponti o viadotti (o opere accessorie) per il periodo 2024-2029, mentre altri 19,4 milioni di euro circa saranno destinati per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza della rete viaria secondaria e riguarderanno il periodo 2025-2029.

 

Si tratta di fondi provenienti da due provvedimenti distinti presenti nella Legge di Bilancio 2022. Il primo, quello dedicato a ponti e viadotti, ha un valore complessivo di 1,4 miliardi di euro in 6 anni, di cui 70,6 milioni per la Regione Puglia. Il secondo, per la manutenzione e messa in sicurezza della rete viaria ferroviaria, vale a livello nazionale 1 miliardo e 275 milioni, di cui oltre 87,2 milioni alla nostra regione.

 

L’auspicio è che la prossima Amministrazione di Polignano segni un netto cambio di passo sul passato e riesca a cogliere queste opportunità, andando ad intervenire sulle tante strade che ci collegano ai paesi vicini e che necessitano oggettivamente di serie interventi manutentivi e migliorativi.

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Come gruppo MoVimento 5 Stelle, auguriamo buon lavoro al presidente Mattarella che, con forza e convinzione, abbiamo voluto rieleggere Capo dello Stato. Nei giorni precedenti all’elezione, ci siamo adoperati per individuare profili di alto livello e la figura autorevole del presidente, che in questi anni ha rappresentato un faro per il Paese e una guida autorevole anche e soprattutto in questi duri anni di pandemia, è stata l’unica in grado di guidare l’Italia garantendone l’unità. Tutto il Paese deve essergli grato per la sua generosità.

 

Come parlamentari assicureremo il nostro impegno fattivo e concreto alla ricostruzione del Paese nel rispetto dei principi e dei valori che hanno permeato il suo discorso di insediamento. 

 

A Montecitorio, infatti, il Presidente ha ricordato gli impegni che ci attendono, nel segno dell’unità e della solidarietà. Ci aspettano ancora mesi di duro lavoro per fronteggiare la lotta al virus, sostenere la ripresa economica e sociale e dare una prospettiva stabile al Paese. Il suo esempio di generosità e di senso di responsabilità saranno la direzione del nostro impegno comune per rimuovere le disuguaglianze al di là di ogni distinguo politico.

 

Per il bene comune dei cittadini, è necessario dunque che tutte le forze politiche seguano un’agenda condivisa, che dia priorità alle importanti riforme necessarie per il Paese e che non possono più attendere, a iniziare dalla legge elettorale proporzionale per garantire ai cittadini una vera rappresentanza. 

 

Il Presidente ha ricordato, poi, il sacrificio e l’impegno del personale sanitario, dei giovani che hanno pagato più di tutti il prezzo di questa pandemia, delle famiglie che mai come adesso hanno bisogno di sentire vicino lo Stato. Ha esortato ad avere il coraggio di mettere in atto le riforme indispensabili per il paese. Ha chiesto al Parlamento di farsi portavoce delle esigenze dei cittadini, lavorando insieme per il bene comune. Le sue parole saranno la nostra bussola ed il Movimento 5 stelle continuerà a lavorare con determinazione e impegno per rispondere a questo appello accorato.

La parola ricorrente nel discorso del capo dello Stato Sergio Mattarella è stata dignità. L’ha ripetuta 18 volte. La dignità come pietra angolare del nostro impegno e della nostra passione civile, declinata in ogni ambito della vita sociale e democratica. È una parola cara al MoVimento 5 stelle che della dignità del lavoro, da svolgere in condizioni di sicurezza e libero da ogni forma di sfruttamento, ha fatto la sua bandiera. Ed è proprio dal concetto di dignità, che bisogna ripartire, tenendo ben a mente il monito che il Presidente della Repubblica ha consegnato all’Italia intera, rimettendo al centro il ruolo del Parlamento e approvando finalmente una legge sul salario minimo, che assicuri dignità ai lavoratori. Solo ripartendo dai diritti e dalla dignità delle Persone possiamo costruire un Paese più giusto e inclusivo e assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni.


Infine, l’appello di Mattarella sulla giustizia deve spingerci a moltiplicare gli sforzi per completare quella riforma della settore a cui il Movimento 5 Stelle lavora ormai da tempo. Gli obiettivi raggiunti nel corso di questa legislatura sono molti ma diverse questioni, a partire dalla riforma del Csm fino alla legge sull’ergastolo ostativo, restano ancora aperte e dovranno necessariamente concludersi in maniera positiva.

 

In linea con quanto già previsto dal disegno di legge dell’ex ministro Bonafede, occorre accelerare i lavori parlamentari per porre un freno alla degenerazione del correntismo in magistratura e al fenomeno delle 'porte girevoli', nel pieno rispetto e a maggiore garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Per quanto riguarda l’ergastolo ostativo, invece, il nostro obiettivo è quello di preservare e migliorare questo istituto, rispondendo alle indicazioni della Corte Costituzionale.

 

Quello della giustizia, come ha sottolineato il presidente Mattarella, è un tema connesso con gli interessi della collettività e i cittadini devono poter riporre il massimo della loro fiducia verso la giustizia. Il nostro impegno proseguirà nel solco di quanto realizzato sino ad oggi, per restituire agli italiani una giustizia più efficiente, che goda di rinnovato prestigio, e su cui poter contare senza riserve.

 

Buon lavoro Presidente!

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La mobilità degli italiani continua a cambiare e ad innovarsi. Anche negli ultimi mesi del 2021, il Parlamento ha lavorato per adeguare le normative alle nuove modalità di trasporto. Con il decreto MiMS, abbiamo introdotto corpose misure di modifica al Codice della Strada. Concediamo ai Sindaci una maggiore disponibilità di riserva di posti di sosta, mediante ordinanza comunale. In particolare, la riserva di posti, oltre che per i casi già previsti in precedenza – veicoli di polizia stradale, vigili del fuoco e servizi di soccorso, veicoli al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, munite di contrassegno, e servizi di linea per lo stazionamento ai capilinea – potrà essere ordinata anche per nuove fattispecie di veicoli. Nasce così il ‘Codice Rosa’ al servizio di donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore ai 2 anni. Tra i veicoli con nuovi spazi dedicati anche quelli elettrici, stalli riservati al trasporto scolastico e per il carico/scarico delle merci in ore dedicate. Per i Comuni, inoltre, è previsto l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione delle somme incassate nell’anno precedente e su come queste saranno utilizzate. Per favorire una maggiore inclusione alle persone con disabilità, per le auto dotate del relativo contrassegno sarà garantita la sosta sulle strisce blu, nel caso in cui i parcheggi dedicati siano occupati. I costi saranno coperti dalle multe a carico di chi occupa senza titolo parcheggi dedicati, che subiranno una decurtazione dei punti sulla patente, in aumento da due a sei. 


Le nuove regole interessano anche i monopattini per un uso più consapevole della mobilità sostenibile, ulteriore affermazione di una direzione precisa che dobbiamo intraprendere che ci porterà ad abbattere le emissioni climalteranti e a disegnare un nuovo volto delle nostre città: più vivibili, meno inquinate e godibili per tutti. Sui monopattini è stato pertanto ribadito il divieto di circolazione sui marciapiedi, di marcia contromano e con passeggero, l’obbligo del casco per i minori e l’età minima per l’uso pari a 14 anni, l’obbligo di giubbotto retroriflettente e luci anteriore e posteriore in condizioni di scarsa visibilità nonché confisca del mezzo truccato. Sono state previste, poi, due novità: una riguardante la riduzione del limite di velocità da 25 a 20 km/h, l’altra il divieto di parcheggio sui marciapiedi, salvo in aree individuate dai Comuni. Infine, a partire dal 1° luglio 2022, saranno obbligatori gli indicatori luminosi di svolta e il freno su entrambe le ruote; un adeguamento che per i monopattini in circolazione sarà obbligatorio entro il 1° gennaio 2024.


Il decreto porta con sé un piccolo passo verso la digitalizzazione. Chi è multato per guida senza documenti, infatti, non dovrà portarli alla Polizia se questi possono essere verificati subito online. Purtroppo evitare la multa, come avremmo voluto, non è stato possibile: questo perché non tutti i contesti territoriali, specie più piccoli, hanno la facoltà di verifiche rapide sui database e, pertanto, avere i documenti cartacei con sé resta ancora un obbligo ma, quantomeno, il percorso verso la digitalizzazione è tracciato. 


Le novità investono anche il PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Grazie ad un nostro emendamento, la notifica di sequestro di un veicolo dovrà essere iscritta obbligatoriamente al PRA. In questo modo chi acquista un’autovettura usata potrà verificare preventivamente lo stato del mezzo. Si tratta di uno strumento decisivo per garantire la massima tutela dei cittadini che affrontano una spesa importante come quella necessaria per comprare un’auto usata. Prima di questo intervento normativo, infatti, si rischiava di acquistare un veicolo sotto sequestro senza che l’acquirente ne sapesse nulla. In caso di incidente, inoltre, sarebbe stato impossibile ottenere il rimborso dall’assicurazione.


In Parlamento, infine, abbiamo dato il via libera al ‘Piano nazionale sicurezza stradale 2030’ che prende le mosse da numeri e statistiche di contesto, rielaborando i risultati degli anni precedenti, e finalizza il proprio target attraverso la definizione di impegni su diversi pilastri. Tra questi: la gestione delle informazioni e dei dati della sicurezza stradale, la riqualificazione delle Infrastrutture, la tutela delle categorie più deboli sino alla gestione post emergenza. Il 2030 rappresenta una tappa intermedia verso il più ambizioso obiettivo dell’anno 2050 dell’azzeramento delle vittime della strada, la cosiddetta Vision zero. L’Italia si pone come obiettivo generale il dimezzamento di numero di vittime della strada entro il 2030, rispetto al 2020: si parte dall’ultimo dato disponibile di 3019 vittime per avere come obiettivo 1.515 vittime nel 2030, attraverso l’approccio Safe System, inteso come riduzione delle situazioni di rischio sotto ogni profilo possibile. Sebbene si sia registrato un sensibile e generalizzato calo, rispetto al quale l’Italia si posiziona nella media percentuale di riduzione attorno al 55% (nel ventennio 2001-2019), l’obiettivo del dimezzamento dei decessi a livello europeo è stato un obiettivo non conseguito né nel 2010 né nel 2020. 


Occorre uno sforzo maggiore, corale, che parta non solo dal miglioramento della qualità della rete stradale, ma anche dalle politiche di riqualificazione dei veicoli, dalla cura e attenzione alla cosiddetta utenza debole, nonché dalle politiche di inasprimento verso le condotte pericolose dei guidatori, agendo dunque anche sul fattore “culturale”. Sulla scorta dei due precedenti Piani (2010 e 2020), i quali hanno scontato le conseguenze di un non adeguato livello di finanziamento o cofinanziamento degli interventi, nonché di una troppo complessa gestione documentale in sede di rendiconto, questo Piano sembra orientato ad una maggiore consapevolezza della necessità di favorire in maggior misura gli Enti locali. 


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Equiparazione delle pensioni dei vigili del fuoco a quelle di agenti e poliziotti, anticipo pensionistico per operai e ceramisti, incremento del Fondo per la non autosufficienza, sgravi contributivi al 100% per le imprese fino a 9 dipendenti che assumono giovani apprendisti. E ancora: finanziamento di un fondo per il sostegno al reddito, nei periodi di fermo, per chi è assunto con contratto part-time ciclico verticale e dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo anche nel 2023. 

 

Sono alcune delle misure fortemente volute dal MoVimento 5 Stelle ed inserite nella legge di Bilancio. E così, oltre a rifinanziare il Reddito di cittadinanza, con 1 miliardo di euro, e rafforzare i controlli contro frodi e abusi, siamo riusciti a dare una risposta concreta a tantissime categorie di lavoratori. Grazie al nostro lavoro in Parlamento, infatti, è stato completato il percorso che assicura ai vigili del fuoco trattamenti economici analoghi a quelli delle forze dell’ordine. Già nel 2019, con la prima legge di Bilancio del governo Conte II, eravamo riusciti a allineare gli stipendi dei pompieri a quelli dei poliziotti; ora chiudiamo il cerchio. Grazie a un nostro emendamento, adeguiamo anche le pensioni. Sempre in tema di pensioni, per la prima volta, consentiamo a edili e ceramisti, che svolgono un’attività fisicamente impegnativa, di lasciare il lavoro prima: a 63 anni di età e con 32 anni di contributi, non più 36. Lo chiediamo da anni, finalmente siamo riusciti a centrare l’obiettivo vincendo una battaglia di civiltà cominciata già nella scorsa legislatura e proseguita anche in questa grazie al nostro lavoro nel Governo Conte II e in Parlamento.

 

Per incentivare l’occupazione e sostenere le aziende, invece, sono stati pensati sgravi contributivi al 100% per 3 anni, dedicati alle imprese fino a 9 dipendenti che intendono assumere lavoratori con contratti di apprendistato di primo livello. Un aiuto in più che consentirà ai giovani di lavorare e conseguire un diploma o una qualifica professionale. Da ora e fino al 2026, ogni Comune potrà assumere 1 assistente sociale ogni 6.500 abitanti. In questo modo, tutti i gli enti locali italiani potranno tornare ad assumere assistenti sociali, in deroga ai vincoli e offrire servizi ai cittadini, più adeguati in tutto il territorio nazionale. Tra le novità, anche l’istituzione di un fondo da 60 milioni di euro (30 mln nel 2022 e altrettanti nel 2023) per finanziare, in futuro interventi dedicati ai lavoratori assunti con contratti di part-time ciclico verticale. 

 

Con questo emendamento gettiamo le premesse per riconoscere la Naspi, fino a un massimo di 13 settimane, a questa platea di lavoratori, nei periodi in cui non lavorano. In ultimo, ma non meno importante, siamo riusciti ad ottenere più risorse per il Fondo per la non autosufficienza, che è aumentato di 15 milioni di euro e per il Fondo dei lavoratori dello spettacolo, che nel 2023 potrà contare su 50 milioni di euro in più per l’indennità di discontinuità. È un segnale importante per questa platea di professionisti, particolarmente penalizzata dalla pandemia. 

 


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La Manovra economica ha confermato l’impegno sulle politiche inerenti la casa e la cura dell’ambiente anche per il 2022. Nel testo approvato definitivamente dal Parlamento, infatti, vi sono un insieme di agevolazioni che coniugano benessere e risparmio per i cittadini, ripartenza dell’economia e grande attenzione alla riduzione di sprechi ed emissioni inquinanti.

 

Innanzitutto, il Superbonus 110%. La Legge di Bilancio lo proroga fino a fine 2023 per gli edifici condominiali e fino a fine 2022 per le unifamiliari. Si tratta di una misura ideata e fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle, simbolo della transizione ecologica che vogliamo. Siamo riusciti ad ottenere sia il rinnovo sia l’abolizione dei tetti Isee per le abitazioni unifamiliari principali e dei termini di comunicazione della Cila. L’unico accorgimento è che i lavori debbano arrivare al 30% entro il 30 giugno 2022.

 

Una novità è l’introduzione di un bonus al 75% per garantire una maggiore accessibilità negli edifici, con l’abbattimento delle barriere architettoniche: una detrazione in 5 anni per le spese sostenute nel 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità immobiliari. Il bonus serve per installare ad esempio ascensori o montacarichi e comprende le spese di smaltimento dei vecchi impianti.

 

Con un emendamento abbiamo anche chiarito che i prezzari individuati ai fini degli interventi di riqualificazione energetica restano applicabili anche per tutti gli altri bonus edilizi: ovvero sismabonus, anche al 110%, bonus ristrutturazioni e bonus facciate. Quest’ultimo resta in vigore ma con la percentuale ridotta dal 90 al 60%. Lo abbiamo detto e dimostrato con dati e casi concreti: il Superbonus 110% porta enormi benefici a famiglie, imprese, lavoratori e ambiente. Qualcun però, pur di criticare la nostra misura, sostiene che lo Stato si indebiti troppo per finanziarla. Ma anche in questo caso sono le stime di prestigiosi enti di ricerca a spiegare come stanno davvero le cose. Il Superbonus, infatti è un efficace strumento di politica economica e al tempo stesso un investimento che rientra ampiamente. Lo Stato ne trae vantaggio non soltanto perché crea benessere, lavoro, riduzione dei gas serra e crescita economica. La nostra agevolazione produce anche benefici in termini di entrate fiscali, proprio in virtù delle risorse che mette in circolo creando benessere e lavoro.

 

Secondo le recenti stime del Cresme (Centro di ricerche di mercato, servizi per chi opera nel mondo delle costruzioni e dell’edilizia), l’investimento pubblico per riconoscere il Superbonus ai cittadini si ripaga ampiamente. Nel decennio 2021-2031, periodo di vigenza fiscale dell’agevolazione, per il sistema economico italiano nel suo complesso il saldo sarà positivo per una quota di quasi 4 miliardi di euro. È questo il bello dell’effetto Superbonus benefici per tutti e lo Stato ci guadagna.

 

Legato agli interventi di ristrutturazione c’è poi anche il cosiddetto “bonus mobili”: il testo iniziale della Manovra lo abbassava a 5.000, ma durante l’esame in Parlamento lo abbiamo portato a 10.000 euro. Prorogato fino al 2023 anche il “bonus idrico”, l’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio. Il credito d’imposta del 50% è finalizzato a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il ricorso alle bottiglie di plastica.

 


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Parte la rivoluzione dell’Assegno Unico universale per i figli. È ora possibile fare domanda per ottenere l’agevolazione, fino al 28 febbraio, mentre dal 15 al 22 marzo avranno inizio le erogazioni. L’assegno sarà erogato a tutti dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età, o ancora oltre nel caso di figli con disabilità. Andrà da una base minima di 50 euro a figlio, per i nuclei con ISEE a partire da 40.000 euro, a una massima di 175 euro, per gli ISEE fino a 15.000 euro, che riguardano metà delle famiglie italiane. A queste basi potranno aggiungersi maggiorazioni per il terzo figlio, per i nuclei con 4 o più figli, per i figli con disabilità, per le madri di età inferiore ai 21 anni e per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, al fine di incentivare anche l’occupazione femminile.  L’assegno unico universale avrà periodicità annuale, da marzo a febbraio. 

 

Si completa così il percorso di una misura di civiltà finanziata dal Governo Conte, fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle e che andrà a sostenere 7 milioni di famiglie e 11 milioni di figli. Ogni 12 mesi, a partire da gennaio, si dovrà presentare una domanda all’Inps tramite sito web, call center o grazie all’aiuto dei patronati. L’istituto di previdenza dovrebbe essere pronto già dai primi giorni di gennaio. L'assegno unico e universale è un traguardo importante, tassello fondamentale del progetto di riforma del welfare familiare lanciato dal MoVimento 5 Stelle.

 

Nelle prime 48 ore si sono registrate oltre 110mila richieste. Per il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si tratta di “un punto di partenza, non di arrivo” per contrastare l’inverno demografico che sta vivendo il nostro Paese, con sempre meno nascite.

 



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